"Ai due ventenni che nella notte tra il 23 e il 24 giugno dello scorso anno hanno violentato una minorenne a Sora - ha sentenziato la Suprema Corte di Cassazione - niente carcere, ma arresti domiciliari perché - ha motivato - per la violenza sessuale di gruppo possono essere concesse misure cautelari alternative alla detenzione".
Niente galera, cioè, a due mascalzoni così? Niente galera perché la Suprema Corte di Cassazione ha dovuto decidere come ha deciso in quanto, circa due anni fa, la Consulta ha respinto - poiché giudicata anticostituzionale - una legge approvata in Parlamento per sancire invece il carcere nei confronti dei responsabili di episodi così drammatici. Allora, dunque, confermate buone notize per i violentatori di minorenni: quando venisse loro l'istinto brutale di aggredire una ragazzina indifesa, lo facciano in tanti perché, così, potrebbero ottenere - Carta costituzionale alla mano - di aspettare il giusto processo non in una scomodissima cella, ma in un loro comodo appartamento munito di ogni conforto. Magari anche di un computer o di un video dove gustarsi scatti turpi e pellicole pedopornografiche. E magari - che gli fa? - nella casa vicina a quella della loro vittima minorenne. Che non è una battuta provocatoria perché, qualche anno fa, è successo anche questo.
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