"Le retribuzioni dei magistrati e quelle dei dipendenti pubblici che superino i 90 milioni di euro l'anno - ha sentenziato la Suprema Corte di Cassazione - non possono essere abbassate in quanto ciò violerebbe un principio di parità".
Ma i principi di parità, per la Suprema Corte di Cassazione, valgono adesso sì e adesso no? Per qualcuno sì e per qualcun altro no? Fino ad oggi, infatti, la Suprema Corte di Cassazione non ha ritenuto dover intervenire in tutti quei casi, anche i più dolorosi, in cui sono stati decretati prelievi e tagli specifici nei confronti di questa o quella categoria, di questo o quel nucleo sociale. E allora? Ci sarebbe, allora, di arrivare a conclusioni gravi e sconcertanti. Ma intanto, almeno, i vari "beneficiati" da questa o quella Istituzione non facciano gli offesi quando i cittadini sempre più tartassati li definiscono, giustamente, "casta". E anche peggio.
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