""Tutto è consumato" ha così titolato il suo editoriale su "La Repubblica", a proposito della decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, il direttore Ezio Mauro".
Una traduzione dal latino, cioè, di quel "consummatum est" che il Nazareno pronunciò, sulla croce, prima di morire. Ma, potrebbe darsi, una introduzione e una traduzione, se non proprio incaute, perlomeno affrettate. Perché Silvio Berlusconi è stato sì estromesso dal Senato, ma questa estromissione non significa - può anche legittimamente non piacere - la sua crocefissione e morte politica. Il Nazareno - senza voler fare, per carità, paragoni irriverenti - resuscitò, secondo i Vangeli, dopo appena tre giorni. Silvio Berlusconi, il quale si è sempre definito l' "unto del Signore", potrebbe resuscitare, a nuova vita politica, anche fra tre settimane. Perché questa è l'Italia: un Paese senza ricambi e senza alternative vere.
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