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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 5 ottobre 2012

Quando l'inabile lavora e prende la pensione di inabilità

"Alberto Sarra, 46 anni, ex vicepresidente del Consiglio provinciale di Reggio Calabria - ha raccontato il giornalista Gian Antonio Stella sul "Corriere della sera" - nel 2010 viene colpito da uno shock emorragico, lo supera, tre mesi dopo viene nominato sottosegretario regionale alla Presidenza del Governatore Giuseppe Scopelliti con tanto di adeguato stipendio, poi fa domanda per il riconoscimento di inabilità totale e permanente al lavoro, questa inabilità gli viene riconosciuta a tempo di record e gli viene assegnata una pensione di 7.490,33 euro mensili, ma non lascia l'incarico regionale e, così, cumula compenso di sottosegretario alla Presidenza del Governatore Giuseppe Scopelliti e pensione di inabilità totale e permanente al lavoro".
Tanta solidarietà ad Alberto Sarra, naturalmente, per avere superato, con un delicato intervento chirurgico, lo shock emorragico. Solo che però lui, ora, dovrebbe decidere se sia abile al lavoro (e, quindi, percepire il compenso regionale e rinunciare alla pensione) oppure sia inabile (e, quindi, percepire la pensione e rinunciare al compenso regionale). Perché - come logico - non si può essere contemporaneamente abili e inabili al lavoro. O l'uno o l'altro, abbia pazienza. Magari scegliendo l'inabilità, visto che la commissione che gliel'ha concessa (della quale faceva parte anche il suo cardiologo) gli ha pure assegnato una pensione mensile così d'oro che un inabile qualsiasi, anche più grave, percepisce troppo spesso in un intero anno. Alberto Sarra, coraggio, faccia la doverosa scelta. E se può, già che c'è, cerchi di spiegare perché lei percepisce una pensione di 7.490,33 euro al mese quando per esempio, a Padova, a una madre che ha dovuto lasciare il proprio lavoro, per assistere 24 ore su 24 la figlia con "insufficienza mentale medio-grave in paraparesi spastica", è stata riconosciuta una pensione - tutto compreso - di appena 757,99 euro al mese. Coraggio, Alberto Sarra, scelga e spieghi. Oltretutto ne va - creda - della sua dignità.
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