""Frontex" (che è l'ente europeo il quale, tra i suoi compiti, ha quelli di assistere i controlli, i pattugliamenti e la vigilanza delle frontiere esterne e mettere a disposizione gruppi di intervento rapido negli Stati membri in situazioni eccezionali ed urgenti come in casi di afflusso in misura massiccia di migranti da Stati extracomunitari) non può intervenire in Italia così come richiesto - ha dichiarato un portavoce dell'Unione - perché, così come è oggi, ha un piccolo bilancio e, per di più, non ha guardie di frontiera né aerei né navi".
Ma è assolutamente falso. "Frontex", così come è oggi, ha un bilancio di 70 milioni e dispone di 26 elicotteri, 22 aerei e 113 navi fornite di radar. E', cioè, attrezzato per svolgere i suoi compiti. Se non lo fosse, altrimenti, perché continuerebbe ad esistere? Oppure gli inteventi - anche se il portavoce ha ritenuto di non dichiararlo - vengono dirottati, molto prevalentemente, nei Paesi membri del nord? Un vero e proprio colpo alla nuca, comunque, per il Governo italiano e, in particolare, per quel Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, il quale aveva annunciato la fine dell' operazione "Mare nostrum", in ottobre, perché sicuro di una sopraggiunta concreta corresponsabilità e condivisione dell'Unione europea. Che cosa accadrà, allora, a ottobre? Molto dipenderà dalla reazione italiana a questo annuncio-farsa. Da quanto energicamente vorrà battere i pugni, sul tavolo di Bruxelles, il "premier" Matteo Renzi. Forte di lingua e - si spera - anche di bicipiti brachiali.
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