"Per Paolo Gabriele, il maggiordomo di Bendetto XVI condannato a diciotto mesi di reclusione per il furto di importanti documenti vaticani - è giunta notizia d'Oltretevere - da ieri il carcere per scontare la pena e l'avvio dell' iter per il suo licenziamento, anche se tutti continuano ad essere sicuri di una più o meno vicina grazia papale".
Lascia però perplessi il fatto che i mandanti i quali hanno "armato" la mano di Paolo Gabriele abbiano invece ricevuto la grazia papale "illico et immediate". Subito, cioè, e, soprattutto, senza passare anche loro attraverso un'indagine seria, un processo, una sentenza, neppure un giorno di carcere e un procedimento di licenziamento. Anche se non c'è molto da stupirsi in quanto è ormai noto che le vie della Chiesa, come quelle del Signore, sono infinite. Infinite, però, per altri motivi e per altri obiettivi.
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