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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 21 dicembre 2012

La "bella pensata" dell'onorevole Poli Bortone

"Candidiamo i due "marò" Salvatore Girone e Massimiliano La Torre - ha proposto l'onorevole Adriana Poli Bortone - così, una volta eletti, avrebbero il passaporto diplomatico e non potrebbero essere processati in India".
Potrebbe essere una soluzione, certo. Ma soluzioni simili, che pure potrebbero essere forse nobilitate dal machiavellico "fine che giustifica i mezzi", potrebbero sicuramente apparire come la solita furbata di un'Italia cialtrona e pataccara. Ben altro, invece, avrebbe potuto e dovuto fare l'Italia, non solo da oggi, se solo avesse fatto valere legittimamente e autorevolmente, nella vicenda dei due "marò", i suoi buoni diritti per giungere ad una soluzione seria e corretta anche in ossequio alle norme internazionali. Ma tutto questo non si è fatto e non si è nemmeno chiesto un fattivo operarsi della Comunità europea. L'onorevole Adriana Poli Bortone, la quale tutto questo sa molto bene, non  può però uscirsene, ora, proponendo all'Italia di comportarsi come un pacchiano dottor Balanzone e non come, finalmente, una Nazione dignitosa e giustamente gelosa dei suoi sacrosanti diritti. Uno, in politica, può anche personalmente comportarsi - se proprio gli piace e non gli fa senso - come una maschera dell'italica commedia dell'arte. Sarebbe bene, però, che non consigliasse all'Italia di comportarsi al suo stesso modo.
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