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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

sabato 15 dicembre 2012

Il risveglio tardivo del nobile Ministro

"Quando si è saputo che i giudici indiani se ne sarebbero andati beatamente in ferie, fino al primo gennaio prossimo, senza prima esprimersi sul "caso" dei due nostri "marò" - si è fatto conoscere dalla Farnesina - il Ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha fatto partire la minaccia per cui, se Massimo La Torre e Salvatore Girone non torneranno subito a casa, ci saranno "conseguenze negative sull'impegno internazionale nella lotta contro la pirateria e nelle missioni di pace all'estero"".
Il Ministro degli Esteri -  esattamente il marchese, conte, barone, cavaliere del Sacro romano impero Giulio Maria di Sant'Agata - si è, dunque, destato dal suo sontuoso letto a baldacchino, si è signorilmente stiracchiato tutti i suoi quarti di nobiltà e, prima di sorbire la colazione a base di thé e pasticcini nonché consultare l'agenda dei suoi quotidiani impegni mondani, si è imrpovvisamente ricordato che due semplici miliziani al servizio dello Stato se ne stavano ingiustamente ristretti, da ben dieci mesi, nelle lontane Indie. Di qui, dunque, il suo "marchesale" e "contesco" sconcerto e la sua "baronale e cavalleresca" ira. Legittimi, finalmente, perché, soprattutto, istituzionali. Legittimi, ma, purtroppo, tardivi. Nettamente, anzi, fuori tempo massimo. Mentre invece, nel frattempo, l'Italia ha confermato tranquillamente, all'India, la consegna di dodici elicotteri "Aw 101", entro il pattuito inizio del 2013,  senza alcun problema e alcun ritardo. Serietà italiana e insolenza indiana? Può darsi. Sicuramente, in ogni modo, è che gli affari sono affari. E tutto il resto è nulla.
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