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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 8 novembre 2013

Coniare moneta per rimetterci

"La Zecca dello Stato - secondo una mozione presentata da "Sinistra Ecologia Libertà" - avrebbe coniato, dal momento dell'introduzione dell'euro ad oggi, più di sette miliardi di monete da uno, due e cinque centesimi per un costo complessivo di 362 milioni di fronte ad una valore nominale di 174 milioni".
Per coniare monete di un valore nominale di 174 milioni, insomma, la Zecca dello Stato ne avrebbe spesi 188 in più. Con questo assurdo: ogni moneta da un centesimo le costerebbe quattro centesimi e 50, ogni moneta da due centesimi cinque centesimi e 20, ogni moneta da cinque centesimi cinque centesimi e 70. E dire che gli italiani, già da tempo, delle monete, specialmente da uno e da due euro, non sanno più che cosa farsene.
 

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