"Quando la mozione di sfiducia contro Berlusconi è stata respinta anche alla Camera - ha confidato un monsignore di casa in Vaticano - sono saltati molti tappi di "champagne". "Anche se - ha aggiunto - tutti giureranno di non avere sorseggiato neppure un goccio di vin santo".
Tutto vero. Compresa l'aggiunta. E compreso, anche, il proseguire del "pressing" su Pierferdinando Casini affinché si decida a dare una provvida mano al traballante Silvio. Pierferdy, certo, ha già proclamato che "la Chiesa non si serve per usarla strumentalmente nelle italiche beghe politiche, ma per convinzione". E, però, Oltretevere è sempre più impegnato, appunto, a convincere il suo amatissimo figlio ad un servizio che, oggi, gli sta molto a cuore. Italiche beghe politiche o no.
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