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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 12 settembre 2014

Dietro i quattro mesi concessi al marò Latorre

"La Suprema Corte indiana - dopo l'assenso già dato dal Governo - ha dato anche il suo assenso al rientro del marò Salvatore Latorre, in Italia, per una convalescenza di quattro mesi dopo l'ischemia che lo ha colpito il 31 agosto scorso".
Una decisione apprezzabile, per carità, ma con una appendice preoccupante. La Suprena Corte indiana, cioè, ha preteso, come garanzia del ritorno, una carta sottoscritta dal marò Salvatore Latorre e, per maggior sicurezza, una carta sottoscritta dall'ambasciatore italiano  a Nuova Delhi. Appendice preoccupante non per la diffidenza dimostrata, ma per il fatto che la Suprema Corte indiana, avendo preteso quella duplice garanzia sul ritorno di Salvatore Latorre fra quattro mesi, sa già che il "caso" dei due nostri marò non si concluderà neppure allora. A gennaio, insomma, del prossimo anno. Almeno nelle sue intenzioni. Che finora, comunque, hanno sempre incredibilmente prevalso.
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