"Per rifornire di armamenti i curdi i quali si stanno battendo, in Irak, contro i terroristi jihadisti del cosiddetto Stato islamico - ha fatto sapere, di ritorno dalla riunione di Bruxelles, il Ministro degli Esteri, Federica Mogherini - ci sarà prima bisogno di una decisione del Parlamento".
Costituzionalmente corretto. E sicuramente encomiabile il fatto che la Presidente della Camera, Laura Boldrini, abbia già convocato, per mercoledi prossimo, una seduta congiunta delle Commissioni Esteri e Difesa di Montecitorio e di Palazzo Madama. L'augurio, ora, è che i membri delle quattro Commissioni avvertano la stessa urgenza di riunirsi, lascino i loro luoghi di villeggiatura e vadano a Roma. Ma soprattutto, una volta a Roma, non comincino ad infognarsi in strumentali quanto sterili dibattiti, ma decidano in fretta. O sì o no. Per scegliere, insomma, se contribuire a fermare le atrocità degli jihadisti o continuare a fare finta di niente. Se aiutare i curdi a difendere la vita, la libertà, i diritti di milioni di persone oppure lasciare che le nostre armi varchino i nostri confini solo se in cambio di assegni miliardari di questo o di quello. Senza tante storie. Tanti infingimenti. Tante false solidarietà.
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