"Continuano a prosperare - basta fare un "giro" sui siti delle Università italiane - cattedre come "Sociologia del turismo" e "Igiene e benessere del cane e del gatto", ma anche interi corsi di laurea come "Scienza e cultura alpina" e "Scienza del fiore e della produzione vegetale".
Congratulazioni per l'incosciente fantasia da 110 e lode con tanto di bacio accademico. Perché queste cattedre e questi corsi di laurea, mentre contribuiscono a succhiare stanziamenti a progetti seri (appena 24 milioni per la specializzazione areospaziale, 20 milioni per il sincrotrone di Trieste, 4 milioni e mezzo al Cnr e all'Enea per lo sviluppo produttivo del sud), alla fine non sono in grado di creare il minimo vantaggio né per l'economia vera del Paese né per i singoli studenti. Unici a goderne benefici, dunque, gli illustri professori. Dei quali, allora, piacerebbe conoscere non tanto i semplici "curricula" accademici quanto i dettagliati "curricula" genealogici o politici. Anche perché a pagare i loro inutili - o, addirittura, ridicoli - corsi è, anche questa volta, il povero e gabbato italico Pantalone.
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