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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

domenica 27 ottobre 2013

Niente più "Requiescat in pace"

"Nel cimitero di Albignasego, un paese nel Padovano - per un'ordinanza del sindaco Massimiliano Barison - sulle lapidi dovranno essere scolpite scritte soltanto in italiano".
Niente più "requiescat in pace", dunque, o "parce ei, Domine". E, tanto meno, niente più scritte in inglese, in francese, in tedesco o in altra lingua straniera. C'è da chiedersi il motivo per il quale il sindaco Barison, con tutti i problemi che hanno i cittadini vivi della "sua" Albignasego, sia andato ad occuparsi di una questione - che questione non dovrebbe nemmeno essere - dei cittadini morti. Una puerile rivalsa perché lui, a scuola, è sempre "andato male" in latino e nelle lingue straniere? Un amore appassionato per una malaburocrazia sempre più stupida e feroce? Chissà. Come chissà che cosa intenderebbe fare se, da oggi, su qualche lapide dovesse continuare a comparire qualche scritta non in italiano. Contravvenzionare il povero defunto? Sbianchettare l'epigrafe "illegale"? Ma quale bella scelta quella degli elettori di Albignasego: un sindaco che riesce a far ridere anche sulle tombe dei morti.
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