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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 15 ottobre 2013

Meglio massaggiatore che giornalista

"Ma basta - "fior da fiore" da un articolo su Mario Balotelli pubblicato, a firma Giuseppe De Bellis, su "Il Giornale" - Lasciatelo stare... A voi sembra che lo meriti?... E' tornato quello stanco ritornello dei personaggi popolari che devono essere da esempio... Coni, Federazione e "Nazionale di calcio" avrebbero dovuto dire solo così: "Non usate lo sport e gli sportivi per battaglie troppo importanti"... A ciascuno il suo, infatti, e l'anticamorra non spetta al centravanti della "Nazionale"... Lui vuole soltanto giocare a pallone. Lui deve solo giocare a pallone. Il resto è ipocrisia".
Mai arringa difensiva fu mai più clamorosamente controproducente. Primo perché Mario Balotelli, per tutto quello che ha detto e che ha fatto fino ad oggi, sia come calciatore sia come uomo, avrebbe meritato giustamente ben altro ed è stato invece lasciato stare già fin troppo. Secondo perché lo sport e gli sportivi, proprio per la notevole attrazione che esercitano sulla gente, è invece giusto ed opportuno che mostrino la loro vicinanza e la loro adesione ad ogni battaglia civile e sociale. Terzo perché, al centravanti della "Nazionale" Mario Balotelli, nessuno ha naturalmente chiesto di agire a fianco degli "uomini anticamorra", ma solo di mostrare un minimo di solidarietà a quanti hanno avuto e continuano ad avere il coraggio di essere contro la malavita e i malavitosi. Quarto perché Mario Balotelli, no, non deve voler solo giocare a pallone, non deve solo giocare a pallone, ma deve comportarsi, sapendolo, che il mondo non è unicamente quello dorato chiuso nella campana di vetro dove in troppi vorrebbero che continuasse - chissà perché - a vivere, a fare soldi e, spesso, a dare di matto e di bamboccio. Quinto perché, alla fine, ne emergerebbe l'assurdo che, a comportarsi non correttamente, non sia stato Mario Balotelli, ma tutto il resto della "Nazionale" la quale non ha invece esitato a dare il suo buon esempio. Al giornalista Giuseppe De Bellis de "Il Giornale", dunque, un amichevole consiglio: invece di insistere con il giornalismo "paraocchi" e con la difesa delle cause perse, cambi mestiere. Magari vada a fare il massaggiatore di Mario Balotelli. Se non proprio dei suoi muscoli, almeno di quello che ha in testa sotto la sua cresta.
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