"Il venerdi del 29 agosto che avrebbe dovuto essere, per il Governo, una sorta di marcia trionfale dell' "Aida" - ha scritto, nel suo editoriale domenicale su "La Repubblica", il "fondatore" Eugenio Scalfari - è stato invece un venerdi nero".
Nero, in effetti, perché il Governo ha dovuto ammettere sostanziali passi indietro nei suoi programmi e perché l'Istat ha sciorinato una impressionante serie di dati negativi circa il bilancio pubblico, il prodotto interno lordo, la disoccupazione, i consumi, la fiducia di imprenditori e cittadini. Ma torna la domanda: come mai il "fondatore" Eugenio Scalfari, invece di cercare di giustificare quello che aveva dipinto, a suo tempo, come una specie di Messia, ha cominciato a crocifiggerlo tutte le sante domeniche? Come mai ha cominciato a chiamarlo, addittura, pifferaio? Deve esserci, per forza, qualcosa dietro. O una grande delusione personale nei confronti del suo supposto Messia o il principio di una grande manovra per conto di certi ambienti dell'alta finanza, sempre più nervosi e insofferenti, nei confronti del pifferaio che stanno ritenendo tutt' altro che magico.
.