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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

lunedì 10 gennaio 2011

Se l'Inps sbaglia a sparare

"L'Inps - continua a congratularsi con se stesso il Presidente Antonio Mastrapasqua - sta scovando tutti i "furbetti" che, fino ad oggi, hanno intascato pensioni senza averne il diritto".
Congratulazioni anche da tutti gli altri italiani onesti, naturalmente, per questa sacrosanta battaglia. Solo che, prima di sparare, bisognerebbe essere sicuri di farlo contro il nemico. Una tremenda raffica Inps, invece, ha colpito anche Riccardo, un giovane milanese che non solo è affetto da mielite e da una forma seria di toxoplasmosi cerebrale, ma ha anche da tempo amputata una gamba. A lui, infatti, i cecchini previdenziali hanno improvvisamente cancellato i 750 euro mensili comprensivi di pensione e di accompagnamento. Un errore di mira - si sono giustificati alcuni caporali del generale Inps Antonio Mastrapasqua - può capitare. Può capitare, certo. Può capitare di essere colpiti, alle volte, dal "fuoco amico". Solo che il giovane milanese Riccardo, intanto, è lì in terra. Senza che nessun capitano, tenente, caporale o soldato semplice dell'esercito Inps sia accorso a soccorrerlo doverosamenete e immediatamente. Gli è stato fatto sapere, anzi, che i soccorsi (che, poi, sarebbero il ripristino di quanto gli spetta) dovrebbero arrivare intorno alla prossima primavera. Ma, nel frattempo, come farà a sopravvivere il giovane milanese Riccardo? All'esercito pur previdenziale, evidentemente, poco o nulla interessa. Come dire: "Quante storie per un errore di mira. La guerra è guerra. Ed è normale, in Italia, che i soccorsi arrivino sempre con un certo ritardo". Per concludere alla romana: "E a chi tocca non s'ingrugni".
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