"Sulla carcerazione dei giornalisti che vengano imputati per diffamazione - ha sostenuto, per giustificare il suo voto a favore dell'emendamento liberticida della "Lega nord", Francesco Rutelli - abbiamo semplicemenete recepito la richiesta della "Corte europea dei diritti dell'uomo"".
Peccato però che, appena conosciuto l'esito della votazione dell'emendamento liberticida approvato al Senato della Repubblica italiana, Nils Muiznieks, comissario per i diritti umani al Consiglio d'Europa, abbia smentito di avere mai fatto partire gravi richieste del genere e, infatti, abbia espresso la sua "grande preoccupazione" per quel voto. Francesco Rutelli, allora, come Roberto Maroni? C'è o ci fa? Se c'è, per favore, si lasci "rottamare". Se ci fa, faccia però il piacere di smetterla finalmente di farsi guidare dai suoi più o meno inconsci rancori e di cominciare a rispettare quanti operano facendo il proprio dovere. Fossero anche quelli i quali hanno scoperto le carte al suo ex tesoriere Lusi e, perfino, quelli i quali si sono azzardati ad ipotizzare - come molti e lui stesso ipotizzarono, al tempo di "Mani pulite", con Bettino Craxi - che lui, il segretario del partito, non poteva non sapere. Perché questa, onorevole Rutelli, questa, bellezza, è la libertà di stampa. Che ogni Paese civile non si sogna di incarcerare.
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