"Vincitori, presunti vincitori, sconfitti, semisconfitti - è stato sufficiente leggere i giornali dopo i ballottaggi delle elezioni amministrative parziali del 5 e 6 maggio - è stata un'orgia di dichiarazioni".
Fra i dichiaranti, però, è mancata la voce di chi si è dimostrato la vera maggioranza: quella degli astenuti. L'augurio, allora, è che i partiti - vincitori, presunti vincitori, sconfitti, semisconfitti - abbiano percepito ugualmente quella voce silenziosa. E si siano convinti che non è più possibile rinviare il cambiamento. Il cambiamento del "sistema politica", il cambiamento del loro essere pubblico e privato, il cambiamento dei loro dirigenti, il cambiamento dei candidati da presentare ad ogni carica amministrativa. Anche perché - ormai è certo - gli italiani si sono stancati di brutto delle loro varie brutture. E, se questa volta hanno fatto vedere loro soltanto le cinque stelle di Beppe Grillo, alle prossime elezioni politiche farebbero sicuramente vedere loro tutte le stelle del firmamento. In modo non romantico, naturalmente, ma doloroso. Molto doloroso.
.
Nessun commento:
Posta un commento