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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

lunedì 2 luglio 2012

Le "Frecce" spuntate delle Ferrovie

"Oltre 500 passeggeri delle Ferrovie - è accaduto nella giornata d'estate fino ad oggi più calda - sono rimasti imprigionati in aperte campagne, senza neppure il conforto dell'aria condizionata, nel Lazio e in Emilia".
Che cosa è accaduto mai? E' accaduto che due "Frecce Bianche", le quali avrebbero dovuto saettare l'una da Roma a Genova e l'altra da Lecce a Milano, si sono invece drammaticamente spuntate all'improvviso e sono dovuti intervenire, per soccorrere i passeggeri, auto dei carabinieri, quindici ambulanze e perfino due elicotteri. E le Ferrovie? Le Ferrovie sono intervenute, come al solito, con i loro tempi biblici e senza neppure evitare che altri due treni partiti successivamente da Lecce fossero costretti a fermarsi dietro a quello dal motore liquefattosi. Liquefattosi come sta sempre più liquefacendosi il servizio delle Ferrovie. Nelle cui stazioni, soprattutto le principali, ormai è sempre più frequente, d'altra parte, ascoltare annunci che si chiudono con un sonante quanto burocratico "ci scusiamo per il ritardo" o "ci scusiamo per l'inconveniente". "Ma chi subisce gravi ritardi ed inconvenienti - continuano a difendersi le Ferrovie - sarà rimborsato". E' vero in parte, con tante difficoltà e dopo un vergognoso lasso di tempo. Ma, poi, rimborsati con i soldi di chi? Degli italiani, a ben considerare, le cui tasse a carico finiscono per foraggiare anche le Ferrovie. Sarebbe invece bene che cominciassero ad essere rimborsati con i soldi dei dirigenti. Di quei dirigenti, a cominciare dallo strapagato amministratore delegato Mauro Moretti, i quali stanno sempre più dimostrando che non sarebbero capaci di dirigere neppure i trenini elettrici dei loro figlioletti sui tappeti di casa.
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