"Enrico Bondi, nominato dal "premier" Monti "Commissario alla revisione della spesa dello Stato" - è in evidenza su tutti i giornali - è già all'opera per ultimare il suo lavoro nel più breve tempo possibile".
Gli italiani - quelli che si incontrano sul tram, al mercato, in fila agli uffici pubblici, sui luoghi di lavoro - non hanno ancora compreso, tuttavia, come mai sia servito un supertecnico, ad un Governo di tecnici, per sapere come tagliare e razionalizzare la spesa dello Stato. Ma allora loro? Loro che tecnici sono, se hanno dovuto chiamare uno che sappia fare dieci meno due qui, zero meno zero lì, un milione meno duecentomila qua, centomila meno diecimila là? Loro che pur tante arie si danno, bacchettano, ammoniscono, danno lezioni a raffica che cosa stanno a fare, allora, dove stanno? L'augurio, comunque, è che Enrico Bondi - con una laurea non in economia, ma in chimica, ancorché grande esperto di tagli - non trovi a sua volta di che spaventarsi nel cercare di risanare e finisca per scaricare tutto sulla sua squadra di ispettori e questa squadra di ispettori, magari, non arrivi ad affidarsi ai propri figli di quinta elementare che le sottrazioni hanno imparato bene a farle. Ad maiora!
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