"Il Ministro dell'Interno - questa la risposta di Anna Maria Cancellieri a Mario Monti il quale l'avrebbe voluta a tutti i costi nella sua lista - non può essere candidato di alcuna parte. Grazie, ma avverto l'obbligo di rispettare quel ruolo di garanzia che viene giustamente attribuito, a chi guida il Viminale, soprattutto in una fase delicata come quella delle elezioni".
Ammirevole lezione di etica non soltanto istituzionale. Ancora più apprezzabile, anzi, proprio perché rivolta ad un professore come Mario Monti il quale di ogni rigore morale si è sempre vantato osservante. Osservante, evidentemente, a parole. Altrimenti non avrebbe ceduto alla tentazione di rinunciare alla sua terzialità (in quanto tuttora "premier" per l'ordinaria amministrazione) e di candidarsi nella lista di una ben precisa parte. E, non pago di ciò, non avrebbe cercato di sedurre Anna Maria Cancellieri e di portarsela con sé nella sua nuova casa al centro. Che altro dire? Che, a maggior ragione dopo questi fatti, Anna Maria Cancellieri meriterebbe, ancor più di Mario Monti, il prestigioso alloggio al Quirinale.
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