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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 9 marzo 2012

La misura del merito

"Il direttore degli "Uffizi" a Firenze - così come anche i direttori dei principali musei italiani - percepisce uno stipendio netto annuo di 21.360 euro tutto compreso".
Un commesso del Parlamento - il quale non ha la conoscenza, la competenza e la responsabilità di come custodire e tutelare i più grandi capolavori dell'arte, ma ha solo la conoscenza, la competenza e la responsabilità di come va portato un bicchiere d'acqua ai banchi di Camera e Senato o di come vanno divisi gli onorevoli quando cercano di daresele di santa ragione - un commesso del Parlamento, invece, percepisce uno stipendio che va dagli 80 ai 150 mila euro. Una differenza, dunque, tra i 70 e i 130 mila euro circa. Con tanti saluti ai tanto sbandierati veri meriti e vere responsabilità. Ai "curricula" di quelli che vengono considerati, evidentemente quanto vergognosamente, "professori di serie b". Alla "Nascita di Venere" di Botticelli e alla nascita dell'"Api" di Rutelli. All' "Annunciazione" di Leonardo da Vinci e all'annuncio di un voto a sfavore di Bossi da Cassano Magnago. Alla "Maestà di Ognissanti" di Giotto e alla maestà camerale di Gianfranco Fini. A "Giuditta che taglia la testa a Oloferne" di Caravaggio e al Presidente del Senato che, tra esigenze del Pdl ed esigenze del Pd, taglia la testa al toro. Al "ritratto di Beatrice Cenci" di Guido Reni e al ritratto del commesso parlamentare "Beato lui" senza cenci, ma in tenuta di gala e con il portafogli gonfio per indubbi meriti superprofessionali.
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