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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 28 giugno 2016

Nigel, il paravento "made in England"

"Che cosa ci fa lei qui? - ha chiesto il presidente della Commissione europea, Jean Claude Junker, all'europarlamentare britannico Nigel Farange - Lei non era per la "Brexit"?"
Domanda, quella del Presidente Junker, più che logica. Perché Nigel Farange, infatti, si è sempre tenacemente battuto per la Gran Bretagna fuori dall'Unione europea e, coerentemente, avrebbe dovuto andarsene dopo l'esito del referendum. Invece no. Lui ancora e sempre lì. Finché non saranno state perfezionate le pratiche burocratiche per l'uscita politico-tecnico-amministrativa della Gran Bretagna dall'Istituzione. Fino all'ultimo minuto, all'ultimo secondo.  Come mai? Ma perché lui, Nigel Farange, è un perfetto paravento "made in England". E' stato sempre così. Mentre si è sempre tenacemente battuto per la Gran Bretagna fuori dall'Unione, intanto si è fatto eleggere ben quattro volte, come deputato, in quell'Istituzione che tanto non riconosceva, non amava e non rispettava. E ogni mese, dal 1999, ha tranquillamente messo in tasca un cospicuo assegno, anche se in schifosissimi euro anziché in nobili sterline.  Perché non sfruttare tutto questo, dunque, finché ancora possibile? Il Presidente Junker, evidentemeente, pensa che tutti i sudditi di Sua Maestà Britannica siano dei "milord".
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