"Siamo tutti e due a Milano - ha mandato un messaggio, al segretario Pierluigi Bersani, il suo concorrente nella finale delle primarie pd, Matteo Renzi - andiamoci a prendere un caffé insieme". "Oggi non ho tempo - gli ha risposto, sempre con un messaggio, il segretario Bersani - ma presto potremo andare insieme perfino a pranzo"".
E' magari successo che il segretario Bersani abbia rifiutato il caffé per evitare che si trattasse di un "caffé con lo schizzo" di qualche ultima polemica? Malignità, può darsi. Ora, però, sarà interessante vedere se Matteo Renzi accetterà, dopo quella che ormai sembrerebbe una sua sconfitta, di andare presto a pranzo con il segretario Bersani. Potrebbe magari succedere che non ci vada per evitare che si tratti - malignità, può darsi - di un pranzo preparato da uno "chef" come Rosy Bindi e servito a tavola, con un elegante sorrisetto, da qualche "maitre" ("maitre à penser") come Franco Marini, Enrico Letta, Giuseppe Fioroni, Giuliano Amato. E con una "chicca" finale: un beffardo Ugo Sposetti, ex tesoriere del partito, pronto a fargli pagare il conto.
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