"Beh - ha sorriso sornione dopo l'annuncio delle proprie dimissioni irrevocabili, il "premier" Mario Monti - se non altro, ora, avrò le mani più libere in politica".
Il che, tradotto dal linguaggio accademico-politichese in linguaggio "parla come magni", starebbe a testiomiiare come Mario Monti , alla fine, non è che ce l'abbia tanto con quel Silvio Berlusconi il quale, con il suo nuovo irrompere nella politica politicante lo ha costretto a concludere il suo soggiorno tecnico a Palazzo Chigi. Ora, infatti, Mario Monti potrà parlare liberamente, liberamente schierarsi e liberamente provvedere al suo futuro. Senza dover attendere, per farlo con meno tempo e più difficoltà, alla fine del suo mandato. Toltosi il pensiero di come continuare a tenere a bada i "suoi" conti con sempre nuovi sacrifici da chiedere ai cittadini, eccolo dunque lì, sereno e tranquillo, a valutare se, fra qualche mese, gli converrà correre di nuovo alla carica di "premier" (questa volta, però, non tecnico ma politico) o tentare il salto al Quirinale. Insomma, come tutti i mali, tutti i Berlusconi non vengono per nuocere. Almeno per lui.
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