"Il suggestivo Castello di Santa Severa sulla costa laziale, nei pressi di Santa Marinella, con spettacolare vista sul mare - è giunta notizia dalla Regione Lazio - è stato annoverato tra i beni vendibili per "fare cassa"".
Notizia incontrollata? Controllatissima, purtroppo. Perché il gruppo di archeologi che stavano lavorando, insieme con la Soprintendenza dell'Etruria meridionale e con le due Università di Roma, alla scoperta di una chiesa paleocristiana e di una vasta necropoli sottostanti hanno appena ricevuto una diffida, da parte degli uffici regionali del demanio, a impacchettare tutti i reperti che possono e a sloggiare di corsa. Il che significa due fatti, uno peggiore dell'altro. Il primo è che un sito così ricco di reperti e restaurato fino ad oggi per una spesa pubblica di quattordici milioni di euro sarà praticamente abbandonato con grave danno non solo archeologico. Il secondo è che - come già si mormora - il suggestivo Castello di Santa Severa verrà acquistato da privati per essere trasformato in hotel di gran lusso. E brava dunque la Regione Lazio che, tra i tanti immobili di sua proprietà, è andata a sceglierne proprio uno di notevole pregio. Storico, archeologico e ambientale.
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1 commento:
E' vero che bisogna stare attenti a come si utilizza il patrimonio comune, ma a volte è meglio valorizzarlo a scopo di lucro che lasciarlo abbandonato.
A volte questo produce un ritorno in turismo, immagine, cultura.
Per esempio in Spagna hanno utilizzato palazzi antichi e di valore storico per realizzare una catena di hotel di alto livello che si chiamano Paradores.
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