"Silvio Berlusconi - profezia ancora una volta avveratasi - non sarà a Roma neppure domani mercoledi 5".
Neppure domani mercoledi 5, dunque, il Cavaliere furioso spronerà il suo schiumante cavallo bianco alla volta della Capitale per venire a fare, nel Pdl, la sua divina giustizia. Sospiro di sollievo, naturalmente, dal "petto peccaminoso" di quanti "sentono" che, quando prima o poi arriverà quel terribile giorno dell'Apocalisse, finiranno miseramente sotto gli inesorabili zoccoli dello schiumante cavallo bianco. Ma sospiro di pazienza, anche, dal "petto cardinalizio" di Bruno Vespa il quale, pur di avere accanto a sé Silvio Berlusconi, ha accettato di non presentare più il suo nuovo libro domani mercoledi 5, ma di rinviare la presentazione al giorno in cui il Cavaliere furioso avrà finalmente deciso di scatenare la sua Apocalisse e di ritenere giunto il momento di annunciare all'universo mondo l'ancora arcano perché. Da lassù, da Arcore, continua a tuonare, intanto, il severo monito: "Non prevalebunt" e, cioè, non prevarranno. I demoni, chiaramente, quelli che, una volta angeli e poi però travolti da improvvisa superbia, verranno giustamente sprofondati - almeno secondo la berlusconiana personale interpretazione del "Libro delle rivelazioni" di San Giovanni apostolo - nel più profondo inferno. Anche se, per ora, quello politico.
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