"La Zecca dello Stato - secondo una mozione presentata da "Sinistra Ecologia Libertà" - avrebbe coniato, dal momento dell'introduzione dell'euro ad oggi, più di sette miliardi di monete da uno, due e cinque centesimi per un costo complessivo di 362 milioni di fronte ad una valore nominale di 174 milioni".
Per coniare monete di un valore nominale di 174 milioni, insomma, la Zecca dello Stato ne avrebbe spesi 188 in più. Con questo assurdo: ogni moneta da un centesimo le costerebbe quattro centesimi e 50, ogni moneta da due centesimi cinque centesimi e 20, ogni moneta da cinque centesimi cinque centesimi e 70. E dire che gli italiani, già da tempo, delle monete, specialmente da uno e da due euro, non sanno più che cosa farsene.
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