"Moltiplicando atrocità ad atrocità contro le minoranze religiose - ha denunciato il Ministro per i Diritti umani del Governo iracheno, Mohammed Shia al Sudani - gli estremisti miliziani sunniti dell'autoproclamatosi Stato islamico non solo continuano ad uccidere quanti rifiutino di convertirsi, ma avrebbero sepolto vivi, in fosse comuni, cinquecento donne e bambini".
Una situazione, in Irak, di giorno in giorno sempre più drammatica. E però, a parte qualche bombardamento Usa sulle postazioni degli estremisti, nell'indifferenza totale del resto del mondo. Con l'Unione europea, in particolare, che si limita ad indignarsi a parole e con la Santa sede che si limita ad invitare alla preghiera. Con l' Alto rappresentante europeo per gli Affari esteri, Catherine Margaret Ashton baronessa di Upholland, a prendere il sole agostano - magari - in una spiaggia del Lancashire. E con Papa Francesco a prepararsi non per il viaggio in Irak per fermare i barbari terroristi islamici, come Papa Leone Magno fermò i barbari Unni di Attila, ma per il viaggio in Corea del Sud per partecipare alla festosa "Giornata della gioventù" buona, fra qualche giorno, a Seul.
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