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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

sabato 30 novembre 2013

Dalla Corte dei conti alla Corte costituzionale

"Per le leggi che hanno reintrodotto il finanziamento pubblico dei partiti - ha sentenziato il procuratore del Lazio della Corte dei conti - va sollevata questione di legittimità costituzionale perché in difformità con quanto proclamato dai cittadini con il referendum del 1993".
Più che giusto e più che giusto, anche, l'affondo contenuto nella motivazione della sentenza. "Quelle leggi - ha tuonato il procuratore del Lazio della Corte dei conti - sono apertamente elusive e manipolative del risultato referendario facendo ricorso ad artifici semantici come il rimborso al posto del contributo e gli sgravi fiscali al posto di autentici donativi in violazione del carattere giuridico delle erogazioni pubbliche". Una domanda, però, ai magistrati della Corte dei conti: ma come mai sono dovuti trascorrere ben 20 anni, da quel referendum popolare, prima che uno di loro si decidesse a prendere giustamente di petto quella clamorosa e spudorata manipolazione per mano dei partiti e della casta politica? Ora, comunque, la parola alla Corte costituzionale chiamata in causa. E, per la Corte costituzionale, "qui si parrà la sua nobilitate".
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