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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

mercoledì 12 dicembre 2012

I lamenti del povero Renato

"Per pagare il saldo dell'Imu - si è lamentato, su "Tgcom 24", l'onorevole Renato Brunetta - ho dovuto chiedere un prestito in banca".
Ma lui, l' onorevole Renato Brunetta ex parlamentare europeo dal 1999 al 2008, ex Ministro della Repubblica dal 2008 al 2011, dal 2011 presidente della "Fondazione Ravello", autore di numerose pubblicazioni in materia di economia e di lavoro e di infinite relazioni industriali, attualmente deputato e membro della quinta Commissione bilancio, tesoro e programmazione, editorialista de "Il Sole 24 ore" e de "Il Giornale", ospite di frequenti inviti in tv pubbliche e private? Sì, proprio lui. Lui che, avendo potuto e potendo tuttora contare su entrate che un lavoratore medio nemmeno se le sogna la notte, non ha dunque trovato gli euro necessari per pagare l'Imu. Allora, però, tre ipotesi. La prima: l'onorevole Renato Brunetta è proprietario di un patrimonio immobiliare così notevole da dover ricorrere perfino lui alla banca per versare l'imposta. La seconda: l'onorevole Renato Brunetta ha guadagnato e continua a guadagnare assai, ma è uno spendaccione tale che non gli resta neppure un euro per le tasse. La terza: l'onorevole Renato Brunetta è soltanto un bugiardo, ma anche un cinico che non si preoccupa di offendere quanti, avendo guadagnato e continuando a guadagnare molto molto meno di lui, sono stati davvero costretti, per pagare anche il saldo dell'Imu, a contrarre per davvero, purtroppo, dei debiti.
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