Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 31 maggio 2012

Terremoto in Emilia 1

"Due centesimi in più di accisa sulla benzina - ha deciso il "premier" Monti - per aiutare i terremotati dell'Emilia".
Bene. Anche se per aiutare i terremotati dell'Emilia ci sarebbero state pronte, lì per lì, altre risorse e anche se questa decisione comporterà un ulteriuore aggravio ai costi dei trasporti e, quindi, dei prodotti di consumo. "Ma no, no - ha cercato di rassicurare il Ministro Corrado Passera - non ci sarà questo aggravio sul prezzo della banzina perché siamo certi che, date le drammatiche circostanze, anche le aziende petrolifere vorranno fare la loro parte". Vorranno, cioè, diminuire i loro prezzi in modo che il costo al dettaglio rimanga inalterato. Solo che i petrolieri hanno continuato a tacere anche dopo il sognante auspicio del Ministro Passera e hanno continuato a vendere la benzina senza alcun ritocco compensativo. Gli uomini del petrolio, insomma, hanno detto no. Almeno fino ad ora. Ma sembrano essere in pochi quanti si aspettano, da un momento all'altro, un loro atto di solidarietà e di comprensione. Il Ministro Passera e, forse, altri due o tre amici suoi e qualche ingenuo di passaggio.
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Terremoto in Emilia 2

"Per i terremotati dell'Emilia - ha deciso per decreto, anche, il Governo - le scadenze dei pagamenti di Irpef, Iva, Imu vengono spostate a settembre e il pagamento delle rate dei mutui riprenderà a fine dicembre".
Come dire che i terremotati dell'Emilia - quindicimila circa rimasti senza casa e senza niente, a migliaia anche senza lavoro - a settembre, secondo il Governo, avranno risolto tutti i loro problemi e saranno allora in condizione di pagare tranquillamente tasse e mutui. Ma il Governo c'è o ci fa?
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Terremoto in Emilia 3

"Le persone corse in banca per donare una loro somma ai terremotati dell'Emilia - è stato denunciato - si sono sentite chiedere quasi ovunque, per il bonifico, fino a cinque euro".
Banche, dunque, sempre peggio. Adesso stanno addirittura approfittando per lucrare anche sulla solidarietà e sui sentimenti più buoni della gente. Ma non sarebbe stato bello, da parte loro, un nobile gesto che esentasse da qualsiasi commissione le somme indirizzate ai poveri terremotati? Sarebbe stato bello. Ma, come i petrolieri, anche l'Abi (l'Associazione delle banche italiane) ha detto no. Brava!
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Terremoto in Emilia 4

"La legge 267 del 2000 - varata dall'allora Governo D'Alema - ha previsto quel doppio stipendio agli amministratori pubblici (quello del lavoro privato temporaneamente lasciato e quello dell'impiego pubblico temporaneamente assunto) che finisce per costare, alle casse dello Stato, circa un miliardo di euro a legislatura".
Anche in quasi tutte le Amministrazioni pubbliche emiliane ci sono centinaia e centinaia di eletti che cumulano in virtù della legge 267 del 2000. Eletti ai quali, però, non è sfiorato neppure il pensiero di rinunciare ad uno dei due stipendi in favore dei concittadini o corregionali rimasti senza beni e, pure, senza speranze. Anzi. Quasi tutti questi pubblici amministratori che continuano ad intascare due stipendi, alle volte neppure di poco conto, sono tutti lì, in prima fila, a piangere ed invocare aiuti dal resto d'Italia. Aiuti che stanno naturalmente arrivando anche con generosità, ma loro, i "doppiostipendisti" pubblici, loro si vergognino. Perlomeno.
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Quei redditi da ridere

"Il reddito medio annuo - ha fatto conoscere l'Agenzia delle entrate con riferimento al 2011 - è stato di 16.800 euro per i bar e le gelaterie, di 14.700 per gli alberghi e gli affittacamere, di 14.300 per i servizi di ristorazione, di 12.600 per i parrucchieri, di 11.500 per le profumerie, di 9.700 per le tintorie e le lavanderie, di 6.500 per gli istituti di bellezza".
Facendo qualche conto, dunque, viene fuori che - nel 2011 - i bar hanno incamerato, in media, un reddito di 1.400 euro al mese e di 46 euro al giorno, gli alberghi e gli affittacamere di 1225 euro al mese e di 40 euro al giorno, i servizi di ristorazione di 1191 euro al mese e di 37 euro al giorno, i parrucchieri di 1050 euro al mese e di 35 euro al giorno, le tintorie e le lavanderie di 808 euro al mese e di 26 euro al giorno, gli istituti di bellezza di nemmeno 541 euro al mese e di appena 18 euro al giorno. Come dire - ad esempio - che in un giorno i bar e le gelaterie avrebbero servito ai clienti sette-otto cappuccini con cornetto, una decina di caffè e un paio di sorbetti, gli alberghi e gli affittacamere neppure una stanza, i servizi di ristorazione due "pizze margherita", un "hamburger" e un'insalatona, i parrucchieri un semplice taglio di capelli uno, le profumerie un'acquetta di colonia non di marca, le tintorie e le lavanderie la pulizia di tre camicie e di qualche calzino, gli istituti di bellezza neppure mezzo tubetto di cremetta per i brufoli. Roba da non credere. Da non credere, se solo si getta un occhio in bar, alberghi, servizi di ristorazione, parrucchieri, tintorie dove c'è da fare, quasi ovunque e quasi sempre, la fila o addirittura la prenotazione. E allora? Allora sarebbe interessante conoscere che cosa ha pensato, di quei redditi assurdi, l'Agenzia delle entrate. E, soprattutto, che cosa ha deciso di fare.
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Dov'è allora il problema?

"Se ci sono problemi - ha detto il cardinale  Gianfranco Ravasi, un po' il Ministro della cultura vaticano, a proposito dei documenti "sfuggiti" dai Palazzi apostolici - è bene e necessario che vengano messi alla luce".
E' bene e necessario? Ma, allora, perché tante indagini, tante storie e storiacce, tante illazioni e smentite nel momento in cui questi "problemi" sono stati messi alla luce? Perché "Paoletto" il maggiordomo è ancora sotto il torchio dei magistrati d'Oltretevere? Perché Papa Benedetto XVI° continua a dirsi amareggiato e addolorato per quanto accaduto in omaggio alla trasparenza? Domande alle quali è giusto attendersi una chiara risposta. Dallo stesso cardinale Gianfranco Ravasi. O magari - chissà - meglio dal Segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, il quale, sulle ultime vicende che hanno scosso le mura vaticane, ha dato l'impressione di saperne molto meglio. E molto di più.
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mercoledì 30 maggio 2012

Coerenti e incoerenti

"Gli undici militanti delle "Nuove Brigate rosse-Partito comunista politico militare" rinviati a giudizio per numerosi atti criminosi compiuti o progettati - ha sentenziato la Corte d'appello di Milano - non vanno considerati un' "associazione con finalità di terrorismo", ma soltanto un' "associazione sovversiva" e, quindi, le loro condanne in primo grado vanno ridotte".
Le condanne, così, sono state alla fine ridotte. Anche se Alfredo Davanzo - un po' il capo della formazione criminale - prima del verdetto ha ripetuto le sue minacce contro il giuslavorista Pietro Iachino da sempre nel mirino dei neobrigatisti finiti alla sbarra. Che cosa dire? Coerente Alfredo Davanzo il quale non ha rinnegato di una virgola il suo pensiero e il suo obiettivo. Non altrettanto la Corte d'appello di Milano - con tutto il rispetto - la quale ha pensato bene di cambiare ad Alfredo Davanzo e ai suoi compagni, anche dopo l'ultima "sparata" in aula, la figura di pericolosi e fanatici terroristi in una figurina di semplici sovversivi. Suscitando quale ringraziamento, al termine della lettura del pur benevolo verdetto, questo ringraziamento innalzato in coro da un gruppetto di "supportes" degli undici pur "graziati": "L'unica giustizia è quella proletaria. Tribunali e carceri salteranno in aria".
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Chi svolazza in Vaticano?

"Entro le mura vaticane - ha cercato di tranquillizzare padre Federico Lombardi, responsabile della Sala-stampa d'Oltretevere, a proposito dei furti delle carte segrete della Santa sede - non ci sono corvi".
D'accordo. Sarebbe il caso di accertare, allora, se ci siano gazze ladre.
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lunedì 28 maggio 2012

Italia sempre più in mutande

"Calcioscommesse, partite comprate, partite vendute - oggi sono arrivati i primi provvedimenti dei giudici inquirenti - quattordici i protagonisti raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere, tre da ordinanza di arresto domiciliare e due da ordinanza con obbligo di presenza all'Autorità di polizia". "E - si fa conoscere dagli stessi giudici inquirenti - non è neppure finita qui".
Dopo una squalificata rappresentanza di finanzieri, di imprenditori, di evasori, di politici e perfino di ecclesiastici, ecco dunque la squalificatissima rappresentanza degli "operatori calcistici". Sotto a chi tocca, perciò, e vinca, nella classifica dei più disonesti, il migliore. Che il più delle volte, oltretutto, non è neppure il disonesto di "Serie B", di "Serie C", della "Serie dilettanti". E il disonesto suo malgrado, per necessità. No. E', invece, il disonesto professionista, il disonesto di prima categoria, il disonesto già milionario grazie, troppo spesso, ad un sistema, benché assurdamente legittimato, vergognosamente immorale. Come quello, appunto, di certi ragazzotti in mutande dietro a un pallone su un prato verde. Povera Italia, allora, anche lei sempre più in mutande. Dietro a un valore e  ad un altro valore che se ne va. Su una palude sempre più melmosa.
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Chi tiene prigioniero Papa Benedetto XVI°?

"Domenica in piazza San Pietro - aveva organizzato un corteo la famiglia Orlandi - per ascoltare una parola, una preghiera del Papa su Emanuela".
Ma  Papa Benedetto XVI°, domenica al suo "Angelus", ha salutato di tutto e di più, perfino gli sportivi che praticano il tiro con l'arco e, però, neppure un pensiero alla giovane, per la cui misteriosa e inquietante scomparsa avvenuta trent'anni fa è stato da pochi giorni indagato, oltretutto, l'ex rettore della basilica di Sant'Apollinare. Domanda: ma chi è che scrive, ogni volta, quello che Papa Benedetto XVI° dovrà poi leggere perlomeno ai fedeli in piazza? E perché, in questa occasione, ha ritenuto cosa più saggia e più cristiana far ignorare a Papa Benedetto XVI° la composta e rispettosa aspettativa per Emanuela? Perché, piuttosto che fargli pronunciare anche una frase semplice e generica, fargli fare una figura di anima distratta e insensibile? C'è da restare davvero perplessi. E da ritenere che, entro le mura vaticane, non stiano soltanto svolazzando neri corvi con in becco le carte più segrete della Santa sede, ma anche rapaci avvoltoi con in becco il piano per offuscare l'immagine di Papa Benedetto XVI° e limitarne sempre più il suo ruolo anche pastorale.
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Se la Cancelliera non sa dov'è la sua capitale...

"Signora Cancelliera - ha chiesto una insegnante, ad Angela Merkel, durante una sua visita all' "International european school" di Berlino - dov'è, su questa cartina geografica, la nostra capitale?"
La Cancelliera Merkel  non è stata, questa volta, così decisa come quando ha sempre indicato, sulle carte economiche europee, il suo no agli "eurobond" e ad ogni misura che favorisse la ripresa dei Paesi più in difficoltà. E così, dopo qualche attimo di esitazione, ha appoggiato il suo ditone molto più a est di Berlino, addirittura sul territorio russo. Che cosa dire? Che il voto in economia alla Cancelliera Merkel può essere lasciato, tutto sommato, ancora in sospeso. In geografia, però, due meno meno.
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domenica 27 maggio 2012

Da brividi

"I magistrati avevano disposto il sequestro di un'azienda, nel piccolo paese di Giardinello, perché il presunto titolare era invece risultato un prestanome del "boss dei boss" Matteo Messina Denaro - qualcuno lo ricorderà - e l'azienda, allora, era stata presa in gestione dai vecchi 39 dipendenti che, con enormi sacrifici ed esponendosi personalmente con le banche, l'avevano trasformata in un caseificio di rinomata qualità anche all'estero".
Tutto bene, dunque? Purtroppo no. Perché l'ottimo caseificio continua a non avere indietro, dall'Agenzia delle entrate, quel credito Iva di quasi due milioni  di euro con cui contava di onorare le scadenze pattuite con le banche e i pagamenti dei fornitori. E, così, ha dovuto alzare "bandiera bianca", sospendere l'attività con i vecchi 39 dipendenti a casa. Da brividi. Non solo perché lo Stato continua a non versare il dovuto, arrogantemente e cinicamente, a chi lo aspetta anche da anni per mandare avanti e salvare le proprie piccole e medie aziende. Ma anche perché continua a favorire - al di là di tanti suoi bei discorsi e di tante sue belle cerimonie - un ennesimo  incredibile incremento della tesi, sciagurata quanto realistica, secondo la quale la mafia sarà pure cattiva cosa, ma dà lavoro, mentre lo Stato sarà pure ordine e legalità, ma il lavoro continua a non darlo e, se qualcuno se lo procura anche con grandi sacrifici, fa del tutto, alle volte, per levarglielo. Da brividi, sì, da brividi.
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Oltretevere verso nuovi arresti. Quelli giusti?

"Per il furto e la diffusione delle carte riservate di Benedetto XVI° - è filtrato dai Palazzi apostolici - sono certi, dopo quello del maggiordomo papale Paolo Gabriele, altri arresti".
L'augurio è che non siano gli arresti del cuoco, del giardiniere e dell'autista di Benedetto XVI°, ma di quanti - laici ed ecclesiastici di alto rango, di smania di potere e di lotta dura senza paura per la distruzione dell'avversario - si sono resi veramente colpevoli dei gravissimi comportamenti in una situazione divenuta ultimamente perlomeno inquietante, anche per altri episodi e per altri aspetti, entro le mura vaticane. E dunque, per i fedeli e non solo, sarebbe molto più rassicurante se, ad indagare su quanto sta sconvolgendo Oltretevere, fosse direttamente lo Spirito santo.
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venerdì 25 maggio 2012

Villa Adriana è salva. Ma ora?

"Dopo il sì di giovedì - da Palazzo Chigi - il no di oggi a quella nuova discarica dei rifiuti romani che sarebbe dovuta sorgere a nemmeno un chilometro dalla splendida Villa Adriana".
Finalmente, dunque, il "premier" Monti ha potuto trovare il nanosecondo per ascoltare il qualificato parere del Ministro all'Ambiente e del Ministro ai Beni culturali e, insieme con il resto del suo Gabinetto, ha adottato la decisione ovviamente giusta. Ora, però, non è che tutto debba esaurirsi qui. E, infatti, il Consiglio dei Ministri ha nominato il prefetto Goffredo Sottile - al posto del dimissionario prefetto Giuseppe Pecoraro - affinché stringa i tempi per il reperimento di una zona possibile. Compito non facile, certo, soprattutto se dovesse continuare a trovare - come ha purtroppo trovato il suo predecessore - i mille ostacoli per lo più fittizi, i veti incrociati per principio e le puerili contrapposizioni per dispetto portati avanti dagli amministratori locali. Un'altra mondezza, insomma. Di fronte alla quale, però,  la speranza è che non si scoraggi, si turi il naso e vada energicamente avanti nell'interesse della città.
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"Vade retro", Gotti Tedeschi

"Il professor Ettore Gotti Tedeschi - si è letto, in sintesi, in un duro comunicato della Santa sede - è stato sfiduciato all'unanimità "per non avere svolto varie funzioni di primaria importanza per il suo ufficio" e non è più il presidente dello Ior".
Ma che cosa avrà fatto di tanto grave l'ormai ex presidente della banca vaticana? La Santa sede, almeno per ora, non ha fornito informazioni più circostanziate. Ma un fatto è più che noto: il professor Gotti Tedeschi aveva sempre operato, fin dal suo insediamento, per porre fine alle operazioni antiriciclaggio che tanto avevano coinvolto lo Ior di monsignor Marcinkus e per riportare la banca d'Oltretevere nella "white list" dell'Ocse (la lista dei Paesi virtuosi nella lotta contro il denaro sporco). Mica sarà stato questo fatto - "libera nos, Domine" - a determinare la clamorosa cacciata del professor Gotti Tedeschi...
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Maggiordomi 2012

"Sarebbe il maggiordomo di Benedetto XVI° - secondo quanto starebbe filtrando dai Palazzi apostolici - colui il quale avrebbe sottratto e diffuso i documenti segreti della Santa sede".
Un tempo, nei "romanzi gialli", il maggiordomo era sempre l'assassino. Questa volta, per fortuna, il maggiordomo si è accontentato di impersonare soltanto il ruolo del ladro.
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A sua insaputa

"Quando i magistrati sospettarono che la casa acquistata dall'onorevole Scajola con vista sul Colosseo fosse stata pagata parzialmente dall'imprenditore Diego Anemome - come si ricorderà - l'onorevole Scajola replicò che il fatto era avvenuto "a sua insaputa"".
Sia come sia, ora l'onorevole Scajola ha deciso di rivendere quella sua splendida casa. L'augurio, per lui, è che nessuno si faccia avanti, in questa occasione, per intascare "a sua insaputa" il frutto della vendita.
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giovedì 24 maggio 2012

Villa Adriana e la villa di Arcore

"Il "premier" Mario Monti - ha fatto sapere il sottosegretario Antonio Catricalà - ha dato via libera al prefetto Giovanni Pecoraro per la nuova discarica romana in località Corcolle, a un chilometro circa da quella splendida Villa Adriana dichiarata dall'Unesco, fra l'altro, "patrimonio dell'umanità"".
Incredibile. Anche perché, contro questa scelta, non solo si è schierato da subito tutto il mondo della cultura, il noto archeologo Andrea Carandini ha annunciato sdegnato che non intenderà più far parte del Consiglio superiore dei Beni culturali ed è già partita una massiccia campagna in difesa della splendida villa perfino dalle lontane università americane. Non solo   perché si sono confermati contrari il Comune e la Provincia di Roma più, ad oggi, un centinaio di parlamentari di ogni schieramento. Ma perché a dire il loro competente no sono intervenuti, perfino, proprio due Ministri del "premier" Monti: quello dell'Ambiente, Corrado Clini, e quello dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, il quale ultimo ha addirittura minacciato le sue dimissioni dal Governo. Senza contare che gli esperti hanno già fatto conoscere che la discarica di Corcolle sarebbe un "flop", se la raccolta differenziata non dovesse raggiungere - come le previsioni dicono non raggiungerà - la percentuale del 60% entro il 2014 e se non fosse realizzato - come le stesse previsioni dicono non sarà realizzato - il termovalorizzatore di Albano. Ma allora? Allora perché questa insistenza per Corcolle avallata incredibilmente dal "premier" Monti? Perché lui ha troppo da fare con la mondezza dell'economia europea e non ha tempo di dedicarsi con scrupolosa attenzione alla mondezza romana? Perché è indaffarato ad evitare la discarica della Grecia dall'euro e non ha neppure la possibilità di un minuto di riflessione per la discarica necessaria a Roma capitale? Può darsi. Ma si affidi, allora, ai suoi due ministri competenti e non li sconfessi. Altrimenti, davvero, perché dovrebbero continuare a restare nel suo Governo? E, comunque, trovi un nanosecondo del suo tempo preziosissimo per meditare su questa frase dell'amareggiato e sdegnato professor Carandini: "Questa storia della discarica vicino a Villa Adriana sta compromettendo l'immagine del nostro Paese - in tutto il mondo - molto, moltissimo più di mille Rubi Rubacuori". Mario Monti, cioè,su certe orme di Silvio Berlusconi?
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mercoledì 23 maggio 2012

Attenzione a non andare oltre le cinque stelle

"Vincitori, presunti vincitori, sconfitti, semisconfitti - è stato sufficiente leggere i giornali dopo i ballottaggi delle elezioni amministrative parziali del 5 e 6 maggio - è stata un'orgia di dichiarazioni".
Fra i dichiaranti, però, è mancata la voce di chi si è dimostrato la vera maggioranza: quella degli astenuti. L'augurio, allora, è che i partiti - vincitori, presunti vincitori, sconfitti, semisconfitti - abbiano percepito ugualmente quella voce silenziosa. E si siano convinti che non è più possibile rinviare il cambiamento. Il cambiamento del "sistema politica", il cambiamento del loro essere pubblico e privato, il cambiamento dei loro dirigenti, il cambiamento dei candidati da presentare ad ogni carica amministrativa. Anche perché - ormai è certo - gli italiani si sono stancati di brutto delle loro varie brutture. E, se questa volta hanno fatto vedere loro soltanto le cinque stelle di Beppe Grillo, alle prossime elezioni politiche farebbero sicuramente vedere loro tutte le stelle del firmamento. In modo non romantico, naturalmente, ma doloroso. Molto doloroso.
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E adesso, pover'uomo?

"Io rispetto tutti gli avversari - aveva detto, alla vigilia dei ballottaggi, il candidato pd a sindaco di Parma, Vincenzo Bernazzoli - ma la sfida con il candidato del movimento "5 stelle" sarà come giocare la finale di "Coppa Italia" contro una squadra di Serie B".
E adesso che, invece, la squadra di Serie B ha vinto anche alla grande? Adesso, pover'uomo?
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Senza vergogna

"Alfano - ha invitato il "reggente" della Lega nord, Roberto Maroni - molli il Governo tecnico di Mario Monti e poi possiamo rimetterci a discutere".
Ma come fa il "reggente" Roberto Maroni a dettare condizioni al Pdl quando il Pdl, l'altro giorno, ha strappato alla Lega Nord perfino quel Cassano Magnago dove il "presidente" Umberto Bossi è nato e vissuto fino all'età di venti anni? Lega nord senza più Cassano Magnago, dunque, ma anche senza vergogna.
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Berlusconi "versus" Grillo?

"Per arrestare il "fenomeno Grillo" - se n'è uscito Silvio Berlusconi - bisognerebbe trovare una persona che dica più cazzate di lui".
Qualcuno - chissà ? - potrebbe anche chiedersi: "Che cos'è, l'annuncio di una nuova discesa di Silvio nella politica attiva?"
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Riuscirà l'assalto al fortino Isvap?

"L' Isvap (Istituto di vigilanza sulle assicurazioni private) - secondo le intenzioni del "premier" Mario Monti e del Ministro Corrado Passera - dovrebbe essere finalmente soppresso, con un risparmio di circa 50 milioni di euro l'anno, e le sue funzioni passerebbero alla Banca d'Italia".
Ma andranno a buon fine le buone intenzioni del "premier" Monti e del Ministro Passera? Il dubbio nasce da una serie di circostanze non da poco. Più di un Governo, in passato, ha tentato l'operazione senza alcun successo. Poi, però, c'è di più. Come il fatto che il presidente dell'Isvap, Giancarlo Giannini (reddito annuo 281 mila euro) ha chiamato all'Istituto - "senza procedure di evidenza pubblica" ha scritto "L'Espresso" - quel Paolo Rubini che diverrà anche il responsabile della "banca dati" dei "Circoli della libertà" e sarà poi nominato - "grazie all'amica Michela Brambilla" ha scritto sempre "L'Espresso" - direttore  generale dell'Enit. Come il fatto che, nel 2005, la segretaria di Giancarlo Giannini, Patrizia Di Benedetto (sorella del più noto Paolo, ex consigliere della Consob, amico proprio di Corrado Passera e marito dell'attuale Ministro della Giustizia, Paola Severino) è stato chiamato a ricoprire il ruolo di dirigente  - "tramite una selezione interna" - con un concorso la cui commissione era composta da Antonio Costa (professore di economia e figlio del parlamentare del Pdl Rosario Giorgio Costa) e da Fulvio Gismondi (condannato a tre anni in primo grado nel 2011 per corruzione nella vicenda Enasarco, fino a poco tempo fa consulente di Fondiaria-Sai, azienda il cui direttore generale è da qualche mese Piergiorgio Peluso, figlio del Ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri). Come il fatto che, sempre dalla "Commissione Costa-Gismondi", sono stati promossi dirigenti anche Fausto Carmelo Parente  (da Ceppaloni e della famiglia di Clemente Mastella) ed Elena Bellizzi (amica di famiglia di quel giudice  Corrado Carnevale, ex consigliere Isvap, che già aveva nell'Istituto - tutti, comunque, assunti con concorso pubblico - due figlie e un genero. Come il fatto che il presidente Giancarlo Giannini ha recentemente nominato commissario liquidatore di varie assicurazioni quell'avvocato Andrea Gemma che è tra i migliori amici del neosegretario del Pdl, Angelino Alfano. Un fortino, quello dell'Isvap, come si può capire presidiato, dunque, più che bene ed efficacemente. E, perciò, obiettivamente molto difficile da espugnare e da abbattere. Il "premier" Monti e il Ministro Passera - come si è sicuri negli ambienti del Governo - tuttavia ce la faranno. L'opinione pubblica, invece, è sicura che non ce la faranno nemmeno loro. Ma - come si dice - chi vivrà vedrà. Auguri.
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martedì 22 maggio 2012

Per le carte segrete sì, per Emanuela Orlandi no

"I "corvi" che hanno fatto uscire numerosissime carte segrete dai Palazzi apostolici - è la posizione dello Stato Vaticano - sono sì nostri cittadini, ma la pubblicazione è avvenuta in Italia e, dunque, dovrà occuparsene anche la Magistratura italiana".
Posizione formalmente e sostanzialmente legittima. Del tutto contraria, tuttavia, a quella portata avanti per quasi trent'anni sulla inquietante scomparsa di Emanuela Orlandi. Anche lei cittadina vaticana, ma vittima di un reato avvenuto in Italia e sul quale, però, i Palazzi apostolici non solo non hanno chiesto mai, fino a ieri, l'intervento della Magistratura italiana, ma, quando la Magistratura italiana ha preso di tanto in tanto qualche timida iniziativa, hanno pesantemente frapposto mille ostacoli vari. Due episodi, dunque, due diversi comportamenti. Ma intendeva ben altra cosa, Gesù di Nazareth, quando allora predicò "la mano sinistra non sappia quello che fa la destra".
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Roma "Pantalona"

"Per il servizio effettuato in occasione della finale di "Coppa Italia" Juventus-Napoli - ha fatto sapere l'amministratore delegato dell' Azienda dei trasporti pubblici cittadini, Carlo Tosti - dovremo avere un rimborso di circa 120 mila euro".
Pagheranno a metà le società di calcio Juventus e Napoli? No. Pagherà per intero Roma capitale. Pagheranno, cioè, i cittadini quiriti. Pagheranno anche questo.
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domenica 20 maggio 2012

Un atto dovuto dopo 29 anni

"Monsignor Piero Vergari, ex rettore della basilica di Sant'Apollinare - hanno fatto sapere gli inquirenti che hanno ripreso gli accertamenti sul profano mistero della scomparsa della giovane cittadina vaticana Emanuela Orlandi e sul sacro mistero della sepoltura del "boss" Enrico De Pedis in una così importante chiesa consacrata - è stato intanto indagato, in relazione al mistero profano,per sequestro di persona". "Ma - è stato subito precisato - solo per un atto dovuto".
Legittima, a questo punto, una serie di precise domande che esigerebbero una pronta e chiara risposta. Prima domanda: perché monsignor Vergari è stato indagato soltanto oggi, maggio 2012, e non già in occasione di indagini  ed accertamenti protrattisi - anche se stranamente a singhiozzo - fin dall'anno della scomparsa di Emanuela e, cioè, fin dal giugno 1983? Sarebbe stato possibile, oltretutto, tenendo anche conto che, ai tempi della scomparsa di Emanuela, la scuola di musica da lei frequentata era direttamente collegata con la basilica di Sant'Apollinare e che la direttrice suor Dolores si era sempre preoccupata di tenere le allieve lontane da monsignor Vergari. Solo antipatia, isteria, al limite gelosia o altro - il Cielo non ce ne voglia - da parte di suor Dolores? E, poi, perché quel transito diretto tra scuola di musica e basilica è stato successivamente chiuso dopo la scomparsa di Emanuela? E perché monsignor Vergari è stato sollevato da rettore della basilica di Sant'Apollinare e inviato in esilio in un paesino di poche centinaia di anime nel 1991 e, cioè, proprio quando è venuto a mancare il cardinale Poletti che era il suo protettore? Non è stato indagato prima perché prima sono state ritenute attendibili le sue dichiarazioni secondo le quali il "boss" De Pedis, una volta uscito dal carcere, si sarebbe dedicato anima e corpo alla beneficienza? Si sarebbe quindi guadagnato, da convertito san Renatino, una sepoltura degna di Sant'Apollinare? Tanto da ricevere - altra circostanza perlomeno inquietante - il nulla-osta dell'allora presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Ugo Poletti? Oppure non è stato indagato prima perché prima non sono stati ritenuti degni di attenzione e di indagine quelli che, invece, si sarebbero potuti rivelare come indizi sui quali lavorare? Come, ad esempio, la lettera fatta arrivare alla mamma di Emanuela nella quale era scritto, tra l'altro, "sua figlia è morta la notte della sua scomparsa... nel 1983 ero l'amante di De Pedis non per amore, ma per trasgressione. Facevo da autista e da segretaria... Ritiravo buste al Banco di Santo Spirito, agenzia dell'Eur, e le consegnavo a politici, magistrati, poliziotti, preti...La sera del 22 giugno (il giorno della scomparsa di Emanuela, n.d.r) Enrico mi chiede di caricare in via Cavour un uomo dalla camicia gialla. Aveva con sè un borsone... La destinazione era Sant'Apollinare... Era mezzanotte, ci aprì personalmente monsignore. Entrammo in una specie di sacrestia e vidi a terra una ragazza molto giovane. Sembrava morta... "Camicia gialla" mi fece accostare con il bagagliaio aperto e arrivò con la giovane avvolta in una coperta... Monsignore diceva: "Mi raccomando, in un luogo consacrato"... Accompagnai "camicia gialla" a Ponte Milvio, andai a prendere Enrico e alle tre di notte portammo il corpo a Prima Porta... Lui lampeggiò, il cancello fu aperto da un uomo anziano. Poi Enrico mi dette dieci milioni...". Come, ancora, la dichiarazione dell'amante di De Pedis, Sabina Minardi (la stessa, verosimilmente, della lettera scritta alla mamma di Emanuela) secondo la quale il corpo della ragazza fu invece gettato in una betoniera. E perché tutto questo che avrebbe condotto alla straordinaria riconoscenza nei confronti di De Pedis? Perché - sempre secondo tesi nient'affatto peregrine, testimonianze non apparentemenete vaneggianti, ricerche serie come quelle condotte dal figlio del banchiere Calvi per scoprire la verità sulla misteriosa morte di suo padre a Londra - De Pedis sarebbe stato l'esecutore di un ordine venutogli da monsignor Marcinkus, allora presidente dello Ior (la banca vaticana) nell'ambito dei rapporti che legavano mafia e "mala" romana al Banco Ambrosiano e, da qui, a quella cassa d'Oltretevere che non avrebbe inteso restituire ai "boss" 250 miliardi di lire. Ordine, appunto, di organizzare il sequestro e la scomparsa di Emanuela Orlandi per un giro di squallidi ricatti incrociati. Ma risponderà mai qualcuno a queste domande e a queste ipotesi affatto costruite sul nulla? La Magistratura italiana ha assicurato che, questa volta, intende andare fino in fondo, ma c'è comunque da chiedersi perché abbia indagato a metà - almeno fino ad ora - monsignor Vergari. Il Vaticano, da parte sua, ha assicurato che, questa volta, intende collaborare fino in fondo, ma c'è comunque da chiedersi perché non lo abbia fatto subito e quando erano ancora in vita personaggi come il cardinale Poletti e monsignor Marcinkus i quali, certamente, avrebbero potuto fornire notizie utilissime alle indagini. Resta pur sempre, certo, l'ex rettore di Sant'Apollinare, ma lui sembra avere già concluso così il suo contributo alla ricerca della vertità: "Sono tranquillo, non ho nulla da nascondere... Renato De Pedis è stato un benefattore della Chiesa... Dei morti non si deve dire altro che bene". "Unicuique suum" (" a ciascuno il suo") è uno dei motti accanto alla testata del quotidiano vaticano "Osservatore romano". Sarebbe ora. Sarebbe ora che  ad ogni protagonista della terribile vicenda di Emanuela Orlandi si desse finalmente la grave responsabilità e la giusta pena che gli competono. Almeno a chi, di loro, è ancora in vita.
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La scoperta dell'America

"La crisi del debito - è la sintesi della bozza approvata al termine del "G8" riunitosi a Camp David - si risolve creando crescita e posti di lavoro".
Ma va'? Si sono riuniti in tanti nel lontano Maryland, tra politici e professori americani ed europei, per arrivare ad una sintesi della quale sarebbe stato capace, nel suo negozietto rionale, il fruttivendolo signor Rossi con la semplice licenza elementare?
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Condannati e scarcerati per direttissima

"Con il pretesto di controlli di polizia - si è appreso - finti agenti in borghese, di nazionalità rumena, parlando perfettamente in inglese, con tanto di tesserino "Police", avevano preso a fermare e a derubare turisti un po' ovunque per Roma. Arrestati dai carabinieri, erano stati rinviati a giudizio per rapina".
Qual è stata la sentenza per direttissima emessa dal Tribunale di Roma? Due anni di reclusione. Ma con direttissima rimessa in libertà per decretata sospensione della pena. Cosicché,verosimilmente, potranno tornare, con tutta tranquillità, al loro lavoro di finti poliziotti e veri rapinatori. Ma - ciò che lascia perplessi, pur nel dovuto rispetto delle sentenze - grazie a dei veri magistrati.
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Quell'assurda Italia pallonara

"Domenica 20 maggio, ore 21, Stadio Olimpico di Roma, finale di "Coppa Italia" Juventus-Napoli - hanno riportato tutti i quotidiani - 60 mila tifosi presenti e, per assicurare l'ordine pubblico, duemila agenti di polizia e mille "steward"".
Per 60 mila tifosi, dunque, tremila persone per cercare di non creare incidenti. Il che fa, per assicurare la sicurezza di una partita di pallone, una persona addetta ogni venti tifosi. Senza contare la massiccia sorveglianza affidata ad elicotteri e a telecamere a raggi infrarossi  in azione nella sala operativa della Questura. Con una spesa evidentemente assurda in una situazione economica come quella che il Paese sta soffrendo. E, allora, viva l'Italia. E non solo quella pallonara.
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Banana Republic"

"Gli ex leghisti Rosy Mauro e Lorenzo Bodega - è arrivata notizia dal Senato - anche se hanno costituito soltanto in due una nuova componente, avranno diritto a locali, attrezzature e contributi finanziari".
Italia, "Banana Republic".

Morti i Giochi, il Comitato vive e spende ugualmente

"Visto che il 15 febbraio scorso il presidente del Coni, Mario Pescante, ha ufficializzato il ritiro della candidatura di Roma ad ospitare i Giochi olimpici del 2020 - si sono chiesti in molti - è stato ufficialmente ritirato anche il Comitato a suo tempo creato per supportare quella candidatura?"
La risposta alla domanda è no: il Comitato è  sempre lì e non solo ha già inutilmente speso, bilanci alla mano, ben sette milioni di euro, ma non sta neppure dando seri segni di voler chiudere bottega. Alla faccia dei pesanti tagli da fare alla spesa pubblica.
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Umberto il furbo

"Fate, fate - ha tenuto a far sapere Umberto Bossi - ma io ci sarò finché nelle piazze non si festeggerà l'indipendenza della Padania".
Umberto il furbo. E quando verrà mai festeggiata, nelle piazze, l'indipendenza della Padania? Lui, quindi, sa per primo di poter tirare avanti in tutta tranquillità. Con tanti saluti a Roberto Maroni.
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sabato 19 maggio 2012

Non pianti, ma opere concrete

"Fino ad oggi - ha denunciato il signor Antonio Quarta di Lizzanello in provincia di Lecce - lo Stato non si è occupato dei miei due figli gemelli entrambi affetti da distrofia muscolare attaccati ad autorespiratori eletrici in un ambiente climatizzato. Ho dovuto occuparmene io e, così, ho accumulato quasi cinquemila euro da pagare all'Enel. Come fare con quel poco che ho? Ma, se arriveranno a staccarmi luce e gas, è come se condannassero a morte i miei due figli distrofici".
L'augurio è che il Ministro al Welfare, Elsa Fornero, non si limiti a farci su un pianto, ma si adoperi con urgenza per risolvere - in qualche modo - la drammatica situazione del signor Antonio Quarta e dei suoi due sfortunati figlioli.
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venerdì 18 maggio 2012

Due centesimi al costo di 81 euro

"Un imprenditorte di Gela - ha pubblicato "Il Giornale" - tre anni fa ha arrotondato per difetto (due centesimi) l'Iva da versare nelle casse dello Stato".
E allora? Non lo avesse, allora, mai fatto. Perché, proprio pochi giorni fa, gli è arrivata una cartella esattoriale che, per quei due centesimi arrotondati, gli chiede ora il pagamento di 81 euro. E, cioè, una cifra quattromila volte superiore a quella tre anni fa dovuta e in buona fede arrotondata. La solita "cartella pazza"? Nemmeno per sogno. Cartella - almeno secondo la società di riscossione che l'ha emessa - con piena facoltà di intendere e di volere. Soprattutto di volere. E di volere tutto e subito, pena il fermo amministrativo dell'auto dell'ingenuo imprenditore. Il quale, avendo dovuto apprendere l'assurda lezione, correrà ora a pagare gli 81 euro senza arrotondare a 80.
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"Camminatori"-computers: 1-0

"Il Dipartimento trasporti della Regione Sicilia - è arrivata notizia da Palermo - ha chiesto di potersi dotare di trenta "camminatori"".
Camminatori per strade e piazze perché i suoi trasporti non funzionano? Macché. Camminatori da corridoio a corridoio e da stanza a stanza per trasferire le carte da un ufficio all'altro. Come ai tempi, cioè, della burocrazia sabauda. Alla faccia dei tanti "computers" in  dotazione alla Regione Sicilia, compreso il Dipartimento trasporti. Ma i "computers", evidentemente sono troppo veloci. Piano, piano:le pratiche devono mantenere i loro tempi tradizionalmente lenti. Anche perché, camminando da corridoio a corridoio e da stanza a stanza, durante il tragitto, magari, potrebbe sempre succedere qualche cosa.
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Ballottaggio fra comici

"Per fronteggiare il "grillino" Federico Pizzarotti nel ballottaggio per la carica di nuovo sindaco di Parma - si è letto sui quotidiani - il candidato del Pd, Vincenzo Bernazzoli, ha chiamato a supportarlo, nel suo ultimo comizio, nientemeno che Gene Gnocchi".
Grillo di là, dunque, e Gene Gnocchi di qua. Non è vero, allora, che la politica italiana è oggi un dramma. Alle volte è una ribalta per comici.
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giovedì 17 maggio 2012

Il ritorno di san Silvio

"Il "premier" Mario Monti - è filtrato da ambienti bene informati di Palazzo Chigi - avrebbe in sostanza pregato Silvio Berlusconi di non lasciarlo proprio in questo momento".
Ove la notizia fosse vera, dunque, si starebbe tornando a san Silvio da Arcore. Con una differenza, se si vuole, preoccupante. Perché un tempo è stato Berlusconi ad autoinnalzarsi all'onore degli altari, fino a tollerare prima di lui soltanto Domineddio e il Cristo Gesù, ed ora, invece, è un "premier" come Mario Monti a pregarlo in ginocchio nella severa cattedrale laica di Palazzo Chigi.
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Sciocca burocrazia, avanti marsh

"Quando il Ministero della Difesa ha saputo che il giovane Paolo Garlant se ne andava in giro a recuperare piastrine e reperti di soldati italiani caduti nella prima e nella seconda guerra mondiale per poi farli pervenire ai parenti commossi - ha pubblicato "Il Gazzettino" - gli ha subito inviato una diffida a smetterla immediatamente".
Ma perché? Perché - gli è stato "spiegato" . quelle piastrine e quei reperti non sono "res nullius" (oggetti di nessuno), ma oggetti militari e, come tali, da consegnare ai reparti di appartenenza dei caduti o ai carabinieri. I quali, semmai, sarebbero loro a consegnarli ai partiti. E, perciò, il solito "ufficio complicazione cose semplici". Il solito "stai punito" invece di una medaglia al valore civile. E, poiché il giovane Paolo Garlant ha già fatto sapere che non si sogna meppure di smettere quell'opera che ha già fatto felici molte famiglie, sicuramente il solito assurdo rinvio a giudizio. Sciocca burocrazia, avanti marsh...
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Mamma, ho perso la trasparenza

"Soltanto due membri del Governo su 47 - secondo l' associazione "Openpolis" - hanno pubblicato la propria dichiarazione patrimoniale rispettando pienamente le linee guida dettate da Mario Monti: lui stesso e il Ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca".
Un bell'esempio, non c'è che dire, per gli italiani dai quali si continua a pretendere - peraltro giustamente - il massimo della trasparenza.
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I tagli? Falli tu

"Dopo l'aumento griaziosamente concessosi - ha titolato il sito del quotidiano "Bild" - i membri del Governo tedesco percepiranno un 5,7% in più e lo stipendio della cancelliera Angela Merkel, dunque, aumenterà di 930 euro al mese".
Ma il Governo tedesco e la cancelliera Angela Merkel non continuano a sostenere che, in una situazione economica europea così difficile, occorre tagliare al massimo la spesa pubblica? Certo. Quella degli altri, però...
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Ego sum

"In Europa - ha fatto la ruota, su "Repubblica", l'onorevole professor Giuliano Amato - sono considerato tra le poche persone stimate e conosciute in diversi Paesi".
L'onorevole professor Giuliano Amato avrà, per carità, molte doti e molte qualità. Una, comunque, su tutte: la modestia.
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martedì 15 maggio 2012

La poltrona dell'incoerenza

"Pier Luigi Celli, quando tre anni fa era ancora direttore generale della "Luiss", aveva scritto una lettera al figlio - pubblicata da "Repubblica" - nella quale lo invitava a fuggire dall'Italia perché "un Paese per veline ed evasori fiscali"".
Vero o non vero, comunque poco simpatico e poco italiano. Oggi, però, il Governo Monti vorrebbe che fosse proprio Pier Luigi Celli l'antitaliano a sedere sulla poltrona di presidente di quell'Enit (Ente nazionale per il turismo) che ha lo scontato obiettivo istituzionale di promuovere all'esterro l'Italia e tutto cio che di bello e di buono l'Italia offre. Anche chi non abbia titoli di professore e di tecnico al Governo capirebbe facilmente la non opportunità di nominare quindi, alla presidenza dell'Enit, un uomo così. E, se il Governo Monti volesse proprio offrire una poltrona all'amico Pier Luigi, beh, potrebbe trovargliene una un po' meno scandalosa e un po' più coerente.
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I diversi padri dello "spread"

"Lo "spread" che ha ripreso a superare in Italia quota 400 - ha spiegato Giuseppe Vegas, Presidente della Consob - è figlio della dittatura del mercato".
Strano questo "spread" perché, ogni tanto, è figlio di un padre diverso. Fino allo scorso anno era figlio dell'insipienza del Governo Berlusconi, oggi è figlio della dittatura del mercato. E domani? Domani chissà.
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Armamenti militari, un mercato senza crisi

"Nel 2011 - secondo il rapporto annuale dello "Stockholm Peace Research Institute" - sono stati spesi, nel settore armamenti militari, 1.740 miliardi di dollari".
Ma non c'è, già da più di un anno, una crisi globale? C'è e come se c'è. Non, però, nel settore degli armamenti militari. Come ha testimoniato ancora, proprio in questi giorni ad Amman, il volume di affari conclusi allo "Stategic operation forces expo" (la biennale degli armamenti più importante del Medio Oriente), presenti trecento generali   provenienti da settanta Nazioni fra le quali, molto attive, gli Stati Uniti nelle vendite e la Cina negli acquisti. E intanto, un poco più in là di Amman, in un continente intero, milioni di bambini continuano a morire di fame e di malattie senza che nessuno continui a curarsene.
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Perlomeno il rispetto

"Io - ha tenuto a sottolineare il Ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri - ho molto rispetto per le famiglie che non riescono a pagare i debiti".
Sarebbe stato il colmo, se avesse tenuto a sottolineare di disprezzarle.
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Pietro Grasso al rogo

"Do atto a  Silvio Berlusconi e al suo Governo - ha dichiarato, durante una conversazione a "La zanzara" di Radio 24, il Procuratore antimafia Pietro Grasso - di avere introdotto delle leggi che ci hanno consentito di sequestrare, in tre anni, moltissimi beni appartenuti alla mafia".
Non l'avesse mai dichiarato! Magistratura democratica, per bocca del suo segretario Pier Giorgio Morosini, ha definito quelle del Procuratore antimafia Pietro Grasso "parole sconcertanti". E al Procuratore Pietro Grasso non è stato sufficiente, ad evitarle, neppure il suo "dna" notoriamente antiberlusconiano. Ennesima dimostrazione di come una buona fetta della Magistratura italiana non sia assolutamente al di sopra delle parti, non sia assolutamente obiettiva, non sia disposta a sopportare perfino che una persona di specchiata onestà intellettuale e professionale come il Procuratore antimafia Pietro Grasso possa esprimere un suo giudizio, basato oltretutto sulla realtà e su un singolo episodio. Come dire: mai parlare in modo positivo, seppure parzialmenete, di Silvio Berlusconi. Silvio Berlusconi, per certi magistrati, deve essere il diavolo a basta. Il che - a prescindere naturalmente dalle sue idee politiche e dai suoi comportamenti privati con i quali, come giusto, si può essere d'accordo o meno - è in verità grave. Molto grave in sè, a prescindere dal personaggio Berlusconi, per l'immagine della Maagistratura. E un po', anche, per la democrazia.
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"Bamboccione" per forza

"Luca Pompei, 22 anni, benché abbia sostenuto ventinove esami con una media superiore a 28 e abbia già pronta la tesi da discutere fin dal novembre scorso nella facoltà di giurisprudenza dell'Università "La Sapienza" di Roma - ha decretato il Tar del Lazio - dovrà aspettare, per laurearsi, maggio del prossimo anno".
Tar del Lazio impazzito? Assolutamente no. Pazzo il regolamento dell'Università "La Sapienza" di Roma che - ha dovuto prendere atto il Tar del Lazio - stabilisce come possa laurearsi prima soltanto chi abbia anticipato tutti gli esami con il permesso dell'Ateneo e abbia conseguito una media del 29. A Luca Pompei, però, nessuno aveva fatto sapere  questo assurdo. E Luca Pompei, dunque, era andato avanti come un carro armato per approdare il prima possibile nel mondo del lavoro: aveva sostenuto esami a ritmo di record e aveva conseguito una media del 28,48 (lo 0,52 meno di quanto fissato dalla "Sapienza"). E adesso, perciò? Adesso niente: Luca Pompei se ne stia lì, senza tante storie, arricchendo - suo malgrado - il numero dei giovani "bamboccioni". Impari, insomma, a non fare il bravo. Robe da non credere.
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Tecnici "made in Grecia"?

"La Grecia - sta cercando di convincere tutti i partiti il Presidente Papoulias - ha ora bisogno, per salvarsi, di un  Governo di tecnici".
Auguri.
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Olimpiadi 2012

"Nell'antica Grecia - continuano a ricordare e ad insegnare tutti i libri di storia - in occasione dei Giochi olimpici venivano sospese tutte le guerre".
Altri tempi. Non solo non ci sono segnali che si fermeranno per l'occasione  tutti i conflitti regionali ovunque nel mondo, infatti, ma a Londra - dove i Giochi 2012 si terranno tra due mesi circa - sono stati intanto installati, come prima misura, potenti missili perfino sui tetti di molte case per difendersi da eventuaali attacchi terroristici.
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mercoledì 9 maggio 2012

"Tertium non datur"

"Pierferdinando Casini - hanno dedotto tutti i giornali dalle sue ultime dichiarazioni dopo i risultati delle amministrative parziali - ha sostanzialmente sciolto il "Terzo Polo"".
Positivo, se non altro, culturalmente. Ripassando la geografia, evidentemente, Pierferdinando Casini ha riscoperto che i Poli sono soltanto due - uno a nord e l'altro a sud - e che in mezzo, semmai, non c'è e non c'è mai stato un terzo Polo, ma l'Equatore.
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Applausi e fischi

"Un emendamento al disegno di legge anticorruzione presentato per stoppare doppi incarichi e doppi stipendi ai magistrati ordinari, amministrativi e contabili - si è avuta notizia - è passato nelle Commisioni congiunte Affari costituzionali e Giustizia con il parere contrario del Governo".
Un applauso al deputato del Pd Roberto Giachetti che quell'emendamento aveva presentato? Certamente. Una perplessità, però, e una preoccupazione. La perplessità è che gli altri membri del Pd nelle due Commissioni riunite non hanno votato a favore dell'emendamento, ma si sono astenuti. La preoccupazione è che, subito dopo l'esito della "votazione anticasta", il casiniano Roberto Rao ha fatto sapere che il suo gruppo, insieme con i gruppi del Pd e del Pdl, si sono messi subito al lavoro per scongiurare in aula questo torto a quei poveri magistrati. E poi c'è chi indigna, se in tanti votano Beppe Grillo...
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Tredici milioni e mezzo l'anno

"I novanta dirigenti dell'Atac (l'azienda romana del pubblico trasporto) - i dati sono stati forniti dal Comune - percepiscono, in un anno, più di tredici milioni e mezzo di euro".
Molto meno, poverini, dei minuti che i cittadini romani, ogni anno, sono costretti ad attendere prima dell'arrivo di un bus o di un tram su quasi tutte le linee. Altro, infatti, che tredici milioni e mezzo di minuti. Provare per credere, signori novanta dirigenti dell'Atac che vi spostate comodamente sulle "auto blu".
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martedì 8 maggio 2012

Silvio si contenta e gode

"Nella cerimonia molto solenne per celebrare la terza elezione di Vladimir Putin a Presidente della Federazione russa e alla quale sono state invitate più di tremila persone - si è compiaciuto Silvio Berlusconi - a me è stato dato il posto d'onore".
Complimenti. E però, nella consultazione elettorale parziale di domenica e lunedi scorsi alla quale sono state invitate più di nove milioni di persone, a Silvio è stato lasciato solo uno strapuntino. Ma si sa da sempre: chi si contenta gode.
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Beppe a ruota libera

"Continuate pure ad insultarmi - ha gridato da un palco l'unico vincitore delle recenti amministrative parziali, Beppe Grillo - continuate, continuate così arriverò al 100% dei consensi".
Addirittura al 100%? Va bene il successo di oggi, ma - santo cielo - almeno un 2-3% ai partiti, domani, potrebbe pure lasciarglielo...
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Tasse sì e no

"Non ci sarà alcuna tassa - ha assicurato il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Mario Catania - sul cibo cosiddetto "spazzatura"".
Peccato, però, che continuino ad esserci sempre più tasse, dirette o indirette, sul cibo naturale che quotidianamente consente di sopravvivere in salute.
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"Medice, cura te ipsum"

"I nostri ragazzi - ha bacchettato in cattedra, a Torino, il Ministro al Welfare, Elsa Fornero - non conoscono neppure i rudimenti di aritmetica e matematica e, in taluni casi, non sanno far di conto".
Spesso è purtroppo vero. Ma loro almeno sono giovani e possono ancora imparare. Il dramma è che a non saper far di conto, in taluni casi, sono professori da tempo laureati e con tanto di "master" qua e di "master" là. Come si è potuto constatare, ad esempio, inorridendo di fronte a certe operazioni da matita blu fatte sulla lavagna di Palazzo Chigi. E dunque - come viene ricordato nel Vangelo di Luca - "medice, cura te ipsum" ("medico, cura te stesso"). Almeno prima di diagnosticare l'ignoranza altrui.
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L'importanza di chiamarsi Luca

"Per avere costruito una ricca "dependance" dov'era soltanto un vecchio rudere all'interno della sua villa ad Anacapri - è stata la sentenza dei giudici - un anno di reclusione a Luca Cordero di Montezemolo".
Luca Luca in carcere? Ma vogliamo scherzare? La pena, pur comminatagli, gli è stata tuttavia sospesa. Non foss'altro perché, magari, si sarebbe fermato il nuovo treno "Italo". E le "Ferrari", nei prossimi "Gran Premi automobilistici di formula 1", non avrebbero potuto prendere il via neppure per arrivare "fuori dal podio".
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Il temuto ritorno di Carla

"Ora che non avrà più impegni di "première dame" - ha fatto sapere la sua "addetta alla comunicazione", Véronique Rampazzo - Carla Bruni tornerà a cantare".
Sembra che molti francesi, appena conosciuta la notizia, si siano pentiti per non avere confermato il consorte di Carla, Nicolas Sarkozy, all'Eliseo".
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Antonio il grande

"Sapevo - ha dichiarato Antonio Conte, allenatore della "Juventus" campione d' Italia 2012 - sapevo che sarei diventato un grande tecnico".
Modestamente.
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lunedì 7 maggio 2012

Cartolarizzazione scandalo

"Niente ipocrisie - ha dichiarato, in una intervista, l'onorevole Luciano Violante - tagliare i rimborsi elettorali di quest'anno ai partiti è impossibile perché alcuni li hanno già cartolarizzati con le banche".
E' vero. Ma perché alcuni partiti hanno cartolarizzato questi rimborsi? Perché la legge lo consente. Ma perché la legge lo consente? Perché assurda e varata dai partiti "pro domo" loro. Trattandosi infatti di rimborsi elettorali, giustizia, etica ed equità avrebbero dovuto consentire che la differenza positiva tra quanto elargito con manica larga ai partiti per le spese elettorali e quanto effettivamente  da loro speso di gran lunga in meno fosse in qualche modo restituito allo Stato. Invece no. La differenza, mentre gli italiani continuano ad essere tartassati, viene dai partiti vergognosamente cartolarizzata. Se non - come in qualche caso ancor più scandaloso - investita in diamanti, in lingotti d'oro, in operazioni finanziarie da vergogna, in esborsi incontrollati e, addirittura, in spese personali di questo o quell'esponente più o meno di rango.
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Questioni di coscienza

"Poiché ho un reddito di oltre 400 milioni di dollari e, dunque, sono molto ricco - si è messo la mano sulla coscienza lo scrittore americano Stephen King - sarebbe giusto che mi si facessero pagare più tasse".
La stessa cosa avevano sostenuto, ultimamente, anche altri super-ricchi americani come il magnate Warren Buffet, i "big" delle finanze Michael Steinhardt e Morris Pearl, Bill Gates e l'inventore di "Facebook", Mark Zuckerberg. In Italia, invece, il silenzio più assoluto. Nessuna mano sulla coscienza. Nessun eplicito invito ad una opportuna equità fiscale. Né da Michele Ferrero e famiglia (reddito 19 miliardi di dollari) né da Leonardo Del Vecchio (11 miliardi e mezzo) né da Giorgio Armani (più di 7 miliardi), né da Miuccia Prada (quasi 7 miliardi). E neppure da Silvio Berlusconi e famiglia (quasi 6 miliardi). Quanto è lontana, tante volte, l'Italia dall'America! E non solo - come è possibile constatare - perché c'è di mezzo un oceano.
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"Pierconfusy" o "Pierfurby"?

"L' "Unione di centro" di Pierferdinando Casini - come è apparso nelle schede elettorali delle amministrative parziali - in 17 Comuni si è presentata da sola, ma in tre (Verona, Isernia e Palermo) con il Pdl, in uno (Gorizia) con il Pdl e la Lega Nord, in uno (Frosinone) con il Pd, in uno (Brindisi) con il Pd e Vendola, in tre (La Spezia, Trani e Taranto) con il Pd, Vendola e Di Pietro".
Due, allora, le ipotesi. La prima: Pierferdinando Casini continua a non avere chiaro quali debbano essere, per coerenza con i suoi principi e con le sue idee, i suoi amici e i suoi sodali. La seconda e più probabile: Pierferdinando Casini ha ben chiaro tutto, ma se ne infischia della coerenza ed è interessato soltanto a fare i conti di cosa gli convenga ogni volta fare per ottenere più poltrone possibili. Alla faccia delle lezioni di etica e di serietà che, con faccia severa e indignata, continua ogni giorno a dispensare - senza la minima vergogna - sui giornali e sui teleschermi.
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Di Cetto in Cetto

"Nel suo nuovo film - ha confermato il regista Giulio Manfredonia - Antonio Albanese continuerà ad apparire come "Cetto La Qualunque", ma, contrariamente al solito, senza riferimenti politici al Governo in carica".
Profonda ammirazione e devoto rispetto per il "premier" Monti e la sua squadra di illustri professori? Di meno, di meno. Solo perché - anche se molti non lo sanno - lui è il marito di Maddalena Gnudi e Maddalena Gnudi è la figlia del Ministro del turismo, Piero Gnudi. Attaccare il Governo in carica, dunque, per "Cetto La Qualunque" non sarebbe oggi un affare: il suocero Piero Gnudi potrebbe "non aiutare" il finanziamento dei suoi film e la moglie Maddalena Gnudi potrebbe assestargli, magari, qualche mazzata tra le quattro mura domestiche. "Cetto", insomma, sarà pure "La Qualunque". Ma non è, evidentemente, il qualunque scemo.
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"Famiglia" in crisi

""Famiglia cristiana" - dichiarato lo stato di crisi - taglierà dal suo organico undici giornalisti".
Mandare a casa dipendenti quando si è in difficoltà economiche, allora, non è peccato. E dunque, quando altre "testate" hanno adottato le stesse decisioni, perché "Famiglia cristiana" è saltata su con le sue severe scomuniche? Oppure è peccato e, dunque, "Famiglia cristiana" dovrebbe fare penitenza recitando almeno undici volte al giorno (una per ogni dipendente tagliato) undici "Pater", undici "Ave" e undici "Gloria". Gloria, naturalmente, nel più alto dei cieli e non certo nel più basso della sua crisi terrena. Amen.
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Pietà l'è morta

"Il giovane tra i 25 e i 35 anni trovato morto, a Taggia, nel torrente Argentina - hanno ipotizzato i carabinieri di Imperia - potrebbe essere stato un operaio straniero "in nero" e senza permesso di soggiorno, vittima di un incidente sul lavoro e gettato in quelle acque per evitare guai".
Se l'ipotesi dei carabinieri di Imperia dovesse tradursi in realtà, sarebbe davvero mostruoso. Sarebbe da gridare, di nuovo, "pietà l'è morta". O peggio - come stanno dimostrando, giorno dopo giorno, espisodi sempre più terribili per ferocia e per cinismo - "pietà l'è sempre morta".
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giovedì 3 maggio 2012

Enrico Bondi 1

"Enrico Bondi, nominato dal "premier" Monti "Commissario alla revisione della spesa dello Stato" - è in evidenza su tutti i giornali - è già all'opera per ultimare il suo lavoro nel più breve tempo possibile".
Gli italiani - quelli che si incontrano sul tram, al mercato, in fila agli uffici pubblici, sui luoghi di lavoro - non hanno ancora compreso, tuttavia, come mai sia servito un supertecnico, ad un Governo di tecnici, per sapere come tagliare e razionalizzare la spesa dello Stato. Ma allora loro? Loro che tecnici sono, se hanno dovuto chiamare uno che sappia fare dieci meno due qui, zero meno zero lì, un milione meno duecentomila qua, centomila meno diecimila là? Loro che pur tante arie si danno, bacchettano, ammoniscono, danno lezioni a raffica che cosa stanno a fare, allora, dove stanno? L'augurio, comunque, è che Enrico Bondi - con una laurea non in economia, ma in chimica, ancorché grande esperto di tagli - non trovi a sua volta di che spaventarsi nel cercare di risanare e finisca per scaricare tutto sulla sua squadra di ispettori e questa squadra di ispettori, magari, non arrivi ad affidarsi ai propri figli di quinta elementare che le sottrazioni hanno imparato bene a farle. Ad maiora!
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Enrico Bondi 2

"Le sforbiciate di Enrico Bondi - basta leggere il decreto con cui è stato nominato e le competenze che gli sono state affidate - non dovranno tuttavia neppure sfiorare il Quirinale, la Corte Costituzionale e il Parlamento".
Non dovranno neppure sfiorare, insomma, quel Quirinale che ogni anno costa allo Stato 228 milioni di euro, quella Corte Costituzionale che ne costa 64 milioni e quel Parlamento che ne costa più di un miliardo e mezzo. Non dovranno neppure sfiorare, cioè, quanto andrebbe sforbiciato di più e più giustamente. Ancora una volta, quindi, sarà "morte" ai cittadini e ai servizi pubblici che verranno loro ulteriormente segati. E lunga vita, ci mancherebbe altro, alle solite caste.
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Enrico Bondi 3

"Ma quale sarà il compenso - si sono chiesti in molti - che percepirà, al termine del suo lavoro, il "tagliatore delegato" Enrico Bondi?"
Non si sa. Ma fa un po' effetto constatare come il Governo dei professori, alla disperata ricerca di sforbiciare lo sforbiciabile e il non sforbiciabile, non abbia ritenuto improvvido e incoerente prevedere invece un'altra spesa: quella che comporterà il compenso o - come si mormora - il semplice rimborso spese per il "tagliatore delegato" Enrico Bondi. Il quale non è - come noto - professionista da "parcelle precarie". Per il risanamento della "Parmalat" - è stata un'altra cosa, d'accordo, ma tanto per esemplificare e per farsi un'idea - presentò, per dire, un conto da 32 milioni di euro.
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Sulla scrivania o nel cestino?

"Attraverso il modulo "Esprimi la tua opinione" sul sito governo.it - recita un comunicato di Palazzo Chigi - tutti i cittadini hanno la possibilità di dare suggerimenti, segnalare uno spreco, aiutando i tecnici a completare il lavoro di analisi e di ricerca delle spese futili".
Democrazia partecipata? Ma per favore! Democrazia, semmai, presa per i fondelli. Intanto perché già si sa molto bene - senza tanti moduli ipocriti e ridicoli - che tutti i cittadini hanno già espresso a gran voce, direttamente o indirettamente, quali siano gli sprechi da eliminare e hanno già suggerito come più equamente dovrebbe muoversi il Governo. Poi perché non vi è alcuna indicazione, nel comunicato di Palazzo Chigi, sulla fine che i moduli saranno destinati a fare. Sulla scrivania del "premier" Monti o nel cestino che alla scrivania sta accanto?
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No alla porta-finestra

"Con 124 voti - al Senato - è stato approvato un emendamento che intendeva stoppare la volontà del Governo di compensare, con trattamenti previdenziali privilegiati, il tetto posto agli stipendi d'oro dei dirigenti pubblici".
Governo sotto, dunque, nel tentativo di far rientrare ingiustamente dalla finestra quanto giustamente fatto uscire dalla porta dei dirigenti pubblici. Questa volta, allora, meno male che il Senato c'è.
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Guai a chi tocca le nostre "auto blu"

"La Regione Liguria ha adito la Corte Costituzionale - hanno pubblicato i giornali locali - perché ritiene che non debba essere il Governo a stabilire la cilindrata, il numero e i tempi di possesso delle sue "auto blu". Si tratta - ha sostenuuto nella sua istanza ai supremi giudici - di una invasione di campo inaccettabile".
E brava, dunque, la Regione Liguria che, evidentemente, preferisce continuare a sperperare milioni in "auto blu" piuttosto che accrescere gli stanziamenti, ad esempio, per la ricostruzione dei paesi colpiti dalla terribile alluvione nelle Cinque Terre. La speranza è che la Corte Costituzionale abbia il tempo di risponderle presto come merita.
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SPQR: Sempre Peggio Questa Roma

"A Roma - parola di Massimo Miglio, ex responsabile dell'Ufficio antiabusivismo - ci sono ben 12.315 irregolarità edilizie accertate che aspettano di essere sanzionate o, come prevede la legge, di essere sottoposte a requisizione".
Purtroppo, però, a Roma il sindaco Alemanno e il suo Corpo di vigili urbani continuano ad essere in altre faccende affaccendati. SPQR: Sempre Peggio Questa Roma.
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Cina ladrona

"Uno dei dodici scuolabus acquistati dal Comune di Treviso - ha pubblicato la rivista "TuttoTrasporti" - è andato fuori uso dopo meno di un mese".
Può accadere. C'è, tuttavia, da registrare un fatto o, meglio, una incongruenza. La Giunta comunale leghista di Treviso, attraverso la sua azienda di pubblico trasporto, aveva acquistato i dodici scuolabus non da un'azienda padana, ma addirittura da un'azienda cinese. Che, dunque, può ridere sotto i baffi per essere riuscita a vendere scuolabus taroccati a degli illustri rappresentanti del "fuori lo straniero" dai territori di Alberto di Giussano. Al quale - niente paura -  faranno comunque proclamare, dopo "Roma ladrona", "Cina ladrona".
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I dolori del vecchio Antoine

"Dalle "Generali" - se n' è uscito il suo ex presidente Antoine Bernheim, anni 88 - pretendo un cospicuo indennizzo per non essere stato confermato nella carica".
Ma le "Generali" non gli hanno già versato una favolosa liquidazione e non gli hanno già assicurato una rendita vitalizia che supera il milione e mezzo di euro? Certo. Il povero Antoine, anni 88, non è, però, ancora contento. E', addirittura, addolorato e indignato. Vuoi mettere, infatti, le spese per la badante, il maggiordomo, l'autista, il giardiniere, i pannoloni e - magari - un po' di "viagra"? Qualcuno gli ha fatto notare che milioni di pensionati sono costretti a tirare avanti con rendite di fame. E allora? Al povero Antoine, evidentemente, non gliene può fregare di meno.
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