"Se i "talk" televisivi non ci fossero - ha sentenziato Michele Santoro - bisognerebbe certo inventarli. Ma spetta poi ai telespettatori fare la selezione, cambiare canale, far sparire le imitazioni senza identità".
La sentenza è stata emessa da Michele Santoro per presentare il ritorno, domani, con il suo "Servizio pubblico". Il quale sì, secondo lui, è un prodotto doc da gustare. Diffidare delle imitazioni, tipo "made in China", anche se realizzate in Italia. E chissà se ha voluto mettere il sale sulla ferita del suo "rivale" Massimo Giannini il quale, con la seconda puntata del nuovo "Ballarò", ha perso, rispetto alla prima, ben un milione di telespettatori. Con l' "incomodino" Giovanni Floris, in lieve risalita con il suo "Di Martedi", a fare birichinamente "cucù".
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