"Non è vero - ha urlato Beppe Grillo - che io sto per partire, alla volta dell'Australia, per una "tournée"".
Bando, dunque, ad ogni entusiasmo e ad ogni sollievo. Beppe Grillo non ha mai pensato di muoversi dall'Italia. E tanto meno di andare a saltare, dopo averli naturalmente ammaestrati e messi in fila, insieme con i canguri. No. Beppe Grillo è sempre convinto che la sua vera natura non sia quella del comico intelligente in giro per il mondo, ma quella del politico pazzo in Italia. Che il suo debba continuare ad essere non un palcoscenico gaiamente popolare, ma un palcoscenico improduttivamente populista. Che lui, insomma, non debba tornare ad essere una macchina a pieni giri nel circuito dello spettacolo, ma debba continuare ad essere una macchinetta scarica nel circuito istituzionale. Ma quale "tournée" e "tournée" in Australia, dunque. "Hic manebimus optime" e, cioè, qui rimarremo benissimo. A urlare, ad accusare, ad insultare senza alcun costrutto. Anche perché laggiù, in Australia, i canguri potrebbero non gradire. E quando non gradiscono - come noto - i canguri scalciano. Non come qui dove, quando uno del gregge "5 stelle" non gradisce, è lui che viene preso a calci e non lo sgradito pastore.
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