"Mio marito Giuseppe Asole - ha fatto conoscere la signora Gianfranca Chessa - è stato incredibilmente trasferito, per iniziativa del Ministero della Difesa, da Soso, dove abbiamo la residenza qui in provincia di Sassari, nientemeno che a Roma".
Ma perché incredibilmente trasferito? Perché la signora Gianfranca Chessa è affetta da sclerosi multipla, è costretta da dieci anni in carrozzina, suo marito è stato burocraticamente riconosciuto come suo assistente accompagnatore e, ora che lui è stato costretto a partire, lei dovrebbe anche occuparsi del loro figlioletto di tre anni. Dice: ma non c'è una "legge 104" che dovrebbe evitare l'allontanamento dell'assistente accompagnatore dal suo assistito? C'è. Solo che, fino ad oggi, è stata invocata invano. E, agli esposti inviati al Ministero della Difesa, il Ministero della Difesa una prima volta ha praticamente risposto con un cinico "chissenefrega" e una seconda volta addirittura con il silenzio. Un'altra inquietante testimonianza dunque che - come già osservava Dante Alighieri circa 700 anni fa - "le leggi son, ma chi pon mano ad esse?" Oppure, al Ministero della Difesa, c'è da star dietro al "contratto patacca" per gli "F35" in favore della ricca società "Lockeed" piuttosto che alla giusta legge per l'accompagno in favore della povera signora Gianfranca Chessa?
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