Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

mercoledì 31 ottobre 2012

Dopo Silvia Deaglio Fornero, Toti Lombardo

"Salvatore Federico Michele Giordano di nome, Toti di soprannome e, soprattutto, Lombardo di cognome - è stato il responso delle  urne alle recenti regionali siciliane - entrerà, dunque, nel Parlamento isolano e si metterà in tasca ogni mese, a soli 24 anni, un assegno di quasi novemila euro netti più rimborsi e "benefits" vari".
Ecco, dunque, un altro esempio che potrebbe smentire la tesi del Ministro Fornero sui giovani "choosey", cioè schizzinosi. Salvatore Federico Michele Giordano Lombardo, infatti, quando "u ranni sò patri" Raffaele gli ha lasciato un posto sicuro nel Parlamento isolano, "schifiu" non gli fece e nemmeno "pocu" schizzinoso si mostrò.
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Sceneggiate napoletane

"Andiamo tutti a Roma - ha incitato la sua Giunta Giggino 'o sindaco di Napoli - per protestare contro i tagli del Governo agli Enti locali".
La Giunta, naturalmente, non ha detto no alla gita. E, così, sono partiti tutti alla volta di Palazzo Chigi stazionando "pupescamente", per ore, in piazza. Ma, se il Comune di Napoli è in difficoltà e non può assicurare i servizi essenziali ai suoi cittadini, perché spendere gli ultimi spiccioli per una sceneggiata completamente inutile? Canta Napoli, Napoli disgraziata...
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Casta Roma

"Il "Frecciarossa 9544" partito ieri da Roma alle 16,15 - è stato denunciato - una volta arrivato a Bologna centrale, invece di proseguire sulla linea veloce, è stato dirottato sulla vecchia linea che transita anche per Parma ed è giunto a Milano con quarantasette minuti di ritardo".
Ma perché questa inusuale deviazione? Per un guasto, una frana, un'alluvione sulla linea veloce? Macché. Per consentire alla squadra di calcio della "Roma" di arrivare direttamente a Parma (dove oggi incontrerà la squadra locale) senza il disturbo di scendere a Bologna e proseguire in pullman fino alla destinazione finale. Ormai, dunque, tutto è tranquillamente e scandalosamente possibile in questo straordinario Paese: perfino deviare i treni, infischiandosi degli "utenti normali", per fare un favore ad "utenti speciali". E, allora, due amare conferme. La prima: anche quella pallonara è una casta potente ed arrogante. La seconda: le Ferrovie dello Stato fanno sempre più schifo.
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Le due innocenze di Niki

"Niki Vendola - è stato il verdetto del Tribunale di Bari - va assolto dal reato di concorso in abuso d'ufficio perché il fatto non sussiste".
Nel giro di ventiquattr'ore, dunque, ben due riconoscimenti di innocenza: prima quella ontologica autoproclamatasi da Niki, poi quella giudiziaria proclamata dai giudici baresi. Sempre che, però, sia finita qui. Sempre che, cioè, non ci sia un ricorso in Appello. E che, allora, non si debba attendere una nuova sentenza ontologica di Niki e una nuova sentenza giudiziaria dei magistrati.
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martedì 30 ottobre 2012

Mario Monti show

"Abbiamo attuato misure spiacevoli - si è gloriato il "premier" Mario Monti - ma il loro livello di gradimento è più elevato di quello dei partiti".
Una curiosità: ma con quali persone ha parlato, delle misure spiacevoli del suo Governo, il "premier" Mario Monti?
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Elsa delle "gaffes"

"Noi - ha controbattuto, a quanti l'accusano di non avere cambiato  niente nel mondo del lavoro, il Ministro Elsa Fornero - abbiamo delle statistiche che ci dimostrano un aumento dei licenziamenti individuali".
Il Ministro Fornero, allora, ha ragione a sostenere che più di qualcosa ha invece cambiato. Anche se, prendendo atto delle statistiche che anche lei ha sull'aumento dei licenziamenti, avrebbe fatto meglio, a questo punto, a non cambiare proprio niente. O, almeno, a non incappare nell'ennesima "gaffe".
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La marcia di Nicole sulla Casa Bianca

"Basta fango italiano - ha dichiarato, sdegnata, Nicole Minetti - vado in America e spero di diventare la loro "first lady"".
Attenzione: le signore Obama e Romney, attuali legittime consorti dei due sfidanti alle prossime presidenziali Barack e Mitt, sono avvertite.
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Filosofico Niki

"Sono sicuro - ha fatto sapere Niki Vendola, chiamato a rispondere dai giudici di certe irregolarità nel settore della sanità pugliese - della  mia innocenza ontologica".
Filosofico Niki. Ma quando farà sapere di essere sicuro, anche, della sua innocenza giudiziaria?
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"Eccezionale" Wanna Marchi

"Wanna Marchi - ha deciso il giudice di sorveglianza di Milano Roberta Cossìa - potrà lasciare il suo regime di semilibertà e, in attesa di ottenere l'affidamento in prova ai servizi sociali, potrà tornare libera".
Ma l'ex teleimbonitrice Wanna, condannata a suo tempo per truffa a sette anni, in carcere pieno non deve proprio starci? Prima la semilibertà, ora addirittura la libertà. Ha spiegato il giudice di sorveglianza: ma questa concessione eccezionale è perché lei dovrà assistere la figlia Stefania quando, fra qualche giorno, dovrà sottoporsi all'intervento chirurgico ad un'anca. Uno, però, potrebbe obiettare: ma, perché, la signora Stefania, altra nota gentildonna televisiva, non ha un marito e altri parenti che potrebbero assisterla? Cuore di mamma, certo, è un'altra cosa. Ma, ora, anche cuore di giudice di sorveglianza. Che tuttavia, forse, potrebbe venir fuori, più opportunamente ed eccezionalmente, in altre occasioni e con altri protagonisti meno indegni.
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Sicilia "a luci rosse"?

"Non ho in mente come Vendola di sposarmi - è una delle prime dichiarazioni del neoeletto Governatore della Sicilia, Rosario Crocetta - perché penso che, a questa età, non mi carica più nessuno".
Ma in che senso non lo carica più nessuno? Rosario Crocetta, comunque, non sia così pessimista: Giancarlo Cancelleri, l'aitante trentasettenne con tanto di baffi e di pizzetto "nerissimo Sicilia" il quale ha portato al trionfo il "Movimento 5 stelle", gli ha già mandato un primo messaggio: "Provi a sedurci".
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Da "grillini" a "grilloni"

"Non dovete più usare - si legge in una specie di "diktat" rivolto ai giornalisti dal "Movimento 5 stelle" - la parola "grillini"".
Il "Movimento 5 stelle", in effetti, ha ragione: dopo il successo, nelle recenti regionali in Sicilia, sarebbe ormai giusto usare la parole "grilloni".
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lunedì 29 ottobre 2012

Governo tecnico o Governo cinico?

"Per l'Imu - ha tenuto a chiarire il Ministro dell'economia, Vittorio Grilli - le scadenze sono quelle del 17 dicembre e quelle restano".
Ma se - come è stato fatto notare - soltanto il 18% dei Comuni ha deciso le aliquote definitive e il competente ufficio non ha ancora approvato il modello di dichiarazione? Se, insomma, finiranno per non esserci più i tempi tecnici per versare senza affanni questo tributo già così pesante ed odioso? "Spero - ha risposto senza battere ciglio il Ministro Vittorio Grilli - che chi debba deliberare lo faccia al più presto". Ma come "spero"? Lui non è un Ministro del Governo Monti? E, allora, perché non si adopera concretamente e decisamente, presso chi deve deliberare, in modo che il pagamento possa essere almeno effettuato, dai contribuenti, senza ulteriori patemi d'animo? Le previsioni di bilancio, per carità, non possono essere sconvolte. Ma non interessa proprio a nessuno, evidentemente, se ad essere sempre sconvolte finiscano, ora in un modo ora in un altro, le esigenze dei cittadini. Governo tecnico o Governo cinico?
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Dietro l'arresto di Kosta Vaxevanis

"Il giornalista Kostas Vaxevanis - hanno fatto sapere le autorità greche - è stato arrestato per avere pubblicato, sulla rivista "HotDoc", i nomi di 2.059 connazionali esportatori illegali di denaro in Svizzera".
L'arresto è scattato, ufficialmente, perché il giornalista Kostas Vaxevanis avrebbe violato la "privacy" di quei 2.059 "patriottici" connazionali. Ma la verità è che, tra quei 2.059 "patriottici" connazionali, ci sono alcuni politici, addirittura alcuni esponenti dell'attuale Governo, i quali - dall'alto del loro Olimpo di intoccabili - non hanno gradito e hanno ordinato le manette. Anche in Grecia, quindi, va in galera chi denuncia i rei e i corrotti mentre i rei e i corrotti continuano a rimanere liberi. Liberi anche, in questo caso, di continuare ad esportare illegalmente denaro in Svizzera e contribuire, così, alla rovina economica del loro Paese. Loro si tolgono i propri patrimoni dai forzieri delle banche nazionali, ma intanto, sempre più spesso, loro connazionali, ormai poveri e disperati, si tolgono addirittura la vita. Forse allora, per eliminare questa nuova genìa di Proci tracotanti e parassiti, più che un imbelle Governo Samaras, servirebbe alla Grecia, oggi, un coraggioso e virtuoso Ulisse 2000.
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Il Kenia di Silvio

"Silvio Berlusconi - è trapelato - è di nuovo partito alla volta della splendida villa di Flavio Briatore in Kenia".
Qualcuno ipotizza per mettere tranquillamente a punto il suo nuovo piano politico. Qualcun altro ipotizza invece, malignamente, per mettere tempestivamente a punto una nuova residenza nel caso in cui tutte le sue cose in ballo dovessero finire, prima o poi, a schifìo.

L'anno del Giglio

"Il traghetto "Amsicora" della "Nuova Tirrenia" sulla linea Cagliari-Civitavecchia - hanno riportato le cronache - ha diretto la rotta, il 27 sera, verso l'Isola del Giglio".
Ma non, come la "Concordia" della "Costa crociere" per fare l' "inchino": per ripararsi dal mare in tempesta. E, per fortuna dei duecento passeggeri e dell'equipaggio, al comando del traghetto non c'era Francesco Schettino.
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sabato 27 ottobre 2012

Diritti e doveri

"Se non gli viene rilasciato lo scontrino fiscale - è  stato deciso - l'acquirente ha il diritto di non pagare il venditore".
In Grecia, però...
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Scelte sbagliate

"Silvio Berlusconi - come noto - è stato appena condannato a quattro anni di carcere e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici per il reato di frode fiscale".
Silvio Berlusconi, però, se l'è cercata: invece di scendere in politica, avrebbe dovuto salire in moto. Quasi contemporaneamente, infatti, il "pilota su due ruote" Marco Melandri è stato condannato a diciannove mesi (pena sospesa) per avere evaso imposte, in Italia, per diversi milioni di euro. E non molto tempo fa, sempre per avere evaso imposte in Italia per diversi milioni di euro, erano stati sì "pizzicati, ma praticamente "perdonati" e non interdetti altri "piloti su due ruote" come Max Biaggi, Loris Capirossi e Valentino Rossi. D'altra parte, via, meglio un "brum brum" in un circuito che un "bunga bunga" in una camera da letto...
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Terremoti e responsabili

"Che le scosse di terremoto si sarebbero verificate in Calabria e in Basilicata - avevano previsto i tecnici - era soltanto questione di tempo".
Questa volta, dunque, assoluzione piena per i sismologi. Ma qualche magistrato affezionato alle prime pagine e propenso ad indagare, processare e condannare a sensazione potrebbe - chissà? - non darsi per vinto. Almeno un responsabile di rango, in nome della legge, ci dovrà pure essere e si dovrà pur scoprire. Magari quel Padreterno che, da lassù, non ha avvertito e allertato Calabria e Basilicata per il terremoto che stava arrivando. Le indagini potrebbero essere già in corso. E l'avviso di garanzia già pronto per la firma.
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Dopo Francesco Totti, Gigi Buffon?

"Il libro "E mo' te spiego Roma. La mia guida all'antica Roma", scritto, almeno formalmente, dal calciatore Francesco Totti - come riportato nella classifica dei volumi più venduti questa settimana - è al secondo posto subito dopo "Una voce di notte" di Andrea Camilleri, ma molto prima di "IQ84 seconda parte" di Haruki Murakami, di "Fai bei sogni" di Massimo Gramellini, di "La guerra sporca dei partigiani e dei fascisti" di Giampaolo Pansa, di "Sorgo rosso" di Mo Yan".
Sorpresa? Forse per qualcuno. Sicuramente no, comunque, per l' editore Mondadori che, avendo ben presenti i tempi che corrono, non ha esitato un attimo a pubblicare l' opera del calciatore Francesco Totti. E che, magari, sta già dandosi da fare per dare alle stampe "Adess at spiegh Turin. La mia guida alla Torino sabauda" del calciatore Gigi Buffon.
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venerdì 26 ottobre 2012

Santa Rosalia, pensaci tu...

"Tra i 1.629 candidati nelle 19 liste che chiederanno, domenica 28, il voto agli elettori siciliani - ha fatto i conti qualcuno - ben 32 hanno avuto o hanno tuttora in  corso problemi con la giustizia in quanto indagati o già condannati in primo grado".
Con tanti saluti, dunque, ai partiti i quali avevano garantito l'esclusione dalle liste di quanti non avessero una limpidissima e pulitissima fedina penale. Ma il più bello è - si fa per dire - che, di questi 32 candidati con problemi giudiziari, ben 4 sono in lista proprio in quel movimento che si è presentato come il "Partito degli onesti". E che, di questi 4, uno è quel consigliere regionale uscente Giuseppe Arena il quale, in prima istanza, è stato recentemente condannato a due anni e nove mesi per il reato di falso in bilancio. Se santa Rosalia, dopo il miracolo contro la peste bubbonica del 1624, facesse il miracolo anche contro questa peste politica del 2012...
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Condanne e assoluzioni

"Per Paolo Gabriele, il maggiordomo di Bendetto XVI condannato a diciotto mesi di reclusione per il furto di importanti documenti vaticani - è giunta notizia d'Oltretevere - da ieri il carcere per scontare la pena e l'avvio dell' iter per il suo licenziamento, anche se tutti continuano ad essere sicuri di una più o meno vicina grazia papale".
Lascia però perplessi il fatto che i mandanti i quali hanno "armato" la mano di Paolo Gabriele abbiano invece ricevuto la grazia papale "illico et immediate". Subito, cioè, e, soprattutto, senza passare anche loro attraverso un'indagine seria, un processo, una sentenza, neppure un giorno di carcere e un procedimento di licenziamento. Anche se non c'è molto da stupirsi in quanto è ormai noto che le vie della Chiesa, come quelle del Signore, sono infinite. Infinite, però, per altri motivi e per altri obiettivi.
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Schizzinosi e no

"I giovani di oggi - la frase del Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che continua a suscitare polemiche un po' ovunque - sono "choosey", cioè schizzinosi". "Volevo dire - ha poi cercato di "recuperare" il Ministro - che non si accontentano, vogliono sempre e subito il meglio, non accettano di andare avanti per gradi".
Il che, spesso, è vero. Ma, spesso, è anche vero che certi giovani "particolari", a parità di preparazione e di competenze, trovano sempre e subito il meglio e non hanno bisogno di andare avanti per gradi.  Come, ad esempio, proprio la figlia del Ministro Elsa Fornero, Silvia, la quale non solo ha ottenuto una cattedra all'Università di Torino dove i due genitori sono professori ordinari, ma lavora anche in una Fondazione finanziata da "Intesa" dove mammà, per un certo tempo, è stata nel Consiglio di sorveglianza. E la quale Silvia, dunque, non ha avuto la minima possibilità di essere "choosey", cioè schizzinosa, neppure un giorno della sua vita.
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martedì 23 ottobre 2012

Due ipotesi sul Ministro Grilli

"La "Legge di stabilità" varata dal Governo - ha detto il Ministro dell'Economia, Vittorio Grilli - prevede vantaggi per il 99% dei contribuenti".
Constatato che questi vantaggi sono stati smentiti da tutti, compresi il Presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, e il fedelissimo segretario dell'Udc, Pierferdinando Casini, due le ipotesi. La prima è che il Ministro Vittorio Grilli, quando questa "Legge di stabilità" veniva varata dal Governo, lui dormiva e, quando si è poi  svegliato, non gli è venuta nemmeno la curiosità di leggersela.  La seconda è che al Ministro Vittorio Grilli piace prendere per i fondelli gli italiani.
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Meglio gli uomini che le mele

"Non vivo senza sesso - ha confessato Nicole Minetti - per me un uomo al giorno".
La mamma l'aveva sempre ammonita, fin da bambina, che "una mela al giorno toglie il medico di torno". A Nicole, però, le mele evidentemente non piacciono. E, così, le ha sostituite con gli uomini che invece le piacciono. E qualcuno, magari, anche medico. Buon appetito.
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lunedì 22 ottobre 2012

Priorità baronali

"Il caso dei "marò" italiani trattenuti dai magistrati indiani - ha fatto dichiarare, al suo portavoce, la baronessa Ashton de Upholland nel suo esercizio di Alto rappresentante per gli affari esteri dell'Unione europea - è per noi un caso di massima priorità".
Ma la priorità, per i baroni e le baronesse, hanno tempi così nobilmente lenti su adagi di musica da camera? Come si fa a sostenere, infatti, che quello dei "marò" italiani è stato considerato, dall'Alta rappresentanza per gli affari esteri dell'Unione europea, un caso di massima priorità se, dal giorno dell'illegale arresto, sono già trascorsi ben otto mesi senza una efficace azione e un minimo risultato? Impossibile sostenerlo senza fare la figura di un volgare mentitore plebeo. E, quindi, ecco il nobile sotterfugio della baronessa Ashton de Upholland: non dichiarare lei la ridicolaggine, ma farla dichiarare al suo portavoce di basso lignaggio.
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Imprevedibile Elsa

"Se la Cgil mi inviterà alla manifestazione programmata per il 14 novembre - ha esternato il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero - in piazza ci andò anche io".
Una provocazione strafottente? Non è detto. Può darsi anzi che, nell'ipotesi fosse davvero invitata alla manifestazione, abbia già preparato il suo cartello, per il 14 novembre, da innalzare contro se stessa: "Fornero, piagnona, meno lacrime e più lavoro".
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domenica 21 ottobre 2012

Lesa maestà

"La signora Pagano - ha ricordato don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano impegnato nella difesa della sua comunità dalla criminalità organizzata - ha avuto la gentilezza..."
Don Maurizio Patriciello, però, non ha avuto il tempo di dire altro perché il prefetto di Napoli De Martino è saltato sulla sedia e lo ha bacchettato: "Come signora? Ma lo sa di chi sta parlando? Lei sta parlando di un prefetto, lei deve porate rispetto alle Istituzioni". Ma certo che don Maurizio Patriciello sapeva benissimo, visto che ci aveva anche parlato in precedenza, che la signora Pagano era il prefetto di Caserta. Non sapeva, invece, che, quando viene nominata prefetto, una signora finisce di essere una signora. E, se qualcuno continua a chiamarla signora, manca di rispetto alle Istituzioni. Per fortuna, allora, glielo ha insegnato severamente il prefetto di Napoli De Martino. "Pardon": sua eccellenza il prefetto di Napoli De Martino.
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Malagiustizia

"Angelo Cirimele di tre anni - ha voluto ricordare la sua famiglia - fu investito a Rosarno il 4 maggio 1984  mentre stava giocando vicino la strada per Taurianova, il tassista che lo uccise venne assolto nel procedimento penale, ma fu semplicemente condannato a pagare 80 milioni delle ex lire in sede civile. Il tassista non fu contento neppure di questa sentenza e ricorse in Appello".
Quale, allora, la sentenza in Appello? Nessuna. O, meglio, ancora nessuna. Perché la prima udienza di questo secondo grado di giudizio è stata fissata, finalmenete, per il 26 marzo del 2015. Quando saranno trascorsi ventotto anni dalla disgrazia, cioè, e quando il piccolo Angelo Cirimele, se non fosse stato ucciso a tre anni, ne avrebbe trentuno. Ma il Consiglio superiore della magistratura, anche in questa occasione, farà finta di non avere saputo e sentito nulla? E non potrebbe essere opportuno che il Ministro della Giustizia, Paola Severino, inviasse, "spending review" permettendo, una commissione di indagine per chiarire le ovvie responsabilità e assumere i doverosi provvedimenti? Anche perché, se ai magistrati non possono essere tagliati gli stipendi  - recente sentenza, come si ricorderà, della Consulta - questi alti stipendi, almeno, se li guadagnino lavorando come tutti.
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Il vero ruolo di Renzo

"Dopo avere abbandonato il ruolo di consigliere regionale - è la conferma - Renzo Bossi è andato ad allevare pecore e a coltivare cavoli in un terreno, regalatogli dalla mamma, in provincia di Varese".
Vari i commenti dentro e fuori la Lega Nord. Qualcuno si è limitato ad osservare che Renzo Bossi ha finalmente capito quale dovesse essere il suo vero ruolo. Qualcun altro ha auspicato che il gregge delle pecore sia così numeroso e il terreno per la coltivazione dei cavoli così immenso da tenere Renzo Bossi occupato per sempre come contadino e non più come politico. Qualcun altro ancora si è meravigliato  che Renzo Bossi, meglio conosciuto come "Il trota", non abbia invece scelto  di fare il pescatore cogliendo così l'occasione, anche, di "andare a scopare il mare". O, almeno, il Po.
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Il solito Domenico Scilipoti

"Gianfranco Fini - va proclamando, a proposito della "famosa" casa di Montecarlo, l'onorevole Domenico Scilipoti - non è responsabile del cognato e, dunque, non si deve dimettere".
Certo che Gianfranco Fini non è responsabile del cognato, ma di se stesso sì. Saranno comunque le cronache, politiche e giudiziarie, a dare una risposta definitiva all'ancora irrisolto e non chiarito caso. Quanto invece è già ampiamente sicuro e documentato è che l'onorevole Domenico Scilipoti il 12 marzo 2011 aveva sbraitato "Fini non è sereno, deve dimettersi", il 3 novembre aveva urlato "Fini se ne deve andare" e dopo appena nove giorni aveva strillato in aula "Fini, vergogna,vattene". Che cosa è allora accaduto, all'improvviso, all'onorevole Domenico Scilipoti? Niente, perché? Tutto normale, tutto come al solito. Ora qua, ora là. Ora con questo, ora con quello. Ora contro questo, ora contro quello. Come quando, nel lasciare l' "Italia dei valori" all'opposizione andò a salvare, con il suo voto, il Governo Berlusconi. E il bello è che, in quell'occasione, fu proprio Gianfranco Fini a ironizzare su di lui, definendo quello salvato in extremis il "Governo Belusconi-Scilipoti".
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venerdì 19 ottobre 2012

Giochi e giochetti

"Fatto numero 1: "Ho ricevuto oggi - ha rivelato il direttore de "Il Giornale", Alessandro Sallusti - la notifica della sentenza di arresto per il mio reato di opinione". Fatto numero 2: "Alessandro Sallustri non entrerà subito in carcere - ha voluto però chiarire il procuratore della Repubblica a Milano, Edmondo Bruti Liberati - perché, a norma di legge, avrà da oggi 30 giorni di tempo per presentare la domanda di affidamento in prova ai servizi sociali". Fatto numero 3: "Ma io - ha risposto il direttore de "Il Giornale", Alessandro Sallusti - non intendo chiedere né oggi né mai pene alternative e attenderò di entrare in  carcere". Fatto numero 4: "Il disegno di legge contenente le nuove norme sul reato di diffamazione  (che eviterebbe anche il carcere al direttore de "Il Giornale") - si è intanto saputo al Senato - verrà votato martedi prossimo in Commissione Giustizia. Poi, però, questo disegno di legge dalla Commissione Giustizia dovrà passare in aula e lì chissà..."
Uno, due, tre, quattro, dunque, i fatti nella giornata di ieri. Ora, perciò, non resta che attendere come andrà a finire, nei prossimi giorni, questo allucinante "gioco dei quattro cantoni". O, scendendo di una unità per risparmiare in tempo di crisi, questo sgradevole "gioco delle tre carte".
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Pericoli

"Cacceremo dal Pdl - ha promesso il segretario Angelino Alfano - ladri, rubagalline e gaglioffi".
Ben detto. C'è, però, un pericolo: che il Pdl, già ridotto al 14% secondo gli ultimi sondaggi, finisca per ridursi, dopo la nobile cacciata nelle intenzioni di Angelino Alfano, magari al 7%.
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Daniela Santanché 1

"Il Pdl - sta tuonando per strade e per piazze l'onorevole Daniela Santanché - va azzerato e chi ha un incarico adesso si deve dimettere".
Straordinaria testimonianza di "invidia adesso" e, magari, di "invidia penis", da parte dell'onorevole azzeratrice pdl Daniela Santanché, nei confronti del sindaco pd rottamatore Matteo Renzi.
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Daniela Santanché 2

"L'onorevole Daniela Santanché e altre parlamentari fedelissime a Silvio Berlusconi - è la voce che sta girando in queste ultime ore alla Camera e al Senato - starebbero per dare vita ad un movimento "antialfano" che intenderebbero chiamare "Fratelli d'Italia"".
Ma perché "Fratelli d'Italia"? Semmai "Sorelle d'Italia".
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giovedì 18 ottobre 2012

Risparmi del cavolo

"Sui 1500 aspiranti carabinieri che avevano superato il concorso per entrare nell'Arma - ha fatto conoscere la "Federconsumatori" - ne sono stati arruolati, per risparmiare, soltanto 375".
Ecco, dunque, l'ennesimo risparmio del cavolo. Nel senso che, dovendo fare necessariamente delle spese, è come se il Governo, dopo avere acquistato tartufo bianco, ostriche pelose e "champagne" francese, abbia deciso di non potersi più permettere un semplice quanto salutare ortaggio di molto minore spesa. E il perché è presto detto. Il Governo, che per risparmiare ha tagliato 1.125 nuovi carabinieri necessari alla sicurezza dei cittadini, ha invece messo in bilancio una spesa di ben nove miliardi per l'acquisto di sessanta aerei "F-35A" e trenta "F-35B" necessari alla sicureza di chissà chi, visto che nessuno è alle porte per invadere il nostro Paese. Per invaderlo, naturalmente, "manu militari". Ma per chi sta invadendolo - come lo sta invedendo "manu economica", beh, allora, non è che occorrano novanta nuovi aerei ultima serie: occorrono leggi e provvedimenti seri ed urgenti. Che, poi, non costerebbero niente.
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Un Tassone da "rottamare"

"Se io lasciassi oggi il Parlamento - ha confidato, molto irritato, l'onorevole Mario Tassone dell'Udc - prenderei un modestissimo vitalizio  di 6.800 euro mensili".
Ma l'onorevole dell'Udc Mario Tassone sa che ci sono molti italiani che 6.800 euro li prendono, di pensione, in dieci e anche dodici mesi? Sicuramente lo sa benissimo, essendo in Parlamento già da 36 anni, ma altrettanto sicuramente, pur essendo stato chiamato nell'interesse dei cittadini, se ne infischia allegramente. Il segretario dell'Udc, Pierferdinando Casini, farà finta di non avere sentito o lo "rottamerà"?
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Dicci "quando, quando, quando..."

"Dalle carte sequestrate nel corso di un'inchiesta giudiziaria a carico del cosiddetto "re delle slot" Francesco Corallo - la notizia è de "L'Esprersso" - è emerso che, sì, il "famoso" appartamento di Montecarlo era proprio e sicuramente di proprietà di Giancarlo Tulliani, il cognato, cioè, di Gianfranco Fini. Di quel Gianfranco Fini che, a suo tempo, negò invece tutto e arrivò a dichiarare che, semmai si fosse un giorno appurata quell'appartenenza  al fratello della sua Elisabetta, lui si sarebbe dimesso dalla carica di Presidente della Camera dei deputati".
Gli italiani, magari anche quei pochi che militano ancora nel suo partito, sono adesso in attesa, dunque, di conoscere il giorno e l'ora in cui Gianfranco Fini presenterà le sue dimissioni da Presidente della Camera. A meno che Gianfranco Fini non sia onorevole soltanto perché con il tesserino di deputato nel portafogli.
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La notifica del mistero

"Noi - ha fatto sapere la Suprema Corte di Cassazione - abbiamo spedito già il 28 settembre scorso, alla Procura di Milano, la notifica della sentenza di condanna nei confronti del direttore de "Il Giornale", Alessandro Sallusti". "Ma noi - ha fatto sapere, a sua volta, la Procura di Milano - non l'abbiamo ancora ricevuta".
Che dire? Che, passati già venti giorni, la Suprema Corte di Cassazione avrebbe fatto meglio  ad affidare la notifica da far giungere alla Procura di Milano ad un suo "camminatore" anziché a Poste italiane: sarebbe arrivata prima e con certezza. Oppure che la notifica è puntualmente arrivata alla Procura di Milano, ma qui si è poi arenata sulla scrivania di qualche magistrato Ponzio Pilato il quale, piuttosto che essere indicato e ricordato come il "crocefissore" della libertà di stampa, sta aspettando che il direttore de "Il Giornale" possa avvalersi della nuova legge sull'informazione in lenta gestazione nelle aule parlamentari. Ma, intanto, il direttore de "Il Giornale"? Lui - secondo gli amici - ha già preparato, per precauzione, il suo fagottello con il pigiama, lo spazzolino da denti e un chilo di arance.
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Un futuro per tutti

"Giovanna Melandri - è stato confermato sul sito del Ministero per i beni culturali - è la nuova presidente del Museo Maxxi di Roma".
Tutto è bene quel che finisce bene. Giovanna Melandri, in odore di "rottamazione", aveva infatti preferito correttamente annunciare di non volersi ricandidare nel Pd e, però, ha trovato subito una nuova prestigiosa collocazione. Cosa che dovrebbe incoraggiare, ora, anche altri suoi compagni parlamentari. Rosy Bindi, ad esempio, potrebbe essere chiamata a presiedere il "Museo dell'opera di Santa Chiara", Franco Marini il "Museo di paleontologia e di preistoria", Emma Bonino il "Museo egizio", Ugo Sposetti il "Museo della Zecca", Massimo D'Alema, magari in spregio a Matteo Renzi, la "Galleria degli Uffizi" a Firenze. Tanto e soltanto per, sorridendo, esemplificare.
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mercoledì 17 ottobre 2012

"Vogliamoci tante bene, amore mio..."

"Botta e risposta Pdl-Lega. "Io - ha fatto sapere il neosegretario leghista, Bobo Maroni - voglio candidarmi alla Regione Lombardia". "Bobo Maroni - ha replicato l'ancora Governatore della Regione Lombardia, Roberto Formigoni - non può candidarsi dopo avere destabilizzato un Esecutivo che funzionava". "Che io mi candidi - ha controreplicato Bobo Maroni - non spetta certo decidere a Roberto Formigoni".
"Botta e risposta nel Pd. "Io - ha fatto sapere il presidente del Copasir, Massimo D'Alema - mi candido se me lo chiede il partito". "Io - ha tenuto a chiarire il segretario del Pd, Pierluigi Bersani - non chiedo a nessuno di candidarsi". "Che io mi candidi - ha pensato di chiudere il discorso Massimo D'Alema - decide il partito, non il segretario Bersani".
Pdl di qua, Pd di là, baci e abbracci di facciata a parte, "Vogliamoci tanto bene, amore mio..."
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Francesco Schettino 1

"Ma poi - un frammento della registrazione della voce del comandante Francesco Schettino mentre la "Costa Concordia" stava affondando davanti all'Isola del Giglio - che ci pensi Dio".
Il comandante Francesco Schettino, evidentemente, non ha mai letto quella poesia di Giosuè Carducci "La leggenda di Teodorico" nella quale sono contenuti i due versi "altre cure su nel cielo ha la Vergine Maria". E, quindi, non ha mai potuto figurarsi quante altre cure possa sempre avere, su nel cielo, addirittura Dio. Ma, poi, perché avrebbe dovuto pensarci Dio? I gradi di comandante della "Costa Concordia" e il ricco ingaggio della "Costa Crociere" ce li aveva lui, mica Dio.
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Francesco Schettino 2

"Con la mia manovra - così si è rivolto durante un'udienza del processo sul naufragio della "Costa Concordia", ad alcuni superstiti presenti, il comandante Francesco Schettino - ho salvato la vita a voi e a tantissimi altri passeggeri".
Durante l'udienza, purtroppo, non potevano essere presenti i trentasei passeggeri che nel naufragio sono invece morti. Ma di quelli, evidentemente, il comandante Schettino si è già dimenticato. Oppure, per lui, trentasei morti su circa quattromila passeggeri (salvati, tra l'altro, non da lui che se n'era scappato su uno scoglio vicino) sono soltanto una bazzecola di percentuale che non vale neppure la pena di considerare. E bravo, dunque, Francesco Schettino: zero in profitto come comandante di nave, ma dieci pieno in cinismo e in arroganza come uomo.
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Francesco Schettino 3

"Il comandante Francesco Schettino - ha notato più di un telespettatore - continua a portarsi una mano sui genitali ogniqualvolta sta per entrare nei locali dove si sta svolgendo il processo a suo carico".
A parte l'ineleganza del gesto (ancor più deprecabile per uno comandato anche per le serata di gala a bordo di navi da crociera), forse il comandante Schettino pensa che la scaramanzia posa avere, alla fine, la meglio sulla giustizia?
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Grazie, Belén

"Io - ha confermato le indiscrezioni la "show girl" Belén Rodrigruez - sono incinta".
Fine, dunque, di un'ansia che aveva tolto il sonno agli italiani. Belén ha confermato: gli italiani possono tornare a dormire tranquilli, sereni e soddisfatti. Buonanotte.
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martedì 16 ottobre 2012

Urgenze

"E' urgente - va sostenendo ora, senza mezzi termini, il Capo dello Stato - una riforna della Giustizia".
Urgente, indubbiamente, anzi urgentissimo. Ma, con tutto il rispetto per il Capo dello Stato, non da ora: già da molto tempo.
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Ammonizioni parziali

"Non si fa il pubblico ministero - ha ammonito il Ministro della Giustizia, Paola Severino, inaugurando la "Scuola per i magistrati in tirocinio" - per conquistare la ribalta mediatica o per entrare a far parte di una casta piena di privilegi".
Più che giusto. Ma parziale. Il Ministro della Giustizia, Paola Severino, avrebbe dovuto coerentemente aggiungere che non si fa il Consiglio superiore della magistratura per fingere di non vedere e per non provvedere quando qualcuno fa il pubblico ministero per conquistare la ribalta mediatica o per entare a far parte di una casta piena di privilegi.
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Ombre

"Per l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema - ha detto la sua il Ministro della Giustizia del Baden Wuerttemberg, Rainer Stickelberg - i procuratori di Stoccarda, non procedendo contro gli otto imputati rimasti in vita, hanno agito correttamente".
Conseguentemente, secondo il Ministro Rainer Stickelberg, hanno agito allora correttamente, trucidando i 560 a Sant'Anna di Stazema, anche gli otto imputati della strage ancora in vita? Com'è difficile, sì, riconoscere anche le più terribili colpe di tempi pur passati. Ma com'è difficile, soprattutto, liberarsi di quell'ombra che alle volte torna e sa tanto, evidentemente, di un mai morto nazismo.
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lunedì 15 ottobre 2012

Quando anche le galline viaggiano sottoscorta in auto blu

"Che le mie preziose dodici galline padovane e il mio rarissimo esemplare di gallo Orpington - ha dato disposizione il dimissionatosi Governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo - vengano trasferite, dalla mia residenza ufficiale di Palermo alla mia residenza privata di Catania, su un'auto di servizio e sotto adeguata scorta".
Una barzelletta? Macché: la pura verità. Ad ennesima dimostrazione di dove possa arrivare sia l'assurdo spreco del pubblico denaro sia l'arroganza e la megalomania di certi amministratori. Ma l'ex Governatore Raffaele Lombardo - ha cercato di addolcire la pillola il suo "entourage" - ha lasciato il suo splendido cavallo "Zorro" (regalo del sultato dell'Oman) al presidio ospedaliero "Villa delle Ginestre" perché venga utilizzato per i progranni di ippoterapia. Senza però alcun accenno - ecco  l'ingannevole "furbata" -  al costo del mantenimento dello splendido "Zorro" e, cioè, 2.300 euro mensili vitto, alloggio e strigliatura. Qualche manciata di granturco per il suo personale pollaio, insomma, l' ex Governatore, fatti i conti, ha ritenuto potesse pure sostenerla. I 2.300 euro di spesa per lo splendido "Zorro", invece, meglio lasciarli al presidio ospedaliero "Villa delle Ginestre" che tanto, poi, girerà le fatture alla solita Regione. Cioè ai soliti siciliani.
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Meglio, allora, un nobilissimo tacere

"I "marò" Massimiliano La Torre e Salvatore Girone che continuano ad essere trattenuti in India in attesa di una decisione definitiva dei giudici locali - è uscito dal suo nobilissimo silenzio il marchese, conte, barone, cavaliere del Sacro romano impero e attuale Ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata - torneranno a casa, ma non so ancora quando".
Sarebbe stato molto meglio, a questo punto, se il Ministro Giulio Terzi di San'Agata avesse proseguito nel suo nobilissimo silenzio. Se qualcosa di buono avesse dovuto dire, infatti,sarebbe stata, ormai, solo e proprio la data del ritorno dei due "marò". Perché che i due "marò" un bel giorno ritornino a casa, beh, questo non lo hanno mai messo in dubbio nemmeno gli uscieri del Ministero degli Esteri. Il problema, insomma, restava e resta appunto "quando". Ma di questo "quando" il Ministro Giulio Terzi di Sant'Agata ha dimostrato di sapere anche meno dei suoi uscieri. E non si è vergognato nemmeno di dirlo.
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domenica 14 ottobre 2012

La rapina vien di notte...

"Quando è stato possibile valutare meglio quanto deciso dal Governo Monti, qualche notte fa, con la cosiddetta "Legge di stabilità" - hanno fatto notare osservatori politici e non - si è scoperto che non solo sono stati previsti tagli a detrazioni e deduzioni fiscali, ma, addirittura, l'introduzione dell'imposizione tributaria alle pensioni e alle indennità di accompagnamento per gli invalidi, alle tredicesime e alle indennità dei ciechi civili, alle pensioni di guerra di ogni genere, alle pensioni riconosciute ai militari di leva rimasti invalidi per cause di servizio, ai cosiddetti "soprassoldi" legati alle medaglie al Valor militare.
D'accordo che le rapine avvengono preferibilmente di notte, ma si sperava che non se ne rendesse protagonista perfino il Governo Monti. Almeno nei confronti dei più deboli, dei più sfortunati e, addirittura, di quanti non hanno esitato a sacrificarsi per quella che - una volta - si chiamava Patria. E che, in ogni caso, è quell'Italia libera, unificata, democratica nella quale sono potuti nascere, crescere e prosperare anche tutti quelli del Governo Monti.
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"Che Veltroni che fa"

"Io - ha confermato Walter Veltroni durante la trasmissione "Che tempo che fa" di Fabio Fazio - non intendo più ricandidarmi".
Sarà però vero? Mica per niente, ma Walter Veltroni lo aveva già confermato, esattamente l'8 gennaio 2006, proprio nella stessa trasmissione "Che tempo che fa" di Fabio Fazio. Salvo poi a ricandidarsi, appena nove mesi dopo, nello stesso anno. Non solo: Walter Veltroni aveva ripetutamente ribadito che, una volta compiuti i 55 anni di età, avrebbe lasciato la politica e si sarebbe dedicato ai problemi della derelitta Africa, salvo continuare invece a dedicarsi ai problemi della sua derelitta corrente pd e a tornare in Parlamento. Aveva addirittura fatto sapere che invece no, sempre al compimento dei suoi 55 anni di età, si sarebbe buttato nella regìa cinematografica, salvo poi continuare a buttarsi in certe mischie di partito. Ora comunque, pur se con due anni di ritardo (essendo arrivato a 57), il suo nuovo annunciato passo indietro potrebbe essere vero. Anche perché, magari, uno potrebbe preferire tornarsene volontariamente ai box piuttosto che finire per essere rottamato. Salvo ripensamenti dell'ultim'ora, naturalmente. Anche i colpi di teatro improvvisi, d'altra parte, hanno bisogno di bravi registi. E l'Africa? Sempre in attesa di fare, intanto potrebbe sempre andare a dire, a Fabio Fazio, "Che Africa che fa".
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"Scatola nera" e "Faccia di bronzo"

"Quando domani i periti faranno conoscere ai giudici di Grosseto le conclusioni alle quali sono giunti dopo avere ascoltato la "scatola nera" della "Costa Concordia" naufragata il 13 gennaio scorso davanti all'Isola del Giglio - ha fatto sapere il comandante indagato Francesco Schettino - in aula ci sarò anche io perché voglio metterci la faccia e la mia competenza".
Molti, però, si sono chiesti come potrà mai fare avendo già perso la faccia e dimostrato la sua incompetenza, il 13 gennaio scorso, davanti all'Isola del Giglio.
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"5 stelle" tuttofare

"Dopo avere attraversato a nuoto lo Stretto di Messina - hanno riportato i giornali - Beppe Grillo ha scalato l'Etna".
Ma non è che Beppe Grillo, se le prossime elezioni non dovessero andare come lui spera, sta preparando il terreno per dotare delle sue "5 stelle" un lussuoso albergo "Maremonti"?
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Povero aereo...

"Aereo - dal "Corriere della sera" di domenica 14 ottobre - precipita il giorno delle nozze".
Sotto il titolo, però, tutta un'altra storia. Senza il minimo accenno a chi lo sfortunato aereo, se non fosse precipitato, avrebbe portato, quel giorno, felicemente all'altare.
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Partite e cartoni animati

"Non riesco a capire - si è rammaricato, dopo la partita vinta 3-1 dall'Italia sulla povera Armenia, il "mister" Cesare Prandelli - il perché di tante critiche da parte dei commentatori e degli sportivi".
Forse il "mister" Cesare Prandelli non ha realizzato che i commentatori e gli sportivi hanno visto la partita e lui, invece, chissà quale cartone animato ha visto in quei novanta minuti di Armenia-Italia.
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sabato 13 ottobre 2012

"Noi corretti: Giorgio Napolitano non è un re"

"Il 16 luglio scorso - come si ricorderà - il Quirinale aveva sollevato conflitto di attribuzione, davanti alla Consulta, contro quei pubblici ministeri di Palermo che avevano prima intercettato e poi non distrutto alcune telefonate intercorse tra l'ex Ministro dell'Interno Nicola Mancino e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E il 19 settembre scorso la Consulta aveva dichiarato ammissibile  la richiesta di tale conflitto di attribuzione decretanto, in buona sostanza, la distruzione delle intercettazioni".
Queste intercettazioni, allora, sono state distrutte? Niente affatto. Stanno ancora lì, belle e tranquille, in qualche scrigno della Procura della Repubblica  a Palermo. E lì continueranno a restare anche a lungo. Perché i pubblici ministeri palermitani si sono costituiti, nel giudizio fissato il 4 dicembre prossimo davanti alla Consulta, per contestare l'ammissibilità del conflitto di attribuzione sostenuto dal Quirinale. Per sostenere, insomma, che loro hanno agito invece correttamente, in totale ossequio alla Carta Costituzionale. Perché - questa, in sintesi e in parole semplici, la tesi che andranno a sostenere - se il Presidente della Repubblica avesse veramente un'immunità assoluta e gli si riconoscesse una totale irresponsabilità giuridica anche per i reati extrafunzionali, questo coinciderebbe con la qualifica di inviolabile che caratterizza il sovrano nelle monarchie. A parte che a Giorgio Napolitano non è stato contestato assolutamente da nessuno alcun reato né funzionale né extrafunzionale, Giorgio Napolitano è forse un re? No. E allora - secondo i pubblici ministeri di Palermo - non eccepisca e non si inquieti se e quando venisse intercettato anche lui. Sarà interessante vedere, dunque, come il caso, spiacevole non soltanto dal punto di vista giuridico ed istituzionale, verrà infine definito dalla Consulta. Sarà data ragione al Presidente della Repubblica o alla Repubblica della Procura di Palermo?
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Flavio dixit

"Io penso - ha trovato il tempo di esternare, durante una delle sue stressanti giornate lavorative, il miliardario Flavio Briatore - io penso che, in Italia, tutti siano più o meno evasori".
Ma che ne sa Flavio Briatore dell'Italia, visto che lui passa gran parte della sua vita e dei suoi soldi all'estero? Tutti gli italiani onesti i quali hanno sempre pagato le tasse, comunque, appaiono più che legittimati a mandarlo lì. Un "lì" molto diverso, naturalmente, dai suoi abituali lì quali Porto Rotondo e Montecarlo, il Kenia e le Isole Cayman, una "Coppa velica" e un "Circuito automobilistico di Formula 1".
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Dentro e fuori

"Dentro alle carceri - ha dichiarato, uscendo da San Vittore per scadenza dei termini della custodia cautelare quell'Antonio Simone ex assessore lombardo alla sanità arrestato con l'accusa di avere intascato 60 milioni di euro nella "faccenda" della "Fondazione Maugeri" - c'è gente migliore di quella che c'è fuori".
Alle volte è vero: dipende, però, da chi si ha l'abitudine e l'interesse di frequentare fuori. Come ha infatti avuto modo di provare, dentro, l'ex assessore lombardo alla sanità Antonio Simone.
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venerdì 12 ottobre 2012

Grilli 1

"Per arrivare al rilancio dell'economia - ha dato la buona notizia il Ministro Vittorio Grilli - bisognerà ancora sudare".
Sangue?
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Grilli 2

"Il rigore? - ha completato il suo dire il Ministro Grilli - a noi del Governo appare una strategia inevitabile e senza alternative".
Giusto, data purtroppo la situazione nella quale è venuta a trovarsi l'Italia, per le due definizioni "inevitabile" e "senza alternative" Il Ministro Grilli, però, ha dimenticato una terza definizione: discrezionale. Nel senso che il rigore "inevitabile" e "senza alternative" è stato applicato ad alcuni sì e ad alcuni no. Quasi mai, oltretutto, a coloro i quali avrebbero avuto la possibilità e i mezzi per sopportarlo, oltre che più giustamente, anche molto meglio. Senza contare, poi, il mancato rigore nei confronti dei cosiddetti costi della politica. Ma su certi rigori contro - si sa - certi arbitri chiudono gli occhi. E la partita va avanti.
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Se la Camera dei deputati usa auto tedesche e non Fiat...

"Nei primi sei mesi di quest'anno - ha risportato "L'Espresso" - la Camera dei deputati ha speso, per i propri parlamentari in movimento per servizio, 188.262 euro per il noleggio di auto "Volkswagen", 64.697 euro per il noleggio di auto "Bmw" e appena 13.773 euro per il noleggio di auto "Fiat".
Va bene che Sergio Marchionne può risultare più antipatico del suo eterno maglioncino nero d'ordinanza, ma è giusto che le colpe di babbo Sergio debbano ricadere sulla sua sempre più povera figlioletta "Fiat"? E' giusto, al di là delle battute, che un'Istituzione come la Camera dei deputati preferisca servirsi di auto straniere piuttosto che di auto italiane? Al Presidente della Camera, Gianfranco Fini, la non ardua risposta.
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Fallimenti

"La mia generazione ha fallito - ha dichiarato alla "Stampa" Pierluigi Castagnetti, ex dc passato  poi armi e bagagli nelle file degli ex Pci - spazio a Bersani che vincerà per i numeri e a Renzi che vincerà perché avrà imposto il tema del rinnovamento della classe politica".
Pieluigi Castagnetti, però, non si butti così giù. La sua generazione avrà pure fallito politicamente, ma, quando dovesse farsi da parte volontariamente o no, se ne andrebbe a casa con un bilancio economico tutt' altro che in rosso. Lui, Pierluigi Castagnetti, ad esempio, avendo maturato la pensione di europarlamentare, quella di deputato e quella di consigliere regionale, altro che fallimento!
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Il ritorno di Woodcock

"Nella rete delle intercettazioni disposte dal pubblico ministero di Napoli Henry John Woodcock in riferimento all'inchiesta sugli appalti per la vendita di elicotteri "Agusta" all'India - notizia dell'ultim'ora - sono finiti, addirittura, l'ex Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, l'attuale Ministro per lo sviluppo economico ed ex amministratore delegato di "Banca Intesa" Corrado Passera, il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Michele Vietti, l'ex prefetto di Roma e attuale senatore del Pd Achille Serra e la figlia del defunto  Capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro".
Davvero impressionante. Impressionante perché di qui a poco, quando il pubblico ministero Henry John Woodcock avrà finito di intercettare (quasi sempre non a buon fine) tutto il mondo della politica, della finanza, dello spettacolo, della società più o meno alta, si guarderà probabilmente intorno e si chiederà smarrito "E adesso, pover'uomo?". Ma poi, da deciso uomo d'azione senza se e senza ma, scrupoloso ed integerrimo al massimo, darà ordine  di intercettare, pur di continuare a far parlare di sé le cronache, tutte le sue telefonate.
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Da "slogans" elettorali a barzellette

"Meno tasse per tutti - come si ricorderà - fu uno degli "slogans" della prima discesa in campo di Silvio Berlusconi, ma subito fu ironicamenete corretto, dalla gente, in "Meno tasse per Totti".
Gli esperti di "slogans" elettorali, però, sembrano non avere appreso la lezione. Per Matteo Renzi, ad esempio, hanno inventato lo "slogan" "Adesso", ma la gente non "renziana" ha subito ironicamente corretto "Adesso finiscila", "Adesso pensa a Firenze", "Adesso hai rotto". Per Niki Vendola, invece, hanno inventato lo "slogan" "Oppure Vendola", ma la gente ha subito corretto ironicamente "Lisca, gassata oppure Vendola" o "Le nuove mappe dell'iPhone oppure Vendola". Sarà interessante vedere se, in occasione delle prossime campagne elettorali, gli esperti riusciranno a farsi più furbi e ad evitare che i  loro pur strapagati "slogans" finiscano in barzelletta.
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giovedì 11 ottobre 2012

No cittadino comune, no tagli

"Le retribuzioni dei magistrati e quelle dei dipendenti pubblici che superino i 90 milioni di euro l'anno - ha sentenziato la Suprema Corte di Cassazione - non possono essere abbassate in quanto ciò violerebbe un principio di parità".
Ma i principi di parità, per la Suprema Corte di Cassazione, valgono adesso sì e adesso no? Per qualcuno sì e per qualcun altro no? Fino ad oggi, infatti, la Suprema Corte di Cassazione non ha ritenuto  dover intervenire in tutti quei casi, anche i più dolorosi, in cui sono stati decretati prelievi e tagli specifici nei confronti di questa o quella categoria, di questo o quel nucleo sociale. E allora? Ci sarebbe, allora, di arrivare a conclusioni gravi e sconcertanti. Ma intanto, almeno, i vari "beneficiati" da questa o quella Istituzione non facciano gli offesi quando i cittadini sempre più tartassati li definiscono, giustamente, "casta". E anche peggio.
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Il "giochetto" dei giudici indiani

"La Corte indiana che dovrebbe prendere una decisione sui due "marò" italiani accusati di avere ucciso due pescatori indigeni, a febbraio, in acque internazionali - è giunta notizia da Kerala - ha rinviato di nuovo questa decisione e, precisamente, l'ha rinviata all'8 novembre prossimo".
L' 8 novembre prossimo, così, saranno stati già quasi nove mesi di detenzione - anche se, ultimamente, ai domiciliari - per i due "marò". E nulla rassicura, ormai, che non possa esserci, in prossimità dell'8 novembre prossimo, un altro ennesimo rinvio. Come se, insomma, i giudici indiani stessero mandando avanti un illegale - secondo anche le norme del diritto internazionale - e inaccettabile "giochetto": non arrivare ad una sentenza di colpevolezza (anche perché - come sembra - non avrebbero le prove per sostenerla), ma tenere il più a lungo possibile detenuti i due "marò" con i pretesti più vari. Fatto che, se consentirebbe loro di salvare almeno in parte la faccia evitando una discutibile sentenza accusatoria, otterrebbe ugualmente di far scontare ai due "marò" un bel periodo di detenzione. Ma le autorità italiane? "Allibite e sconcertate", come ha dichiarato il Ministro degli Esteri, Giulio Terzi. Allibite e sconcertate punto e basta. E non chiaramente determinate a porre fine a questo "giochetto" chiamando anche in causa, come giuridicamente possibile, i competenti organismi internazionali. Allibite e sconcertate punto e a capo. In attesa, magari, di un ipotetico quanto probabile nuovo rinvio, a questo punto anche strafottente, dei giudici indiani. Fose sarebbe il caso che il Ministro Terzi sorridesse un po' meno davanti alle telecamere e lavorasse un po' di più dietro la sua scrivania ministeriale.
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Barbara dei preti

"Penso - ha scritto, su "Il Foglio", Barbara Palombelli in Rutelli - che sacerdoti, suore, parrocchie e comunità sparse per tutto il Paese non debbano pagare l'Imu... Tassare la carità e la spiritualità... mi sembra un'idea orrenda e piuttosto rozza".
Ma che nuova c'è? Tutti - a parte qualche anticlericale integrale - pensano e hanno sempre pensato che non si dovesse tassare tutto ciò che, di proprietà della Chiesa, avesse il nobile e santo marchio della carità e della spiritualità. Quello che tutti pensano e hanno sempre pensato, però, è che si dovesse giustamenete tassare - come viene chiesto anche dalla Comunità europea - tutto ciò che, di proprietà della Chiesa, avesse il più o meno nobile e materiale marchio del profitto in quanto tale e nel suo significato più intrinseco. E certo, dunque, niente Imu a sacerdoti, suore, parrocchie e comunità con finalità di bene e di carità. Ma sì l'Imu giustamente da addebitare a sacerdoti, suore, parrocchie e comunità che gestiscano immobili commercialmente e con guadagni certi allo stesso modo di qualsiasi cittadino laico. Cosa che "non salverebbe d'un colpo sicuramente - d'accordo con Barbara Palombelli in Rutelli - il  prodotto interno lordo, lo "spread" e il deficit del Paese". Ma che - piaccia o non piaccia - servirebbe sicuramente, invece, a dimostrare che "non siamo ancora nello Stato Pontificio". Anche se Barbara Palombelli in Rutelli scrive quest'ultima frase per un altro risibile motivo: per cercare di far credere come non sia vero che "i preti, come si dice ancora oggi a Roma, c'hanno li mejo posti". Beata te, Barbara Palombelli in Rutelli...
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Matteo Renzi 1

"Il Pd - ha lamentato Matteo Renzi - continua a non fornirmi la lista degli iscritti e, così, io rischio di non fare in tempo, entro il termine fissato per lunedi, a raccogliere le 18 mila firme necessarie per appoggiare la mia candidatura alle primarie".
Beh, uno può essere d'accordo o meno con le idee e i propositi di Matteo Renzi e Matteo Renzi può risultare magari antipatico e strafottente, però quanto si sta manovrando nei suoi confronti non dovrebbe appartenere al Pd. A quel Partito democratico, cioè, che della democrazia dovrebbe fare sempre la sua bandiera.
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Matteo Renzi 2

"Matteo Renzi - ha detto, in un incontro organizzato dall'Associazione dei costruttori d'auto europei, l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne - è solo il sindaco di una povera e piccola cittadina".
Ma Matteo Renzi non è sempre il sindaco non di una povera e piccola cittadina qualsiasi, ma di una città quale Firenze? Certamente. Allora Sergio Marchionne, che  pure ha visitato mezzo mondo, non ha forse avuto neppure un giorno per visitare una delle più ricche e più grandi, non solo e non tanto economicamente, città della nostra Italia. Ma, poi, lui dove è nato? E' nato a Chieti. Una città, con tutto il rispetto, molto più povera e più piccola di Firenze. E, sicuramenete, anche molto più colta, più civile e più fine di lui.
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mercoledì 10 ottobre 2012

Il gioco dell'Iva

"Nel 2013 - ha deciso di notte il Consiglio dei Ministri - l' Iva aumenterà di un punto".
Ma come, se fino  alla sera prima era stato assicurato che l'Iva non sarebbe stata ritoccata? Misteri della notte. Ma, più realisticamente, misteri della coerenza e dell'affidabilità di un Governo che, come se non bastasse questo provvedimento che esaspererà ancor più la recessione, ha anche deciso di tagliare un altro miliardo e mezzo al già disastrato settore della sanità e - ma siamo proprio alla frutta? - perfino l'illuminazione notturna sulla rete viaria e negli uffici pubblici. Al buio, dunque, in tutti i sensi. Anche se, in verità, il Consiglio dei Ministri notturno - ancora con la luce accesa - ha deciso un ritocchino alle tasse sui redditi più bassi e qualche doveroso provvedimento che si spera non resti sulla carta come tanti già annunciati in passato. "Quella di questa notte - ha tenuto a precisare il Ministro Grilli - non è stata una manovra". E' vero: qualcuno l'ha già definita l'ennesimo "carota e bastone". Con poca carota, come al solito, e tanto bastone.
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Morta una poltrona, se ne fa un'altra

"Hanno lasciato la presidenza della propria Provincia - si è letto sui giornali - anche Maria Teresa Armosino ad Asti e Roberto Simonetti a Biella perché - hanno motivato - nella impossibilità di continuare ad amministrate dopo i drastici tagli decisi dal Governo".
Motivazione legittima? Può darsi. Ma queste dimissioni di Maria Teresa Armosino ad Asti e di Roberto Simonetti a Biella, così come quelle di altri presidenti nei giorni scorsi, hanno tutta l'aria di una motivazione ben diversa:poiché le nostre Provincie sono destinate a scomparire e poiché occorre lasciare le Amministrazioni locali sei mesi prima delle elezioni politiche, via di corsa dalle Amministrazioni locali (che non garantiscono più la poltrona) per tentare l'avventura delle elezioni politiche (che potrebbero offrire buone possibilità di raggiungere una poltrona oltretutto più prestigiosa e vantaggiosa). Ma - si sa - i politici, in genere, sono soliti abbellire le loro azioni con tanti fiocchetti colorati e mai parlare chiaro ed onesto. E giustificare quelle che poi finiscono per rivelarsi le loro vergogne con il fatto che qualcun altro ha deciso di togliere loro le mutande. Nel caso specifico, quel monellaccio del Governo. O no, signori presidenti tutti che, precipitosamente, vi siete dimessi dalle Provincie in odore di soppressione?
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Il carro funebre di Caltagirone

"Per evitare la bancarotta del Comune - ha fatto sapere l'assessore all'autoparco di Caltagirone, Simone Monforte - metteremo in vendita due auto, quattro motociclette, undici ciclomotori, tre moto "Ape", uno scuolabus, un'autobotte, un trattore".
Il Comune di Caltagirone sta messo però così male che - si è saputo - alla lista dei mezzi da vendere è stato aggiunto, all'ultimo momento, anche il carro funebre. Ma, se il Comune di Caltagirone - si spera naturalmente di no - non riuscirà a vendere i suoi ventiquattro mezzi e finirà per morire di bancarotta, gli resterà almeno il carro funebre per il suo funerale. Ma non c'è niente da ridere.
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martedì 9 ottobre 2012

Volpi

"Io - ha annunciato, sembra definitivamente, Silvio Berlusconi - mi faccio da parte per il bene del Paese".
Ma non è che a Silvio Berlusconi, per ingannare magari il tempo tra un viaggio in Kenia dal suo amico Briatore e uno a Mosca dal suo amico Putin, sia venuto lo sfizio di rileggersi le favole di Esopo? L'avrebbe colpito, in questa evenienza, la favole della volpe e l'uva. Lui la volpe, il prossimo "premierato" l'uva. La volpe esopiana che, nonostante i suoi balzi, non riesce a raggiungere il bel frutto maturo e, allora, se ne va dicendo "non mi va di spendere troppe energie per un frutto ancora acerbo". La volpe Silvio che, nonostante i suoi balzi, non riesce a raggiungere la sicurezza di un nuovo Palazzo Chigi e, allora, se ne va dicendo "lo faccio per il bene del Paese".
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Niente Imu 2012 alla Chiesa (come previsto)

"Se il Consiglio di Stato ha bocciato il decreto del Governo che avrebbe dovuto sancire il pagamento dell'Imu, da parte della Chiesa, per i suoi immobili commerciali - ha osservato il segretario del Psi, Riccardo Nencini - tre le ipotesi: o il Ministro Grillli e il professor Monti non sanno fare il loro mestiere (visto che, in otto mesi, non sono riusciti a scrivere una norma così essenziale per i conti pubblici) o la norma è stata scritta tardi e male a bella posta (contando proprio sulla bocciatura) o, ancora, il Consiglio di Stato riceve i suggerimenti del Vaticano".
"Tutti devono pagare l'Imu - ha subito rassicurato il Ministro Grilli - e, quindi, la norma che si riferisce agli immobili commerciali della Chiesa sarà riscritta". E ci mancava pure che non fosse così. Servirebbe, però, che a riscriverla fosse chiamata, per sicurezza, una persona che sappia fare il proprio lavoro, che non la scriva tardi e male di proposito e che sia laicamente ed istituzionalmente sorda alle preghiere tutt' altro che spirituali di Oltretevere. Persone così non è che non ci siano: basta onestamente cercarle e affidare loro il giusto ed urgente mandato.
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"Condannato" Paolo Gabriele. E poi?

"Per Paolo Gabriele, l'ex maggiordomo pontificio rinviato a giudizio per il furto di importanti documenti vaticani - è stata la sentenza letta "in nome di Sua Santità Benedetto XVI gloriosamente regnante,  invocata la Santissima Trinità" - la condanna è di un anno e sei mesi".
Per Paolo Gabriele, dunque, non solo la Santissima Trinità, invocata, è stata così buona e comprensiva da suggerire alla Corte appena un anno e mezzo di domiciliari di fronte ai sei anni di carcere che potevano essergli comminati. Per lui, ora, già si parla della grazia che, di qui a poco, dovrebbe venirgli da Sua santità Benedetto XVI gloriosamente regnante. Anche lui buono e comprensivo, perciò, nonostante ingloriosamente derubato. E nonostante il suo infedele servitore, che continua a proclamarsi incredibilmente a lui fedele, non abbia mai voluto confessare - almeno ai giudici - i nomi dei suoi colpevoli complici. Che non possono non esserci stati non foss'altro perché Paolo Gabriele non è persona in grado di comprendere l'importanza dei tanti documenti trafugati e, in particolare, di quelli scritti in quella lingua tedesca che lui non conosce neppure un po'. Anche se l'ufficio del pubblico ministero vaticano ha fatto sapere che non esiste alcuna prova su eventuali complici. Beh, certo, soprattutto se le prove non vengono cercate. E non vengono cercate non per volontà dello Spirito Santo.
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Quei "Borghi" al centro...

"La società a responsabilità limitata "I Borghi" - hanno ricordato in simultanea "L'Espresso" e "Panorama"  - è tuttora controllata dal segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, da suo figlio, dall'amico Valerio Toniolo ed è stata amministrata, dal 2007 al 2010, da quel Francesco Artenisio Carducci che è l'attuale capogruppo uscente dell'Udc alla Regione Lazio e che è stato anche assessore in Comune ai tempi della Giunta Rutelli".
Ma perché "L'Espresso" e "Panorama" hanno voluto ricordare questo fatto? Perché significativo in quanto questi "Borghi" sono riusciti ad ottenere, negli anni, buoni uffici e finanziamenti pubblici straordinariamente trasversali: nel 2005, con l' "aiutino" dell'allora presidente della Provincia di Roma, il pd Enrico Gasbarra, ottengono la concessione esclusiva (fino al 2017) dell'auditorium in via della Consiliazione e, per i relativi restauri, ottengono un milione e 200 mila euro dalla società per azioni "Arcus" controllata dal Tesoro; tra il 2006 e  il 2009,  dalla Giunta regionale di Piero Marrazzo, ottengono committenze per un milione e mezzo; a seguire, dalla Giunta di centro-destra di Renata Polverini,  un milione e 300 mila euro (a trattativa privata) per attività culturali fino al 2013; dall'allora capogruppo regionale pdl, Franco Fiorito, ottengono 12 mila euro per una manifestazione e nel 2011, sempre dal Pdl, ottengono la scelta dell'auditorium per il suo congresso; intanto, dalla Provincia guidata dal pd Nicola Zingaretti, ottengono 300 mila euro (senza gara) per l'affitto dell'ormai famoso auditorium in sua concessione, dieci giornate l'anno fino a tutto il 2012. Un po' di qua, dunque, e un po' di là. Un po' a sinistra e un po' a destra. Restando furbescamente al centro. Lui, suo figlio, il suo amico Francesco Artenisio Carducci, l'Udc. E anche "I Borghi". Roba davvero dell'altro mondo. Perchè, in ogni parte di questo mondo, i borghi sono sempre stati in periferia e mai al centro...
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C'era una volta Arnoldo

"Di Francesco Totti - da ieri in libreria al prezzo di euro 12,50 - "E mò te spiego Roma, la mia guida all'antica Roma", Mondadori editore".
Mondadori editore? Quello del vecchio Arnoldo che fu? Proprio quello. Ma il vecchio Arnoldo non starà rivoltandosi nella tomba? Che si rivolti dove vuole. Anche per Mondadori editore, oggi, i valori da considerare non sono più quelli di una volta. Il vecchio Arnoldo leggeva prima il testo, poi andava a vedere chi glielo aveva proposto e senza fare il conto se ci avrebbe guadagnato o rimesso nel pubblicarlo? Altri tempi. Mondadori editore, oggi, legge prima chi glielo propone e, se chi glielo propone attirerà per qualche motivo lettori e assicurerà vendite su vendite, del testo chissene frega. Mondadori editore, ma come lui tutti i grandi editori, non è più un produttore di cultura, insomma, ma un ragioniere interessato soltanto a far di conto e a guadagnare senza tante storie. Avanti, dunque, con calciatori, veline, cantanti, comici d'avanspettacolo, faccendieri, pentiti collaboratori di giustizia, politici. E che testi di ancora sconosciuti signori Rossi, specialmente giovani ancorché talentuosi, non vengano ad intralciare le rotative. Le rotative degli editori, sì, come le rotative che stampano euro alla Zecca. Con buona pace del caro, colto, intellettualmente onesto, vecchio Arnoldo. Il Mondadori di una volta.
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venerdì 5 ottobre 2012

Quando l'inabile lavora e prende la pensione di inabilità

"Alberto Sarra, 46 anni, ex vicepresidente del Consiglio provinciale di Reggio Calabria - ha raccontato il giornalista Gian Antonio Stella sul "Corriere della sera" - nel 2010 viene colpito da uno shock emorragico, lo supera, tre mesi dopo viene nominato sottosegretario regionale alla Presidenza del Governatore Giuseppe Scopelliti con tanto di adeguato stipendio, poi fa domanda per il riconoscimento di inabilità totale e permanente al lavoro, questa inabilità gli viene riconosciuta a tempo di record e gli viene assegnata una pensione di 7.490,33 euro mensili, ma non lascia l'incarico regionale e, così, cumula compenso di sottosegretario alla Presidenza del Governatore Giuseppe Scopelliti e pensione di inabilità totale e permanente al lavoro".
Tanta solidarietà ad Alberto Sarra, naturalmente, per avere superato, con un delicato intervento chirurgico, lo shock emorragico. Solo che però lui, ora, dovrebbe decidere se sia abile al lavoro (e, quindi, percepire il compenso regionale e rinunciare alla pensione) oppure sia inabile (e, quindi, percepire la pensione e rinunciare al compenso regionale). Perché - come logico - non si può essere contemporaneamente abili e inabili al lavoro. O l'uno o l'altro, abbia pazienza. Magari scegliendo l'inabilità, visto che la commissione che gliel'ha concessa (della quale faceva parte anche il suo cardiologo) gli ha pure assegnato una pensione mensile così d'oro che un inabile qualsiasi, anche più grave, percepisce troppo spesso in un intero anno. Alberto Sarra, coraggio, faccia la doverosa scelta. E se può, già che c'è, cerchi di spiegare perché lei percepisce una pensione di 7.490,33 euro al mese quando per esempio, a Padova, a una madre che ha dovuto lasciare il proprio lavoro, per assistere 24 ore su 24 la figlia con "insufficienza mentale medio-grave in paraparesi spastica", è stata riconosciuta una pensione - tutto compreso - di appena 757,99 euro al mese. Coraggio, Alberto Sarra, scelga e spieghi. Oltretutto ne va - creda - della sua dignità.
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Vecchio mandato, nuova spesa

"La Camera spende - parola di Gerardo Bianco che presiede un'associazione di ex parlamentari - 800 mila euro l'anno per consentire ai suoi già deputati di sostare a Roma per attività politiche legate al loro vecchio mandato".
Viaggio gratis (privilegio a vita), dunque, più una media di mille euro ciascuno per questa attività politica della quale, in verità, sarebbe molto interessante conoscere la natura e la validità. Ma tant'è. E via alla "fiera della spesa inutile". Una spesa, naturalmente a carico dei cittadini , alla quale hanno oltretutto dato più volte il loro qualificato contributo, ad esempio, anche l'ex "pornostar" ed ex deputata Ilona Staller in arte Cicciolina, l'ex "no global" ed ex deputato Francesco Caruso, gli ex terroristi ed ex deputati Toni Negri, Sergio D'Elia e Massimo Abbatangelo. Tutti a Roma a sbafo per attività politica legata al loro vecchio mandato. Evviva...
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Tasse: tagli sì, tagli no

"Il "premier" Monti - è stata diramata una nota, da Palazzo Chigi, appena sessanta minuti dopo una dichiarazione ricevuta dall'onorevole La Loggia - nulla ha detto su una misura taglia-tasse da adottarsi entro la fine della legislatura".
Ben tre, allora, le ipotesi. La prima: il cervello destro del "premier" non sa quello che pensa il cervello sinistro. La seconda: il "premier" ha rinunciato a candidarsi alle prossime consultazioni politiche e, quindi, nessuna necesità di straordinarie promesse. La terza: il "premier" non ha rinunciato a candidarsi alle prossime consultazioni politiche, ma qualcuno lo ha consigliato di non anticipare troppo la sua campagna elettorale. Quale, allora, delle tre ipotesi? Un po' di pazienza. Tempo al tempo. Quel tempo, come si sa, gran galantuomo.
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giovedì 4 ottobre 2012

Le elezioni nel Lazio e i condannati definitivi

"Per le prossime elezioni alla Regione Lazio - è la previsione del Ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi - il Governo potrebbe non fare in tempo a varare le nuove norme sulla incandidabilità dei condannati definitivi".
Ma, forse, potrebbe essere positivo. Gli elettori del Lazio, infatti, avrebbero l'opportunità di rendersi conto se qualcuno dei partiti in lizza avrebbe ancora tanta impudicizia, tanta strafottenza,  tanto disprezzo delle istituzioni presentando in lista candidati condannati in modo definitivo. Sarebbe davvero il colmo. Ma questa volta, idiota chi non lo capisse, anche la sua fine.
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Anche la beffa della multa europea

"Continua ad essere sempre più certo - si mormora in ambienti governativi - il fatto che la Chiesa non verrà chiamata a pagare l'Imu, entro il 2012, sui suoi immobili commerciali".
Quello che invece è certo è che, se entro la fine del 2012 non verranno emanati i decreti attuativi che impongono questa Imu alla Chiesa, l'Italia verrà sanzionata, dall'Unione europea, con una multa di quasi dieci milioni. Quindi: un ormai certo mancato pagamento di Imu, da parte della Chiesa, per un ammontare che l' Anci ha ultimamente stimato in circa 500 milioni e un'altrettanto ormai certa multa, da parte dell'Unione europea, per un ammontare di circa dieci milioni. Per un totale complessivo, a mancare nelle casse dello Stato e quindi a gravare sulle spalle dei cittadini, di ben 510 milioni di euro. Più che "Deo gratias", grazie al Governo. Amen.
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Le "politiche" del "premier"

"Non escludo - ha dichiarato a sorpresa, durante una pausa dell'incontro con l' "Intergruppo parlamentare per l'agenda urbana", il "premier" Mario Monti - un percorso, anche solo una prima tappa, per la riduzione del carico fiscale".
E' iniziata la campagna elettorale di Mario Monti per le prossime elezioni politiche?
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mercoledì 3 ottobre 2012

Ottimo, ma...

"Il pareggio del bilancio dello Stato e di tutti gli Enti locali - sta mettendo a punto una bozza il Governo - sarà imposto dalla Costituzione".
Ottimo. A patto, poi, che non faccia la fine di tanti articoli della Suprema Carta che stanno lì, ma solo come un tocco effimero di belletto giuridico-istituzionale. Come quell'articolo 3 secondo il quale "... è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organiuzzazione politica, economica e sociale del Paese", quell'articolo 13 secondo il quale "... la legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva", quell'articolo 33 secondo il quale "... enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione senza oneri per lo Stato", quell'articolo 37 secondo il quale "la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano ai lavoratori". Tanto e soltanto per esemplificare. E non andando oltre, unicamente, per carità di Patria.
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Il Fiorito dell'incoerenza

"Troverò in carcere - ha continuato a urlare il "mariuolo" Franco Fiorito - gente migliore che nel Pdl".
Ognuno ha le sue opinioni e ogni opinione, la si condivida o no, va democraticamente rispettata. Una osservazione, tuttavia, all'ex capogruppo pdl alla Regione Lazio: se questa fosse davvero la sua opinione, ci sarebbe da chiedergli il perché abbia aspettato che lo cacciassero dal partito e non si sia invece coerentemente dimesso e il perché abbia aspettato che lo arrestasse la Guardia di finanza e non si sia invece coerentemente costituito per andare finalmente a respirare un'aria per lui più sana.
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Balene

"E' una balena bianca - è arrivata notizia dalla Gold Coast dell'Australia - ed è impegnatissima ad eseguire mirabili acrobazie a vista d'occhio".
Ma allora - sembra già di udire l'esultanza di tanti nostalgici - la nostra cara, vecchia balena bianca non è morta ed è sempre lì con le sue tradizionali giravolte. Spiace smorzare gli entusiasmi. La balena bianca con le sue acrobazie al largo della Gold Coast australiana si chiama Megaloo e non Dc. Ed è nata nel 1992, proprio lo stesso anno in cui la Dc è invece morta sotto l'ondata dello "tsunami Mani pulite". E, allora, addio nuovi sogni di gloria. Addio castelli in aria...
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Dalle stelle alla politica

"La nostra capolista alle prossime elezioni politiche - ha fatto sapere il neopartito "Democrazia atea" - sarà la celebre astrofisica Margherita Hack".
Nel programma elettorale di Margherita Hack, magari, far vedere ancora meglio le stelle agli italiani. Ancora meglio del Governo Monti? Difficile, se così fosse, raccogliere, alle prossime elezioni politiche, anche un voto soltanto.
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Quando la voglia di poltrona aguzza l'ingegno

"In politica - ha detto l'ex Ministro dell' Economia Giulio Tremonti - oggi molti, invece che partire dalle idee, partono dalle poltrone".
Verissimo. E lui, allora, che cosa si è inventato per distinguersi? Non partire direttamente dalle poltrone, che in ogni caso né Pdl né Lega hanno più intenzione di offrirgli, ma partire da un "movimento in divenire" di sua ideazione il quale, proponendo agli italiani un altro manifesto di intenti, gli possa però alla fine assicurare ugualmente - come lui spera - comunque una poltrona. Magari una sedia. O, meglio di niente, anche uno strapuntino.
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martedì 2 ottobre 2012

La seconda raffica di mitra della Procura di Stoccarda

"Voglio dire ai sopravvissuti e ai parenti delle vittime di Sant'Anna di Stazzema - ha dichiarato alle agenzie Claudia Krauth, procuratrice capo a Stoccarda - che abbiamo fatto tutto il possibile per chiarire le responsabilità dei militari tedeschi nel massacro".
Tutto il possibile? Ma se le precise responsabilità erano state già documentate e provate fino alla Cassazione italiana e, dunque, sarebbe stato sufficiente chiedere le carte alla nostra Magistratura. E se Marco De Paolis, procuratore militare a Roma, ha confermato, addirittura, che alcuni degli accusati si erano dichiarati, già da tempo, rei confessi. Quale tutto il possibile, dunque? Assolutamente e clamorosamente falso. Per cui due possibilità. La prima: alla Procura di Stoccarda non sono stati capaci di fare giustizia sulla strage di Sant'Anna di Stazzema, ma allora sarebbe giusto cambiassero perlomeno mestiere. La seconda: alla Procura di Stoccarda non hanno volontariamente cercato di fare giustizia sulla strage di Sant'Anna di Stazzema, ma allora sarebbe stato perlomeno opportuno non uscirsene, subito dopo la vergognosa sentenza, con un'altrettanto vergognosa dichiarazione. Dopo lo schiaffo, insomma, no lo sputo. No la seconda - e, per di più, intollerabilmente beffarda - raffica di mitra contro 560 innocenti, fra i quali cento bambini.
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Quei magistrati in carriera dopo il "flop Tortora"

"Il celebre presentatore Enzo Tortora - ha appena finito di ricordare agli italiani un "reality" televisivo - fu condannato a dieci anni di reclusione con le accuse di spaccio di droga e di affiliazione alla "Nuova camorra organizzata", ma poi la Corte d'Appello di Napoli, facendo crollare il debole e assurdo castello di carte costruito solo su false  dichiarazioni di falsi collaboratori di giustizia, tre anni dopo lo assolse con formula piena. Ma Enzo Tortora, ormai, era rimasto minato nel fisico e nella psiche e così, a 59 anni, morì  nemmeno due anni dopo l'assoluzione".
Ecco, però, una domanda più che pertinente: quale fine hanno fatto quei magistrati i quali, costruito quell'incredibile castello di carte accusatorie, segnarono la fine di Enzo Tortora come professionista e come uomo? La risposta è nel libro "Applausi e sputi" di Vittorio Pizzuto (Sperling e Kupper editori) ed è precisamente questa: Felice De Persia è arrivato al rango di membro del Consiglio superiore della magistratura e di procuratore capo della Repubblica a Nocera Inferiore, Lucio Di Pietro al rango di procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia e procuratore generale della Repubblica a Salerno, Diego Marmo al rango di procuratore generale a Torre Annunziata, Luigi Sansone al rango di presidente delle sesta sezione penale della Corte di Cassazione, Orazio Dente Gattola al rango di presidente di sezione del Tribunale di Torre Annunziata. Tutti ampiamente promossi, dunque. Sicuranmente, però, per altri meriti.
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Filippo e Niki

"Non mi dimetto - ha dichiarato il pd Filippo Penati appena conosciuto che i pubblici ministeri di Monza hanno chiesto per lui il processo con le accuse di corruzione, concussione e finanziamento illecito dei partiti - e, comunque, si dimetta prima Niki Vendola per le accuse che gli sono state mosse quale Governatore della Puglia".
Il Pd, per ora, è rimasto in silenzio. E Niki Vendola? Lui, Niki Vendola, ha invece parlato, anche forte e chiaro, annunciando definitivamenete e ufficialmente la volontà di presentarsi alle prossime primarie del Pd. Alla faccia dell'etica politica, della corretezza istituzionale, delle critiche sempre pronte nei confronti degli altri. E, anche, alla faccia di Bersani, di Penati e del Pd.
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Ma non è da educare anche il padre?

"Calogero Sgrò, sua moglie e il suo figlioletto Alessandro - l'episodio è del 7 dicembre scorso - erano stati investiti da un'auto che aveva ucciso il bambino e ferito i genitori. Un ragazzo era corso sul luogo dell'incidente, si era impossessato di un iPhone trovato accanto alle tre vittime, l'aveva portato a casa, l'aveva mostrato al padre e questi gli aveva consigliato di gettare via la "scheda sim" che vi era contenuta per poter riutilizzare l'apparecchio con una scheda nuova".
Ma poi che cosa è successo? E' successo che, scoperto il fatto, era scattata la denuncia ed era stato avviato il procedimento giudiziario. Che si è concluso, in questi giorni, così: per il ragazzo cinico e ladro, in quanto minorenne, un "intervento educativo", per il padre cinico e di negative qualità genitoriali, in quanto patteggiatore,  tre mesetti per ricettazione. Ma perché non anche per lui, vista la sua mancanza di onestà e la sua conseguenete incapacità di trasmetterla al figlio, un altrettanto opportuno "intervento educativo"?
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Il lamento di Paolo

"Durante la mia detenzione nel carcere vaticano - ha denunciato, alla Corte che lo sta giudicando, quel Paolo Gabriele accusato di furto di importanti documenti papali - ho subìto pesanti maltrattamenti".
Male, se vero. Tuttavia nulla in confronto a come venivano trattati gli accusati ai tempi dei Papa-re e della santa Inquisizione.
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Nuovo mistero Fiorito

"Franco Fiorito, il capogruppo "mariuolo" del Pdl alla Regione Lazio - in tv tutte le fasi in diretta - è stato arrestato, dalla Guardia di finanza, con l'accusa di innumerevoli e gravi reati commessi nello svolgimento del suo ruolo istituzionale".
Tutto, naturalmente, prevedibile e previsto. E, però, due curiosità. La "Mercedes" di grossa cilindrata sulla quale è stato fatto salire, una volta prelevato dalla sua residenza, era sua o era della Guardia di finanza? E in ogni caso, di chiunque fosse, perché lui ha potuto usufruire di andare in galera su un macchina tanto lussuosa? Bah...
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Cultura e water

"Certo Paolo Pazzaglia - ha documentato "Dagospia" - ha organizzato, nei lussuosi locali di Palazzo Ferrajoli a Roma, un festino dedicato agli escrementi umani e durante questo festino - come da scatti fotografici - la pdl Veronica Cappellaro è stata immortalata a fare i suoi "bisognini e bisognoni" seduta su un water troneggiante in un grande salone".
Dopo il "party trash" di Carlo De Romanis a Cinecittà, con tanto di porci in maschera e di suine in mutande, ecco dunque un'altra raffinatezza di certa odierna politica sempre più becera e impoazzita. Ma Carlo De Romanis, almeno, era appena vicecapogruppo del Pdl alla Regione Lazio.  Invece Veronica Cappellaro è ancora, alla Regione Lazio, presidente, nientemeno, della Commissione cultura. Anche se, in attesa di prossime elezioni e di una prossima Giunta, solo per l'ordinaria amministrazione. Ma allora, per la presidente pdl Veronica Cappellaro, "andare a farla" pubblicamente in un water troneggiante in un lussuoso salone di Palazzo Ferrajoli fa parte dell'ordinaria amministrazione della cultura laziale?
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lunedì 1 ottobre 2012

"Heil Hitler!"

"L'inchiesta sulla strage di Stazzema, avvenuta il 12 agosto 1944 quando militari della divisione corazzata "Reichsfuehrer" uccisero 560 civili fra cui donne e cento bambini - ha sentenziato la Procura di Stoccarda - va archiviata "per assenza di prove documentali comprovanti la responsabilità individuale degli otto accusati ancora in vita"".
Fra questi otto accusati vi era anche Gerhart Sommer nei confronti del quale, oltre agli altri sette, il Tribunale de La Spezia aveva invece documentato a suo tempo precise responsabilità personali e aveva conseguentemente emesso una condanna all'ergastolo. Sarebbe stato sufficiente, quindi, che la Procura di Stoccarda avesse chiesto i documenti e le prove accusatorie al Tribunale de La Spezia. Ma non ha voluto farlo e ha preferito macchiarsi di una sentenza - il termine potrebbe apparire forte, ma sembra il più appropriato - decisamente omertosa. La Magistratura tedesca, d'altra parte, aveva già scritto una prima pagina nera sulla strage di Stazzema quando, dopo la condanna all'ergastolo di Gerhart Sommer da parte del Tribunale de La Spezia, aveva negato l'estradizione del pluriomicida nazista residente in Germania. Cosicché il pluriomicida nazista aveva potuto salvarsi dall'ergastolo in Italia ed ora, invece che in una nostra cella, sta trascorrendo i suoi anni in una lussuosa casa di riposo ad Amburgo. Una casa di riposo, sì. Per riposarsi ancora, evidentemente, della fatica dell'orribile strage della quale è stato documentato corresponsabile. "Heil Hitler!
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Ma le dismissioni?

"Ma quale fine hanno fatto - si sta chiedendo giustamente qualcuno - le vendite dei primi beni pubblici di cui tanto si è parlato in agosto, sia dai partiti sia dal Governo, per contribuire ad alleggerire il debito dello Stato?"
Hanno fatto la fine di tante altre belle proposte tipo fuochi d'artificio: un subitaneo rumore coloratissimo per poi zittire, spegnersi e dissolversi nel nulla. Con una eccezione, in verità, ma assolutamente ridicola: la cessione di Sace e Simest dal Tesoro a quella Cassa depositi e prestiti che è del Tesoro al 70%. Un'autentica, insomma, presa per i fondelli. Tutto qui: un'autentica presa per i fondelli e nulla più. Complimenti vivissimi ai partiti e al Governo.
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Cicciolina bis

"Scenderò di nuovo in politica - ha confermato Ilona Staller, più nota come Cicciolina - e il mio partito si chiamerà "Democrazia, natura, amore".
"Democrazia, natura, amore" e, cioè, Dna. Una sigla che, a ben considerare, sembrerebbe più voluta che casuale. Come se Ilona Staller, insomma, volesse rassicurare i suoi fedelissimi: tranquilli, sono sempre io, Cicciolina vostra, con le caratteristiche, i codici, i geni che già mi conoscete. Tranquilli, tranquilli, intanto, i cittadini di Monza. "Mi presenterò lì, come prima uscita, alle prossime amministrative - ha già fatto sapere - e, se dovessi vincere, tra l'altro trasformerei la Villa Reale in un lussuoso casinò". E meno male che, almeno, ha messo l'accento sulla "o".
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Qui ci vuole un avvocato

"Sarà l'avvocato Giulia Bongiorno - ha annunciato Gianfranco Fini - il nuovo portavoce di quel "Futuro e libertà" di cui lui è capo sempre più inguaiato".
Scelta opportuna: per mettere d'accordo in "Futuro e libertà" tipi come Italo Bocchino e Benedetto Della Vedova, Fabio Granata ed Enzo Raisi, Salvatore Biguglio e Chiara Meloni non poteva che essere chiamato, come "ultima ratio", se non un principe del Foro.
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Monti no, ma Passera?

"Non credo giusto usare Mario Monti - è intervenuto il Ministro Corrado Passera con evidente riferimento alle intenzioni dei "fans" Casini, Fini e Cordero di Montezemolo - come sigla elettorale di un nuovo giro".
Non sembrerebbe, in effetti, giusto. Come non sembrerebbe tuttavia giusto usare, come sigla elettorale di un nuovo giro, un furbo Corrado Passera. O no?
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