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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

sabato 13 ottobre 2012

"Noi corretti: Giorgio Napolitano non è un re"

"Il 16 luglio scorso - come si ricorderà - il Quirinale aveva sollevato conflitto di attribuzione, davanti alla Consulta, contro quei pubblici ministeri di Palermo che avevano prima intercettato e poi non distrutto alcune telefonate intercorse tra l'ex Ministro dell'Interno Nicola Mancino e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E il 19 settembre scorso la Consulta aveva dichiarato ammissibile  la richiesta di tale conflitto di attribuzione decretanto, in buona sostanza, la distruzione delle intercettazioni".
Queste intercettazioni, allora, sono state distrutte? Niente affatto. Stanno ancora lì, belle e tranquille, in qualche scrigno della Procura della Repubblica  a Palermo. E lì continueranno a restare anche a lungo. Perché i pubblici ministeri palermitani si sono costituiti, nel giudizio fissato il 4 dicembre prossimo davanti alla Consulta, per contestare l'ammissibilità del conflitto di attribuzione sostenuto dal Quirinale. Per sostenere, insomma, che loro hanno agito invece correttamente, in totale ossequio alla Carta Costituzionale. Perché - questa, in sintesi e in parole semplici, la tesi che andranno a sostenere - se il Presidente della Repubblica avesse veramente un'immunità assoluta e gli si riconoscesse una totale irresponsabilità giuridica anche per i reati extrafunzionali, questo coinciderebbe con la qualifica di inviolabile che caratterizza il sovrano nelle monarchie. A parte che a Giorgio Napolitano non è stato contestato assolutamente da nessuno alcun reato né funzionale né extrafunzionale, Giorgio Napolitano è forse un re? No. E allora - secondo i pubblici ministeri di Palermo - non eccepisca e non si inquieti se e quando venisse intercettato anche lui. Sarà interessante vedere, dunque, come il caso, spiacevole non soltanto dal punto di vista giuridico ed istituzionale, verrà infine definito dalla Consulta. Sarà data ragione al Presidente della Repubblica o alla Repubblica della Procura di Palermo?
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