"Un provvedimento amministrativo - ha sentenziato il Tar del Lazio nell'accogliere un ricorso contro un'ordinanza del Comune di Roma che permetteva "sit in" solo in alcune piazze del centro e cortei al sabato con itinerari prestabiliti - non può mai legittimamente imporre limitazioni o sacrifici al diritto di riunione in luogo pubblico e alla libertà di corteo".
Giusto, senza alcun dubbio, in linea di fatto e in linea di diritto. E però, in linea di fatto e in linea di diritto, è anche giusto che il diritto di riunione in luogo pubblico non venga a ledere il diritto dei cittadini a poter utilizzare quel luogo pubblico. E che la libertà di corteo non venga ad impedire la libertà di movimento del resto della città. Ma allora? Allora, se giuste limitazioni e giusti sacrifici ai manifestanti non possono essere decretati nell'interesse generale da un semplice provvedimento amministrativo - così come sentenziato dal Tar del Lazio - sarebbe opportuno ed urgente un provvedimento, ad esempio, del Ministero dell'Interno.
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