"Mi feci latore, presso Silvio Berlusconi, del desiderio dell'allora prefetto Cancellieri, che era in scadenza a Parma e preferiva rimanere in quella sede anziché cambiare destinazione - è un frammento delle dichiarazioni rese, ai magistrati, dall'indagato Salvatore Ligresti - e la mia segnalazione ebbe successo".
Va registrata, ancora una volta, la scelta del "momento migliore" per rendere di pubblico dominio la dichiarazione di un indagato. Nulla di più puntuale, in questo caso, proprio nel momento in cui il Ministro Cancellieri è appena uscita per il rotto della cuffia dalla sfiducia della Camera e proprio alla vigilia del voto con il quale il Senato dovrà decidere la decadenza o meno di Silvio Berlusconi. "Ma quella ricostruzione di Salvatore Ligresti - si è indignata Anna Maria Cancellieri - è completamente priva di ogni fondamento. Qui c'è un disegno che non comprendo". Un disegno che non comprende? Un consiglio, allora, molto umilmente: apra finalmente gli occhi e le orecchie, approfondisca, studi, ricordi, colleghi, desuma da certe obiettive e reali coincidenze. Solo così, forse, potrebbe cominciare a comprendere quel disegno. E, magari, anche tanti altri.
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