"Calcioscommesse, partite comprate, partite vendute - oggi sono arrivati i primi provvedimenti dei giudici inquirenti - quattordici i protagonisti raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere, tre da ordinanza di arresto domiciliare e due da ordinanza con obbligo di presenza all'Autorità di polizia". "E - si fa conoscere dagli stessi giudici inquirenti - non è neppure finita qui".
Dopo una squalificata rappresentanza di finanzieri, di imprenditori, di evasori, di politici e perfino di ecclesiastici, ecco dunque la squalificatissima rappresentanza degli "operatori calcistici". Sotto a chi tocca, perciò, e vinca, nella classifica dei più disonesti, il migliore. Che il più delle volte, oltretutto, non è neppure il disonesto di "Serie B", di "Serie C", della "Serie dilettanti". E il disonesto suo malgrado, per necessità. No. E', invece, il disonesto professionista, il disonesto di prima categoria, il disonesto già milionario grazie, troppo spesso, ad un sistema, benché assurdamente legittimato, vergognosamente immorale. Come quello, appunto, di certi ragazzotti in mutande dietro a un pallone su un prato verde. Povera Italia, allora, anche lei sempre più in mutande. Dietro a un valore e ad un altro valore che se ne va. Su una palude sempre più melmosa.
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