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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 21 febbraio 2013

La facoltà di evadere anche dal carcere

"Tre rumeni - giunge notizia da Varese - sono evasi dal carcere utilizzando il classico sistema del taglio delle sbarre, delle lenzuola annodate per calarsi giù e dello scavalcamento del muro di cinta".
Episodio tale e quale, dunque, a quello, protagonisti due albanesi, di non troppi giorni fa a Parma. Ma - ciò che è più grave - tale e quale a quelli che possono ancora vedersi solo in classici vecchi "films" d'autore. A carceri italiane antiquate, dunque, antiquate anche evasioni? Ma, se possibili nei classici vecchi "films" d'autore, come mai anche nella realtà di oggi? Conseguenza - si difendono le guardie carcerarie - dei tagli ulteriori voluti dal Governo. Senz'altro così. Ma non si sarebbe mai arrivati a credere che i tagli avrebbero colpito perfino le spese per gli occhiali con i quali vedere chi, per squagliarsela dalla galera, si metta a tagliare pazientemente le sbarre della cella, si annodi comodamente le lenzuola, ci si cali agevolmente giù, attraversi tranquillamente il cortile e scavalchi quietamente l'alto muro di cinta. No, davvero, questo - nonostante Mario il "satanasso tagliatore - non si sarebbe mai arrivati a crederlo. E intanto, dal primo gennaio di quest'anno ad oggi, le evasioni - calcolando anche le due avvenute nel carcere di Casal del marmo a Roma - sono state già sei. Una, in media, ogni nove giorni scarsi.
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