"Wanna Marchi - ha deciso il giudice di sorveglianza di Milano Roberta Cossìa - potrà lasciare il suo regime di semilibertà e, in attesa di ottenere l'affidamento in prova ai servizi sociali, potrà tornare libera".
Ma l'ex teleimbonitrice Wanna, condannata a suo tempo per truffa a sette anni, in carcere pieno non deve proprio starci? Prima la semilibertà, ora addirittura la libertà. Ha spiegato il giudice di sorveglianza: ma questa concessione eccezionale è perché lei dovrà assistere la figlia Stefania quando, fra qualche giorno, dovrà sottoporsi all'intervento chirurgico ad un'anca. Uno, però, potrebbe obiettare: ma, perché, la signora Stefania, altra nota gentildonna televisiva, non ha un marito e altri parenti che potrebbero assisterla? Cuore di mamma, certo, è un'altra cosa. Ma, ora, anche cuore di giudice di sorveglianza. Che tuttavia, forse, potrebbe venir fuori, più opportunamente ed eccezionalmente, in altre occasioni e con altri protagonisti meno indegni.
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