"Pier Luigi Celli, quando tre anni fa era ancora direttore generale della "Luiss", aveva scritto una lettera al figlio - pubblicata da "Repubblica" - nella quale lo invitava a fuggire dall'Italia perché "un Paese per veline ed evasori fiscali"".
Vero o non vero, comunque poco simpatico e poco italiano. Oggi, però, il Governo Monti vorrebbe che fosse proprio Pier Luigi Celli l'antitaliano a sedere sulla poltrona di presidente di quell'Enit (Ente nazionale per il turismo) che ha lo scontato obiettivo istituzionale di promuovere all'esterro l'Italia e tutto cio che di bello e di buono l'Italia offre. Anche chi non abbia titoli di professore e di tecnico al Governo capirebbe facilmente la non opportunità di nominare quindi, alla presidenza dell'Enit, un uomo così. E, se il Governo Monti volesse proprio offrire una poltrona all'amico Pier Luigi, beh, potrebbe trovargliene una un po' meno scandalosa e un po' più coerente.
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