Vedo che ancora una volta - si è compiaciuto il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Michele Vietti, commentando la sentenza con cui la Corte d'appello di Milano ha ricalcolato in due anni l'interdizione di Silvio Berlusconi dalla politica attiva - vedo che ancora una volta la Magistratura è arrivata prima della politica".
E' vero, ma questo è sempre avvenuto solo in circostanze e per personaggi particolari. Nei casi dei signori Rossi, invece, la Magistratura continua ad arrivare sempre con ritardi ancor più vergognosi di quelli dei treni regionali nel Sud. Ma, poi, che cosa c'è di cui tanto compiacersi? Dell'inusitata velocità della Magistratura o della tradizionale lentezza della politica? Sembra perlomeno bambinesco, in ogni caso, ridurre l'attività della Magistratura e l'attività della politica ad una gara sui cento metri. Qui si tratta di democrazia, mica di Olimpiadi.
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