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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 7 novembre 2013

Sui bus di Roma con tanti biglietti "paralleli"

"Sindaco Gianni Alemanno - ha pubblicato in esclusiva "Home inchiesta" de "La Repubblica" - cena bipartisan, nel 2008, in casa dell'ex amministratore delegato dell'Ente Eur, Riccardo Mancini".
Per cercare un accordo che risolvesse al meglio qualche problema cittadino? Per un privato "vogliamoci bene" al di là degli scontri pubblici? Niente di tutto questo. Per blindare invece un sistema, in un bunker segreto, che consentisse la produzione di milioni di titoli di viaggio del servizio di pubblico trasporto urbano del tutto "paralleli". "Paralleli" nel senso che non venissero fatturati e, invece, producessero un fiume di denaro da spartire bipartisan. Secondo alcuni calcoli, tutti però da verificare, il marchingegno vergognoso avrebbe fruttato, da quel 2008, qualcosa come un centinaio di milioni di euro. Se ne occuperà, ora, la Procura, ma - fatto ancor più sconcertante - è già emerso che un'indagine interna, predisposta a suo tempo, era rimasta senza alcun risultato e senza alcuna conseguenza. Gianni Alemanno sindaco, sì, ma incredibile frode bipartisan con copertura, evidentemente, bipartisan. E collusi e bipartisan rivenditori di biglietti. Tutti biglietti con su scritto, regolarmente, Atac. Ma i cui ricavi sono dunque andati in certe tasche politiche e non nelle casse dell'azienda di pubblico trasporto urbano. Il cui bilancio - come si sa - è in profondo rosso. Rosso come dovrebbe essere il viso, se ci fosse ancora un po' di etica e di onestà, degli ideatori e dei fruitori di quel malavitoso "sistema parallelo".
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