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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 8 ottobre 2013

L'inammissibile sgarbo a Gino Bartali

"Nessuna delle ventuno tappe del "Giro ciclistico d'Italia" - il prossimo anno - passerà, nel  centenario della nascita del grande Gino Bartali, attraverso la sua Toscana".
Uno sgarbo tanto grave quanto incomprensibile. E non soltanto sotto l'aspetto puramente sportivo. Perché Gino Bartali, con le sue epiche imprese al "Tour de France" del 1948, contribuì non poco a distogliere l'attenzione dall'attentato di cui era rimasto vittima l'allora segretario del Pci, Palmiro Togliatti, e a stemperare la tensione politica e sociale che avrebbe potuto sfociare anche in una guerra civile. D'altra parte - chissà perché - le prime tre tappe del "Giro d'Italia 2014" si correranno in Irlanda. Terra di grandi uomini, per carità, come il birraio Authur Guiness, il libertino Thomas Waley, l'armatore William James Pirrie, il regista Neil Jordan, il militante dell' Ira Brendan Behan, ma anche il poeta Oscar Wilde, il drammaturgo Geoge Bernard Shaw e lo scrittore Samuel Beckett. Tutti, però, i quali non sono mai andati  in bicicletta, non hanno mai potuto avere nulla a che vedere con il "Giro ciclistico d'Italia" e con il nostro momento difficile di quel lontano 1948. E allora,sì, "why"? Perché?
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