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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

domenica 20 ottobre 2013

L' Avvocatura del "peggio per te"

"Lei, 74 anni - è accaduto nel 2007 - sente suonare alla porta, va ad aprire, un uomo la strattona ed entra, poi la picchia e la violenta. Lui, avendo optato per il rito abbreviato, se la cava con quattro anni e 30 mila euro per risarcire la sua vittima. Ma, poiché il risarcimento non avviene, i legali di lei, confidando in una direttiva europea che impone al Paese di residenza di garantire quell'indennizzo, decidono di chiamare in causa la Presidenza del Consiglio difesa dall'Avvocatura dello Stato".
Una difesa dimostratasi, proprio in questi giorni, efficacissima per lo Stato, ma gravemente offensiva per la vittima della violenza e assolutamente inaccettabile da parte di quanti credono ancora in una giustizia sempre giusta. Che cosa ha sentenziato, infatti, l'Avvocatura dello Stato? Che l'anziana donna non ha diritto ad alcun indennizzo poiché, aprendo la porta all'uomo il quale l'avrebbe poi picchiata e violentata, si era comportata in modo incauto e, alla fine, aveva contribuito alla sua aggressione. Non avrebbe dovuto aprire la porta a chi aveva suonato al suo campanello, insomma. E, se la porta l'aveva aperta, peggio per lei mica per il suo aggressore e per lo Stato italiano. Ringrazi Dio, comunque. L'Avvocatura, tirando ancora un po' la sua incredibile tesi, avrebbe potuto definirla, addirittura, consenziente. E magari, invece di risarcirla, farle pagare le spese del processo.

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