"A Oliviero Brancato, 53 anni, dipendente di una ditta produttrice di impianti elettrici a Mestre, un brutto giorno, era stato diagnosticato un tumore che lo aveva costretto a sottoporsi a chemioterapia, ma - ecco il fatto che dovrebbe indurre qualcuno a riflettere - una volta esauriti i giorni di malattia previsti dal contratto, era stato licenziato senza neppure la possibilità di un periodo di aspettativa".
Oliviero Brancato, 53 anni, licenziato perché costretto a curarsi un tumore, oggi è morto. Sarebbe il colmo se ora, alla sua famiglia, venisse assegnata una pensione di reversibilità decurtata di quel periodo di chemioterapia. Ma, molto probabilmente, sarà proprio così. Perché le norme di questo incredibile Paese, mentre assicurano compensi astronomici agli alti dirigenti degli istituti di previdenza, se ne infischiano di casi drammatici come quelli del povero Oliviero Brancato.
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