"Dopo avere scoperto che un fulmine potrebbe anche far esplodere uno dei nuovi "F35" di fabbricazione Lockeed - ha fatto sapere il Pentagono - i tecnici hanno ora scoperto che, a causa di un punto debole in una delle pale della turbina del reattore, un pezzo metallico potrebbe staccarsi all'improvviso e mandare in frantumi il motore".
Non è dato sapere, a questo punto, se il Pentagono finirà o no per acquistare i sempre più inquietanti "F35" di fabbricazione Lockeed. Quello che si è invece saputo - anche se si è cercato di tenerlo segreto - è che proprio qualche giorno fa, dopo la nuova negativa scoperta fatta dai tecnici Usa, è arrivato in Italia mister Stephen O'Bryan, vicepresidente del "Programma F35" per conto della Lockeed, il quale si è incontrato - con chi doveva incontrarsi - per sostenere ed accreditare che l'Italia, eventualmente rinunciando al numero dei reattori più o meno da acquistare, non farebbe di sicuro un buon affare. Così come non lo farebbe il Pentagono, ove rinunciasse anche lui all'acquisto? Tutto da vedere, tutto da capire. Pur se, sia come sia, un affare lo farebbe intanto, di certo, la Lockeed. Vendendo i suoi sempre più inquietanti "F35", almeno, all'Italia.
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