Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

lunedì 31 gennaio 2011

Fallita da Silvio l' "operazione San Paolo"

"Rilanciamo insieme - ha indirizzato l'appello al "leader" dell'opposizione, Pieluigi Bersani, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi - la crescita istituzionale, sociale ed economica dell'Italia".
Ma come? Silvio Berlusconi, fino a ieri, non aveva sempre respinto una proposta simile più volte rivoltagli da Pierluigi Bersani? Sì. E allora? Allora - chissà - potrebbe avere maturato, magari nella sua cappella di Arcore, questo abile ragionamento: "La situazione, qui, si sta facendo, per me, assolutamente pericolosa. Mi consenta, onorevole Bersani, io ora faccio finta di replicare Paolo di Tarso. Faccio finta, cioè, di essere stato folgorato sulla via per il Quirinale, di essere caduto da cavallo a Palazzo Chigi e di essermi convertito a nuova fede". Ma l'onorevole Bersani, sfortunatamente per lui, non è caduto in quella che avrebbe potuto anche essere una trappola. Si è limitato a replicare con un laconico "l'offerta, in ogni caso, è ormai fuori tempo". Cosicché ora, fallito il suo tentativo di finta o non finta conversione, Silvio di Arcore - Paolo di Tarso per convenienza sta rischiando di brutto: cadere davvero da cavallo e rimanere sul serio con il sedere per terra.
.

Dal Polo all'Equatore

"Alla "convention" di Todi - hanno riferito i giornali - "casiniani", "finiani" e "rutelliani" non sono riusciti a trovare l'accordo su come chiamare il loro "movimento a tre" e, comunque, hanno escluso che possa chiamarsi "Terzo Polo" nella eventualità di nuove elezioni politiche".
Beh, in effetti, gli elettori li capirebbero ancor meno, se si presentassero come "Terzo Polo", perché anche quelli più ignoranti sanno che i Poli, da che mondo è mondo, sono soltanto due: uno a nord e l'altro a sud. Potrebbero però presentarsi, se proprio si fossero affezionati a un riferimento geografico, come "Equatore". Che non solo testimonierebbe, anche scientificamente, la loro perfetta equidistanza dagli unici due Poli. Ma potrebbe anche prestarsi a questo "slogan" elettorale: "I due Poli sono stati e saranno sempre di ghiaccio per voi. Il calore del nostro "Equatore" scalderà sempre i vostri cuori e scioglierà sempre tutti i vostri affanni e tutti i vostri problemi".
.

Giuda Bocchino

"Casini - ha dichiarato a "L'Unità", dal convegno "terzopolista" di Todi, Italo Bocchino - è il mio "leader"".
Gianfranco Fini, dunque, non può permettersi di avere qualche grado di febbre e di rimanere a casa sotto le coperte che ecco il più fido apostolo tradirlo clamorosamente. Qualcuno, con malizia, si è chiesto per quanti danari.
.

Boia su internet

"Difendiamo la democrazia e la Costituzione - ha incitato uno dei tanti affezionati del sito web finiano "Generazione Italia" - impicchiamo la Santanché e al rogo Sandro Bondi".
Può darsi pure - ognuno è libero di avere le sue convinzioni più o meno pacate - che Daniela Santanché e Sandro Bondi rappresentino, con le loro idee e con le loro azioni politiche, un grave pericolo per la democrazia e per la Costituzione. L'affezionato boia di "Generazione Italia", però, sembra dimenticare che democrazia e Costituzione sono lì a difendere il diritto inviolabile di tutti - compresi dunque, possa liberamente piacere o non piacere, Daniela Santanché e Sandro Bondi - a vivere la propria vita e il proprio pensiero. Non si è più, insomma, ai suoi "bei tempi" dell'olio di ricino, delle manganellate, delle incarcerazioni e degli assassinii per chi la pensasse diversamente dal regime. Oggi è proprio tutto diverso. Tanto è vero che può esprimersi, senza problemi, perfino un boia cretino su un sito web.
.

sabato 29 gennaio 2011

Al mercato di Lorenzo Cesa

"Berlusconi - ha detto il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, nel suo intervento al "Primo coordinamento del Terzo Polo" a Todi - è l'ultimo prodotto della Prima Repubblica rimasto sul mercato".
Magari: di prodotti della Prima Repubblica, sul mercato, ne sono rimasti anche troppi. A cominciare, proprio dall'Udc, con certi prodotti come il presidente Rocco Buttiglione, il "leader maximo" Pierferdinando Casini, il neocondannato in Cassazione Salvatore Cuffaro, il sindacalista in pensione Savino Pezzotta. Per continuare, poi, con certi prodotti che, in vari momenti politici, hanno abbandonato il vecchio e comune ceppo dc come Mario Baccini, Rosy Bindi, Enzo Carra, Pierluigi Castagnetti, Mauro Cutrufo, Sergio D'Antoni, Giuseppe Fioroni, Marco Follini, Beppe Pisanu, Calogero Mannino, Franco Marini, Clemente Mastella, Gianfranco Rotondi. Con certi prodotti, ancora, ai quali è stato offerto l'ulivo della pace, in clamorosa contraddizione, come Gianfranco Fini, Giorgio La Malfa, Francesco Rutelli, Mirko Tremaglia. Con certi prodotti, per di più, in stretto contatto con i quali è stata avviata quella che alcuni ritengono opportuna ed altri inopportuna "Operazione Berlusconi giù perr terra" come Furio Colombo, Massimo D'Alema, Piero Fassino, Anna Finocchiaro, Marco Minniti, Arturo Parisi, Barbara Pollastrini, Cesare Salvi, Luigi Sposetti, Francesco Tempestini, Tiziano Treu, Livia Turco, Walter Veltroni, Sergio Zavoli. Con certi prodotti nel rinnovato campo avverso, infine, come Ferdinando Adornato, Margherita Boniver, Renato Brunetta, Giuliano Cazzola, Fabrizio Cicchitto, Lamberto Dini, Enrico La Loggia, Pietro Lunardi, Maurizio Sacconi, Lucio Stanca, Denis Verdini, Carlo Vizzini. Tutti prodotti che, tuttavia, Lorenzo Cesa mostra di non vedere. Per improvvisa sopraggiunta miopia? Per congenita limitatezza di comprensione? Per spicciola convenienza politica? Sarà il corso degli eventi a dare una risposta. Un consiglio pratico, intanto, alla signora Cesa: non mandi suo marito al mercato perché, poverino, non riuscirebbe a distinguere tra i prodotti freschi e quelli stravecchi. E chissà quali schifezze le porterebbe a casa.
.

Meno casino, ma dove?

"Io penso - ha fatto sapere il "leader" della "Lega", Umberto Bossi, all'amico Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi - che ci sarebbe bisogno di meno casino".
Saggio pensiero. Solo che meno casino politico negli uffici di Palazzo Chigi o meno casino casino nelle stanze di Arcore?
.

Al disservizio di Casini

"Non temo il voto - ha proclamato, secondo "Il Messaggero", Pierferdinando Casini - perché noi del "Terzo Polo" conquisteremo i delusi del Pdl e chi si astiene".
"Il Messaggero", però, dovrebbe avere mal interpretato il proclama del suo "pupillo". Secondo la propria interpretazione, infatti, il "Terzo Polo" conquisterebbe anche i voti di chi si astiene. Ma chi si astiene - si sa - è chi non va a votare. E allora che? Allora sarebbe come dire - sempre secondo l'interpretazione de "Il Messaggero" - che il "Terzo Polo" riuscirebbe a far comparire la croce sul suo simbolo, in qualche modo, nelle schede rimaste intonse di chi non fosse andato a votare. Un broglio, cioè, gravissimo. E incredibile, però, al solo pensiero. Il "pupillo" Pierferdinando Casini, quindi, non farebbe male ad invitare gli amici giornalisti del quotidiano di suo suocero ad essere più attenti o più sobri prima di riportare almeno i suoi proclami. Altrimenti, davvero, "dagli amici mi salvi Iddio ché dai nemici mi salvo io".
.

Silvio e don Andrea

"Silvio Berlusconi - si sono entusiasmati a Lomazzo, in quel di Como - ha donato centomila euro alla locale parrocchia".
L'augurio, ora, è che qualcuno, in qualche ambiente, non se ne esca ad ipotizzare - un po' per celia e un po' per non morir - che quei centomila euro sono stati versati da Silvio Berluscon, al parroco don Andrea Livio di Lomazzo, quale ricompensa per avergli mandato, in villa, qualche chierichetto minorenne.
.

giovedì 27 gennaio 2011

Scandalosa Ashton

"Quando la baronessa inglese Catherin Ashton si è presentata, nella sua qualità di Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri, all'incontro con il capo dei negoziatori nucleari iraniani - ha diffuso la notizia il sito internet "Asriran.com" - ci sono stati momenti di smarrimento e di imbarazzo per il suo golfino nero indossato a mostrare uno spazio di "sottocollo" troppo generoso per i "guardiani dell'islamica moralità"".
Che cosa è successo, dunque? Lì per lì nulla perché qualcuno ha temuto che, se il nobile ed altero ministro fosse stato invitato a tornare in albergo per "ricomporsi" e per ricomparire in abiti "più acconci", si sarebbe potuto anche sfiorare l'incidente diplomatico. Poi, però, si è pensato che l'immagine fotografica di una signora così insufficientemente abbigliata - ancorché straniera, ancorché ministro, ancorché soprattutto bruttina assai - non sarebbe mai potuta comparire, senza scatenare l'ira dei "guardiani dell'islamica moralità", su giornali e teleschermi di Allah. Ad un certo punto, per fortuna, si è tuttavia accesa la classica lampadina. Si è acceso cioè, per questo difficilissimo "caso", l'universalmente interreligioso e miracoloso "photoshop" che, in pochi secondi, ha tirato il nero del golfino della baronessa Ashton, nelle foto che erano state scattate "dal vivo", fin sotto il suo muliebre "pomo di Adamo". Cancellandole, sì, il prezioso filo di perle vere di cui si era nobilmente adornata. Ma consentendole di apparire, senza più problemi, anche su quei "media" iraniani costantemente sotto la lente inesorabile dei "guardiani della moralità".
.

Se Fini torna a Mussolini

"Questa storia che i membri della Giunta per le autorizzazioni a procedere abbiano avuto notizia di nuove carte inviate dalla Procura di Milano sul "caso Rudy" solo dopo che ne avessero avuto notizia le agenzie di stampa - ha polemizzato il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, con il deputato Maurizio Paniz - sarà domani su tutti i giornali. Ma io me ne frego".
Bene. Anzi, male. Perché Gianfranco Fini, a forza di fare veloci e clamorosi passi indietro sul suo movimentato percorso politico, è dunque tornato, addirittura, al "me ne frego". Al tristemente celebre "me ne frego" di mussoliniana memoria. Ma a questo punto, allora, l'augurio sincero è di non sentirgli perfino proclamare, uno di questi giorni, "Se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi". Mica per niente: perché, visto come sta indietreggiando anche nei sondaggi elettorali, magari lo stesso Italo Bocchino si sentirebbe ubbidientemente comandato , già ora, a puntargli una pistola alla tempia.
.

Inquietudini "Wikileaks"

"La Magistratura - ha attribuito questa frase "Wikileaks" a Massimo D'Alema - è la più grande minaccia allo Stato italiano".
Davvero inquietante. Perché, di due ipotesi, soltanto una può essere realistica e, comunque, preoccupante. La prima: "Wikileaks" avrebbe sparato una enorme "bufala" e però, allora, non si capirebbe come mai non ci sia stata una puntuale smentita. La seconda: Massimo D'Alema avrebbe pronunciato davvero quella frase e però, allora, non si capirebbe come mai, oggi, Massimo D'Alema scenda puntualmente in campo, come un bufalo inferocito, a difendere "la più grande minaccia allo Stato italiano".
.

L'oncologo Veronesi come monsignor Mattiazzo

"Anche io - ha sostanzialmente scritto, sul "Corriere della sera", l'oncologo Umberto Veronesi - concordo con monsignor Mattiazzo quando afferma che non si può ricorrere all'alibi dell'eroismo, ogni volta che un nostro soldato muore, per coprire l'insensatezza della presenza armata italiana in Afghanistan... E, poiché ritengo che le missioni di pace debbano come prima cosa creare una cultura e soprattutto contrastare l'arretratezza e la povertà, noi medici saremo presto a Herat, attraverso la mia Fondazione, per aprire un centro di prevenzione di tumori al seno e per fare azione di promozione scientifica presso la comunità oncologica afghana".
Con la speranza che monsignor Mattiazzo e il professor Veronesi non si risentano, sarebbe obiettivamente ingiusto non definire questa prossima presenza medico-chirurgica ad Herat come atto di ammirevole eroismo. Atto che di ancor più eroismo si ammanterebbe, se gli oncologi in arrivo decidessero di agire senza la difesa - diretta o indiretta, vicina o lontana - di alcun soldato della missione italiana di pace pronto a difenderli fino a sacrificare se stesso. Così come a difendere la popolazione buona e oesta dell'Afghanistan stanno lì, necessariamente con le armi da utilizzare solo contro i terroristi in caso di loro attacchi, tutti i soldati della missione di pace italiana. Lì, soprattutto, per combattere sì, ma contro l'arretratezza e la povertà di una popolazione alla disperata ricerca di una normalità istituzionale, economica e sociale. Come dovrebbero ben sapere, se non fossero ottenebrati, dalla superbia luciferina l'uno e dal fondamentalismo pseudopacifista l'altro, monsignor Mattiazzo e il professor Veronesi.
.

martedì 25 gennaio 2011

E venne il giorno dell'assoluzione

"Quella dei vescovi - ha commentato il "Corriere della sera" l'intervento del cardinale Angelo Bagnasco sull'attuale situazione italiana - è una sanzione morale che tuttavia non rompe l'alleanza politica con il centrodestra".
Commento ineccepibile. Bacchettati salomonicamente tutti - politici, magistrati, giornalisti - Santa Romana Chiesa, in effetti, non ha voluto però abbandonare - per sua vocazione o, chissà, per suo interesse - la pecorella che solo Dio sa se - e, semmai, fino a che punto -smarrita. Come dire: "Fratello Silvio, dieci "Pater", "Ave" e "Gloria", va in pace e amici come prima".
.

Senza più rene e senza più lavoro

"Francesca Scarpa - hanno fatto conoscere i suoi amici - ha donato un suo rene al fratello e, quindi, ha dovuto assentarsi 45 giorni dal lavoro".
Il suo datore, quando è tornata, si è complimentato con lei per il suo gesto nobile e coraggioso? Nemmeno a parlarne: l'ha licenziata su due piedi per essersi assentata troppo a lungo.
.

Gli affari sono affari

"Finmeccanica - è venuto alla luce chiaramente soltanto oggi - ha firmato un accordo, con il Governo libico, per una fornitura ferroviaria da 541 milioni di euro".
Perché alla luce chiaramente soltanto oggi? Perché soltanto oggi è venuto fuori che, a firmare per il Governo libico, è stato quel Said Mohammed Rashdi che è sì l'attuale "numero uno" delle Ferrovie di Gheddafi, ma che nel 1988 è stato condannato all'ergastolo, dalla Giustizia italiana, anche quale mandante di un omicidio nel suo ruolo di spietato 007. E a firmare in presenza - oltre che del presidente di "Finmeccanica", Guarguaglini - anche del Sottosegretario agli Esteri, Stefania Craxi. Il colmo, insomma: un importante contratto stipulato, dall'Italia, con un suo condannato all'ergastolo. A vergognosa testimonianza che 541 milioni di euro sono stati valutati, evidentemente, più di una solenne e severa sentenza giudiziaria. "Pecunia - avevano già capito i nostri padri latini - non olet". Ma, se il denaro non puzza, a puzzare senz'altro - come in questo caso - è sempre qualcos'altro e qualcun altro.
.

Gli eroi e i non eroi di monsignore

"Matteo Miotto, il giovane caporalmaggiore ucciso, nella valle del Gulistan, da un falso soldato afghano - ha sentenziato monsignor Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova, dal suo pulpito casalingo personale - non può considerarsi un eroe perché era lì, insieme con i suoi commilitoni, con le armi in mano".
E no, un momento. Uno può essere d'accordo o meno con le missioni di pace là dove un Paese ha bisogno di ritrovare se stesso e la sua normalità. E, però, non può ipocritamente fingere di non sapere - come fa monsignor Antonio Mattiazzo - che anche una missione di pace, in un territorio dove il terrorismo la fa da padrone, ha necessariamente bisogno di armi per difendersi ove attaccata. Non può gesuiticamente fingere di non sapere che un conto è avere le armi in mano per uccidere e un conto è averle per non farsi uccidere. Non può duramente offendere un giovane colpito a tradimento mentre era lì con l'unico obiettivo dichiarato di collaborare a riportare democrazia, libertà, civiltà, fratellanza in un Paese allo sbando. Monsignor Antonio Mattiazzo, però, l'ha fatto. Poco o nulla civicamente e religiosamente. Senza tuttavia aggiungere che lui sarebbe andato invece disarmato a porgere l'altra guancia e a farsi assassinare dopo due minuti. Poteva andarci. Poteva andarci benissimo, magari come soldato di Cristo. Perché non c'è andato? Forse perché, dopo avere negato l'appellativo di eroe al caporalmaggiore "in armi", non gli sarebbe piaciuto farselo attribuire da morto disarmato. Meglio sentenziare da vivo dal suo pulpito casalingo personale che una medaglia al valore sulla bara. Monsignor Antonio Mattiazzo, in ogni modo, farebbe almeno bene a rileggersi, prima di emettere certe sue sentenze sulle missioni italiane di pace, quello che hanno saputo fare di davvero esecrabile un po' più in là dei nostri pacifici soldati in Afghanistan, durante le otto sante Crociate, certi nobili, cavalieri e soldati di ventura. A cominciare dall' "eroe" Gofredo di Buglione.
.
.

Tariffe sagge

"Le tariffe dei taxi romani - ha deciso la speciale "Commissione dei saggi" nominata dal Comune - aumenteranno del 28%".
I romani, ora, dovrebbero ringraziare sentitamente il loro Comune. Perché chissà quanto sarebbero aumentate le tariffe dei taxi, se la decisione fosse stata affidata - anziché ad una "Commissione di saggi" - ad un'accozzata "Assise di incompetenti".
.

domenica 23 gennaio 2011

Se muore Silvio Berlusconi, ma non lui...

"Mentre stava salendo verso la Capanna Menaggio - hanno "battuto" le agenzie di stampa alle 19,37 di sabato - Silvio Berlusconi è scivolato su un lastrone di ghiaccio, è andato giù per una trentina di metri, è finito in un crepaccio ed è morto".
Quando le agenzie di stampa - appena un minuto dopo - hanno chiarito che si trattava di un omonimo del Presidente del Consiglio, nessuno è stato tuttavia trovato con lo "champagne" lì lì per essere stappato oppure con i fazzoletti ad asciugarsi le lacrime di dolore. Più che naturale. Alcuni, infatti, avevano già ingurgitato un sorso di "Amaro Arcoriano" perché, sgomenti, si erano subito chiesti: "E adesso come faremo a sostituirlo, se non abbiamo uno straccio di programma vero da proporre per il futuro dell'Italia?" Altri erano già corsi a bere un bicchiere d'acqua per riprendersi dall'angoscia: "E adesso contro chi spareremo le nostre migliaia e migliaia di intercettazioni e di illazioni" oppure "E adesso con che cosa riempiremo le nostre pagine più importanti e, cioè, quelle di cronaca rosa-politica?" Altri ancora, invece, erano rimasti tranquilli. Una parte perché in quel momento era, con lui ben fisicamente presente, in ben altre faccende affaccendata e quindi: "Ma chi è che dà questa "minchia" di notizie?". Un'altra parte perché, devotamente e serenamente, aveva già cominciato ad attendere il terzo giorno della resurrezione e quindi: "Ma chi è che può preoccuparsi, di noi apostoli, se martedi sera sarà di nuovo qui tra noi?"
.
.

Italo "double face"

"Non c'è tutela adeguata verso il Presidente del Consiglio - è una dichiarazione del 19 giugno 2009 - Vogliono scalzare Berlusconi, ma non cadrà. A questo Governo non c'è alternativa".
Questa dichiarazione del 19 giugno 2009 è di Daniela Santanché, di Maurizio Gasparri, di Sandro Bondi o di qualche altro fedelissimo del Premier? No. Questa dichiarazione è - pari pari - di quell'Italo Bocchino che, ormai da qualche mese, sta dicendo e sta facendo di tutto per scalzare Berlusconi e farlo cadere. Senza, oltretutto, un filo di vergogna. Ma non per quello che sta dicendo e sta facendo esplicitamente oggi perché ognuno, naturalmente, ha tutto il diritto di pensare e di comportarsi come "gli detta dentro". Per quello, invece, che ha dichiarato ipocritamente ieri perché nessuno, chiaramente, ha il minimo diritto di prendere per i fondelli i propri elettori. E di uscirsene, all'improvviso, con una sciarpa "double face": una per ripararsi il "lato a", l'altra il "lato b".
.

Ok "Gomorra", ma "Sodoma e Gomorra"?

"Mi fa orrore - si è indignata Marina Berlusconi, figlia maggiore di Silvio e presidente della "Mondadori" - il fatto che Roberto Saviano abbia dedicato la sua "laurea honoris causa" ai magistrati che "stanno vivendo momenti difficili solo per aver fatto il proprio dovere" e, cioè, procedendo di nuovo nei confronti del Presidente del Consiglio con un ennesimo inquietante procedimento".
Ora - come molti sanno - Roberto Saviano ha pubblicato il suo libro di successo, "Gomorra", proprio con i tipi della "Mondadori". Ove però gli frullasse di pubblicare - narrando quanto i giudici sostengono sia avvenuto e continui ad avvenire nelle lussuriose dimore di Berlusconi padre - un libro questa volta dal titolo "Sodoma e Gomorra", si ha la più fondata impressione che dovrebbe scegliersi un'altra casa editrice.
.

Chi sbaglia sì, ma tutti

"Chi sbaglia - ha tenuto a ricordare il Presidente della Camera, Gianfranco Fini - deve pagare".
Giusto. Ci mancherebbe, anzi, che non fosse così. Solo che così dovrebbe essere non per qualcuno soltanto, ma per tutti quelli che sbagliano. Di destra, di centro, di sinistra. Anche quelli simpatici ai giudici, gli amici politici e privati, i finti santi autori di prediche, i disinvolti rimembranti. Per non prolungare, tra l'altro, la vergognosa serie che ha preso l'avvio con l'inquietante operazione "Mani pulite". E, dunque, chi vuole intendere intenda.
.

venerdì 21 gennaio 2011

Inviti sacrosanti

"C'è bisogno - è filtrato, in relazione a quanto si sta seentendo in questi giorni, l'invito del Vaticano - di più moralità".
Invito giusto, anzi sacrosanto. Però, in relazione a quanto si è sentito in questi ultimi tempi in oratori e in parrocchie, giusto e sacrosanto anche l'invito del popolare proverbio "fa' quel prete dice e non quel che prete fa".
.

Carenze Gelmini

"Mentre stava premiando duecento giovani per le loro interessanti ed originali "idee verdi" -hanno riferito i giornali - Luca Cordero di Montezemolo è stato interrotto, da un gruppo di ragazzi, con "slogans" contro la "legge Gelmini". E, quando li ha invitati a rimanere e a confrontare le loro opinioni con i presenti, i ragazzi se ne sono invece andati continuando a insultare e a schiamazzare".
La "legge Gelmini", allora, contiene davvero delle lacune. Sicuramente, perlomeno, là dove non prevede qualche ora di lezione in educazione, in pratica della democrazia e in coraggio di confrontarsi pacatamente con l'altro.
.

Coerenze celebrative

Per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia - hanno annunciato gli autori del "reality" "L'isola dei famosi" - chiameremo, tra i protagonisti della prossima edizione, il pronipote di Giuseppe Garibaldi".
Coerente. Giuseppe Garibaldi - come noto - si è reso protagonista di un eroico sbarco nell'isola di Sicilia ed è giustamente rimasto nella storia d'Italia. Il suo pronipote si renderà protagonista di un multimediatico sbarco nell' "Isola dei famosi" e rimarrà scandalosamente nella storia degli italici più beceri "reality" televisivi. E, dunque, "Fratelli d'Italia, l'Italia s'è addormentata..." Buonanotte, allora, Italia. E, però, buonanotte anche al secchio. Tricolore, naturalmente.
.

Depressioni politiche

"Se milioni di italiani sognano di vivere con Berlusconi - ha scritto Michele Serra su "La Repubblica" - vuol dire che milioni di italiani sono depressi".
L'analisi potrebbe essere anche giusta. Ma Michele Serra, magari, farebbe bene a porsi una domanda: e se fossero depressi perché in Italia, oggi, c'è una sinistra così?
.

Se occorre vendere i cimeli garibaldini di Craxi...

"Per pagare i debiti - si è saputo - la famiglia Craxi è costretta a vendere gli amati cimeli garibaldini collezionati da Bettino".
Ma, se la famiglia Craxi è costretta ad una operazione così dolorosa per tacitare i suoi creditori, dove sarebbero andati a finire tutti quei miliardi che Bettino, secondo certi giudici e non solo, si sarebbe messo illecitamente in tasca? Viva l'Italia, allora. E, in omaggio ai suoi 150 anni di unità, viva la divisione - magari all'asta - di un patrimonio oltretutto storico.
.

Avvocati con le orecchie d'asino

"Organizzeremo per i giovani avvocati - ha deciso il Consiglio forense - corsi di lettura per riavvicinarli alla lingua italiana". "Non sanno scrivere - ha meglio spiegato l'ex presidente delle Camere penali, Ettore Randazzo - anche perché non leggono e, se lo fanno, leggono solo le pagine sportive dei giornali".
Iniziativa quanto mai opportuna, se si considera che - tra insulti vari a grammatica, sintassi e chiarezza di pensiero - negli ultimi esami per l'abilitazione professionale c'è stato anche chi ha scritto "ha" verbo senza l' "acca" e legittimo con due "g". Roba da cinque anni senza attenuanti. Cinque anni, almeno, di scuola elementare.
.

L'export di Mauro Moretti

"L'amministratore delegato Mauro Moretti - hanno informato i giornali - porta le Fs in Francia".
L'augurio è che non ci voglia portare le Fs dei pendolari.
.

Sal il giurato

"Un certo Sal - è arrivata notizia da Boston - è stato formalmente convocato, in Tribunale, quale giurato".
Che cosa c'è di strano? C' è di strano che il certo Sal è un gatto.
.

lunedì 17 gennaio 2011

Verso un altro "segreto di Pulcinella"

"Oggi - ha informato l'ufficio-stampa di Montecitorio - verranno tolti i sigilli, nelle stanze della Giunta per le autorizzazioni, alle carte inviate, dalla Procura di Milano, per chiedere il nulla-osta a procedere nei confronti di Silvio Berlusconi, indagato - come noto - per "concussione e prostituzione minorile".
Perfetto. Già da questa sera, così, sarà completamente noto - con tanti saluti al segreto istruttorio sempre più spernacchiato - lo "scottante" contenuto delle carte riservate inviate, dalla Procura di Milano, alla Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio.
.

Gianfranco tra il giusto e il ridicolo

"Silvio - ha così commentato il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, l'ultimo atto giudiziario nei confronti di Berlusconi - deve fare come deve fare ogni cittadino: andare dai magistrati".
Giustissimo - ci mancherebbe altro - l'invito ad andare dai magistrati. Ma ridicola - le storie giudiziarie sono lì a testimoniarlo indecorosamente - l'affermazione "come ogni cittadino". Perché il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, dovrebbe sapere molto bene come tanti cittadini - molti anche in Parlamento - abbiano escogitato mille pretesti e mille modi (non sempre giuridicamente ed eticamente accettabili) per non presentarsi davanti ai magistrati che li avevano indagati e convocati. O no?
.

Silvio, le donne e i pagamenti

"Io - si è indignato Silvio Berlusconi quando i giudici di Milano lo hanno indagato con l'accusa di avere avuto rapporti sessuali a pagamento con l'inquietante ballerina Rudy - io non ho mai pagato una donna in tutta la mia vita".
Incauto sdegno. I giudici di Milano, ora, potrebbero indagarlo anche - prendendo alla lettera le sue parole - per non avere mai pagato, in tutta la sua vita, le donne addette alle pulizie delle sue ville e dei suoi uffici.
.

71 miliardi per scommesse anziché per latte e pane

"Nel 2011 - hanno fatto i conti gli esperti del settore - gli italiani spenderanno, in scommesse e giochi vari, oltre 71 miliardi di euro. Il che significa, a singolo portafoglio, 1200 euro all'anno, 100 euro al mese , 3,33 euro al giorno".
Ecco allora perché, facendo eccezione per alcuni casi davvero dolorosi, a molti italiani vengono a mancare gli euro per acquistare perfino il latte e il pane dal 20 al 30 di ogni mese. Ma - come diceva quello - "Hai voluto la biciletta? E adesso pedala!" Cioè: "Hai voluto giocare e scommettere? E adesso digiuna!" Siccome sei stupido, però, non rompere le scatole con le tue lamentazioni.
.

Contraddizione Kanazawa

"Le persone belle - secondo uno studio di Satoshi Kanazawa, accademico della "London school of economics" - sono più intelligenti".
C'è, tuttavia, un fatto: l'accademico Satoshi Kanazawa è, poverino, persona tutt' altro che bella. E, allora, due le ipotesi logiche. La prima: la tesi "persone belle-persone più intelligenti" è una "bufala" perché ad esempio proprio lui, pur essendo bruttino assai, ha però un cervello tale da permettergli di essere un accademico della prestigiosa "London school of economics". La seconda: essendo lui bruttino assai, non è dunque in grado di sviluppare un'intelligenza superiore e, di conseguenza, non può che generare "tesi bufala". Nell'una o nell'altra ipotesi, perciò, zero spaccato allo studio dell'accademico professor Satoshi Kanazawa. Rimandato giustamente a settembre. Dopo una "capatina" preventiva, magari, nello studio di un chirurgo plastico.
.

La creatività e l'anima del commercio

"La vera creatività - si è detta convinta la cantante, mamma a 54 anni, Gianna Nannini - non è scrivere canzoni, ma avere una figlia".
Ottima convinzione. E non solo perché nelle canzoni, ultimamente, la vera creatività va latitando sempre più. L'ottima convinzione della cantante Gianna Nannini, tuttavia, viene "macchiata" dalla copertina del suo ultimo "cd" dove lei appare con la sua pancia di nove mesi. A dimostrazione che, per lei, la vera creatività è sì avere una figlia, ma la pubblicità resta pur sempre, non solo per lei, l'anima del commercio. Si tratti di gravidanze e di "cd", di matrimoni e di confetti di Sulmona.
.

martedì 11 gennaio 2011

Verso San Bertolaso protettore di Roma?

"Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno - ha anticipato "La Repubblica" - avrebbe intenzione di nominare, come suo vice, l' ex responsabile nazionale della Protezione civile, Guido Bertolaso".
Nel ricomporre la sua Giunta terremotata, franata, allagata da scandali e inquinata da immondizie varie, il sindaco Gianni Alemanno ha opportunamente pensato, dunque, di farsi affiancare da un esperto in disastri come, appunto, l'ex responsabaile nazionale della Protezione civile, Guido Bertolaso.
.

lunedì 10 gennaio 2011

Se l'Inps sbaglia a sparare

"L'Inps - continua a congratularsi con se stesso il Presidente Antonio Mastrapasqua - sta scovando tutti i "furbetti" che, fino ad oggi, hanno intascato pensioni senza averne il diritto".
Congratulazioni anche da tutti gli altri italiani onesti, naturalmente, per questa sacrosanta battaglia. Solo che, prima di sparare, bisognerebbe essere sicuri di farlo contro il nemico. Una tremenda raffica Inps, invece, ha colpito anche Riccardo, un giovane milanese che non solo è affetto da mielite e da una forma seria di toxoplasmosi cerebrale, ma ha anche da tempo amputata una gamba. A lui, infatti, i cecchini previdenziali hanno improvvisamente cancellato i 750 euro mensili comprensivi di pensione e di accompagnamento. Un errore di mira - si sono giustificati alcuni caporali del generale Inps Antonio Mastrapasqua - può capitare. Può capitare, certo. Può capitare di essere colpiti, alle volte, dal "fuoco amico". Solo che il giovane milanese Riccardo, intanto, è lì in terra. Senza che nessun capitano, tenente, caporale o soldato semplice dell'esercito Inps sia accorso a soccorrerlo doverosamenete e immediatamente. Gli è stato fatto sapere, anzi, che i soccorsi (che, poi, sarebbero il ripristino di quanto gli spetta) dovrebbero arrivare intorno alla prossima primavera. Ma, nel frattempo, come farà a sopravvivere il giovane milanese Riccardo? All'esercito pur previdenziale, evidentemente, poco o nulla interessa. Come dire: "Quante storie per un errore di mira. La guerra è guerra. Ed è normale, in Italia, che i soccorsi arrivino sempre con un certo ritardo". Per concludere alla romana: "E a chi tocca non s'ingrugni".
.

Casini verso l'altra guancia

"Offro all'Italia - ha gesuiticamente dichiarato il segretario dell'Udc, Pierferdinando Casini - un patto di pacificazione.
Altra importante tappa del Pierferdy, dunque, fraternamente spinto dal verbo di Santa Romana Chiesa sulla via di Damasco che conduce a Palazzo Chigi. L'attesa, ora, è per quando il devoto figlio politico del cardinal Bertone dichiarerà, concludendo la parabola, di offrire l'altra guancia. L'altra guancia e gli altri voti per rinforzare la maggioranza di Governo.
.

Rocco in confusione

"Vedrò come votare sulla sfiducia al Ministro Bondi - ha fatto sapere il Presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione - sono diviso tra la stima personale e il giudizio drammaticamente negativo sulla gestione del suo Ministero".
Rocco Buttiglione, evidentemente, non ha ancora ben capito la differenza tra il Parlamento della Repubblica e - ad esempio - il "Rotary club". Dovendo prendere una decisione al club, per carità, potrebbe pur prevalere la sua stima personale. Dovendo però votare in Parlamento, non c'è dubbio che andrebbe anteposto il giudizio - delegatogli dai suoi elettori - strettamente politico. Sia, comunque, che dovesse poi rivelarsi giusto oppure no. Ma questo è un altro discorso.
.

L'America della Ventura

"Basta con la tv italiana - aveva strillato, nell'autunno del 2007, la show-woman Simona Ventura - vado a lavorare in America".
Poi però, dopo quella minaccia o quella promessa, ha continuato a riempire , senza nemmeno un anno di sosta, i nostri teleschermi. Come mai? Perché, forse, la show-woman Simona Ventura si è resa finalmente conto che, per lei, l'America è proprio la tv italiana. E, dunque, evviva: il nostro Paese, fortunatamente, ha evitato la fuga di un altro cervello.
.

mercoledì 5 gennaio 2011

Paolo Romani Lapalisse

"Gli attuali costi della Rc auto in Italia - ha esternato il Ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani - sono assolutamente inammissibili".
Non c' è dubbio. Ma non è questa lapalissiana esternazione che gli automobilisti italiani stavano aspettando. Gli automobilisti italiani stavano aspettando, invece, questa altrettanto lapalissiana esternazione: visto che gli attuali costi della Rc auto in Italia sono assolutamente inammissibili, ecco come intendo risolvere questa stortura. E giù, a seguire, l'annuncio di iniziative urgenti e concrete. Ma - come si sa - esternare è sempre più facile che operare. E, oltretutto, non costa niente. Sicuramente meno, in ogni caso, di una polizza Rc auto italiana.
.

Il "Milan" a sostegno del Governo

"Ogni vittoria del "Milan" - così Silvio Berlusconi durante un incontro, ieri, con i calciatori "rossoneri" - rafforza il Governo".
Il "Milan", domani, incontrerà un ostico "Cagliari". Se dovesse vincere, dunque, il Governo di Silvio Berlusconi potrebbe affrontare con meno patemi i duri scontri che l'attendono in Parlamento nei prossimi giorni. Alla faccia dell'opposizione. Di Pierluigi Bersani con il suo "Bologna" a rischio retroccessione e di Tonino Di Pietro con i suoi dilettanti - se li ha - del "Montenero di Bisaccia".
.

Vauro tra pianto e risa

"No - ha confessato il vignettista Vauro - io quell'appello per la liberazione di Cesare Battisti non l'ho mai firmato: l'ha firmato, con il mio nome, un amico e non ho poi ritirato la firma per rispetto a lui".
Con questa confessione, però, Vauro non sembra essersi accorto di avere peggiorato la situazione perché ha fatto uscire fuori che lui non ha ritirato la sua firma per rispetto dell'amico, infischiandosene di ritirarla per rispetto delle vittime del terrorista pluriomocida. Oppure Vauro, in attesa di corredarla con le relative immagini, ha intanto voluto confezionare - con quella sua confessione - la "battuta" per un sua risibilissima vignetta.
.

Spaccatura Oltretevere

"La sterzata dell'amministratore delegato della "Fiat", Sergio Marchionne - ha scritto "Avvenire", quotidiano della Conferenza episcopale - può rimettere in carreggiata il Paese". "Il potere - ha invece scritto "Famiglia cristiana", organo dei "Paolini" - va sempre più a chi ce l'ha già".
Dopo la clamorosa spaccatura laica nel centrodestra parlamentare italiano, dunque, ecco un'altrettanto clamorosa spaccatura ecclesiale nel pur rigido universo vaticano.
.

lunedì 3 gennaio 2011

Dai goals agli autogoals brasiliani

"Non si deve tralasciare di riconoscere - ha scritto l'Avvocato generale aggiunto dello Stato brasiliano, Fernando Luiz Albuquerque Faria - che lo Stato italiano è indiscutibilmente uno Stato democratico di diritto e che le sue decisioni devono considerarsi espressione della volontà dei propri cittadini".
Bueno. E, dunque, sì all'estradizione nell'Italia democratica del terrorista pluriomicida Cesare Battisti? Nemmeno per idea. L' Avvocato generale aggiunto dello Stato brasiliano Fernando Luiz Albuquerque Faria, pronuciata la solenne frase, ha fatto un incredibile triplo salto mortale e si è detto d'accordo con il no all'estradizione preannunciato dall'ormai accertato "padrino" di Cesare Battisti. E, cioè, dal Presidente da tre giorni in pensione Luiz Inacio Lula da Silva. Secondo il quale - stando alle sue stesse dichiarazioni dei giorni scorsi - consegnare il terrorista pluriomicida all'Italia avrebbe significato esporlo a seri pericoli e a gravi ritorsioni.
Gravissima offesa al Paese amico, ma, anche, ignoranza totale di come ai terroristi, da noi, non solo venga garantita una comoda galera, ma - a galera scontata e, beninteso, scontata nel senso di ridotta e non portata a termine - venga perfino garantita una brillante carriera. Come, tanto per fare due soli esempi, Sergio D'Elia e Paolo Persichetti. Sergio D'Elia, appartenente alle bande armate di "Prima linea", ha sì scontato i suoi quindici anni ai quali era stato condannato, ma, una volta fuori, prima è stato eletto deputato (nelle liste radicali) e oggi è tranquillamente segretario dell'associazione "Nessuno tocchi Caino". Paolo Persichetti, brigatista rosso e condannato a ventidue anni per banda armata, una volta estradato dalla Francia dove si era rifugiato, ha scontato solo sei anni in carcere e oggi gode della semilibertà, è un protagonista nel mondo dell'informazione e scrive tranquillamente, soprattutto, per "Liberazione", organo di "Rifondazione comunista". Come stanno a testimoniare, senza ombre, la cronaca di tutti i giorni e l'italica storia minore. E come avrebbe potuto far sapere al suo allora Presidente Luiz Inacio Lula da Silva, magari con un semplice "pizzino", l'ambasciatore brasiliano in Italia. Strano. Fino ad oggi si erano sempre conosciuti ed applauditi i brasiliani abili nel segnare i goals. Da oggi si sono dovuti cominciare a conoscere e a fischiare tanti brasiliani così "scarsi" da arrivare a segnarsi clamorosi autogoals.
.
.